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Bpm, affluenza record all’assemblea di sabato 15 su fusione e spa

Sono già oltre 10 mila (ma dovrebbero salire ancora) gli iscritti all’assemblea di sabato 15 ottobre della Banca Popolare di Milano (Bpm) che deve deliberare sulla trasformazione in spa e sulla fusione con il Banco Popolare che, se approvata, darà vita al terzo gruppo bancario italiano – Per iscriversi i 47 mila soci della Bpm hanno tempo fino a mercoledì 12 – E’ l’ultima volta in cui si vota per testa – Sindacati favorevoli alla fusione con i veronesi, pensionati spaccati

Bpm, affluenza record all’assemblea di sabato 15 su fusione e spa

Sono già oltre 10 mila i soci iscritti all’attesissima assemblea di sabato 15 ottobre della Banca Popolare di Milano (Bpm) che apre di fatto l’autunno caldo delle banche italiane e che è chiamata a decidere sulla trasformazione in spa, come prevede la recente riforma delle banche popolari, e soprattutto sulla fusione con il Banco Popolare.

Vista l’importanza della posta in gioco, quella di sabato segnerà con tutta probabilità il record di partecipazione portando l’asticella finale oltre i 10 mila già iscritti: i 47 mila soci hanno infatti tempo fino a mercoledì 12 per iscriversi.

Sarà l’ultima volta in cui si voterà per testa perchè, dopo la trasformazione in spa, ogni socio conterà in base al numero di azioni detenute, come ogni buona regola di democrazia economica prevede.

Più che sulla trasformazione in spa, resa obbligatoria dalla riforma pena la perdita della licenza bancaria, è la fusione con il Banco Popolare di Verona ad animare la vigilia dell’assemblea della Bpm. I pensionati del’Associazione Lisippo per Bpm (250 iscritti) e del Patto per la Bpm (800 iscritti) sono contrari e in assemblea voteranno No, ma a favore delle nozze, che darebbero vita al terzo gruppo bancario italiano, ci sono i sindacati interni (che rappresentano 6mila dipendenti) e che, se riusciranno a mobilitare pienamente gli iscritti, dovrebbero far pendere l’ago della bilancia a favore del Sì, a cui sono favorevoli anche i fondi.

La fusione, che porterebbe alla guida del nuovo gruppo l’attuale numero uno di Bpm, Giuseppe Castagna ,e alla presidenza il veronese Fratta Pasini, sarebbe la prima generata dalla riforma e la prima sottoposta alla Vigilanza Bce, che ha già dato il suo benestare, e sarà sicuramente il primo appuntamento  di un autunno vibrante per le banche italiane che devono fare i conti non solo con le altre assemblee delle maggiori Popolari che si trasformeranno in spa ma con gli spinosissimi casi del Monte dei Paschi e delle due banche venete in difficoltà (Popolare di Vicenza e Veneto Banca) nonchè con la complicata vendita delle 4 Good banks e, infine, con il nuovo piano e il conseguente aumento di capitale di Unicredit

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