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Borse meno tese. A Milano rimbalzi per Ferragamo, Fca e Brembo

I listini europei rassicurati da Mario Draghi e da Wall Street, avviano una giornata più distesa. L’allentamento delle tensioni commerciali fa risalire l’auto e il lusso. Petrolio in rialzo, sale Saipem. Vola Fincantieri. Banche deboli. Downgrade per Telecom Italia che perde quota. Banca Carige cade ma poi recupera

Borse meno tese. A Milano rimbalzi per Ferragamo, Fca e Brembo

Le Borse europee non esauriscono l’effetto contagio e si muovono in territorio positivo all’indomani della cavalcata di Wall Street che si prepara alla stagione delle trimestrali con il record mensile del Dow Jones. Superato senza scossoni anche l’impatto Brexit, dopo il rimpasto nel governo britannico.

A metà giornata Piazza Affari, incerta in mattinata, è tra le migliori: Milano segna  +0,48% riportandosi nuovamente sopra quota 22mila punti nonostante la debolezza del settore bancario. Imbocca la strada del rialzo anche Parigi (+0,4%), timido recupero per Francoforte (+0,15%), in ribasso Madrid (-0,2%). Londra frena dopo il rialzo della seduta precedente e viaggia poco sopra la parità (+0,1%) in scia ai movimenti della sterlina dovuti alle dimissioni di due ministri del Governo May, in dissenso con la politica del primo ministro sulla Brexit.

Sul valutario infatti, mentre il cross euro/dollaro si assesta a quota 1,172 (-0,2%), la moneta britannica si indebolisce sull’euro, scendendo a 0,884 (-0,2%), mentre recupera sul dollaro portandosi a 1.325 a fronte dell’1,319 toccato lunedì. A incidere sulla prestazione del Ftse 100 anche i dati sul deficit commerciale della Gran Bretagna, che a maggio ha deluso le attese assetandosi a 12,36 miliardi di sterline, e quelli sulla produzione industriale, migliorata su base annua dello 0,8%.

Rimanendo sul fronte macro, in mattinata è stato pubblicato anche l’indice Zew tedesco, calato a luglio a -24,7 rispetto al valore di -16,1 registrato a giugno. Passando alle materie prime, rialza la testa il petrolio spinto dai timori su un calo della produzione a causa della situazione in Libia e delle tensioni tra Usa e Iran: il Brent sale a 79,19 dollari al barile (+1,4%) e il prezzo del Wti aumenta dello 0,7% a 74,39 dollari al barile. Sull’obbligazionario si mantiene sostanzialmente stabile lo spread tra Btp e Bund che alle 12.15 raggiunge quota 234 punti (-1%), con un rendimento sul decennale al 2,667%.

Tornando a Piazza Affari, in vetta al Ftse Mib c’è Salvatore Ferragamo (+2,48%), il cui titolo beneficia dell’upgrade degli analisti di Jefferies che hanno portato la raccomandazione a Hold dal precedente Underperform, confermando il target price a 19 euro. In netto rialzo anche Recordati (+2,12%) e Brembo (+2%). Tra i titoli migliori c’è anche Fiat Chrysler che guadagna l’1,7% grazie ai dati positivi sulle vendite in Brasile. Bene anche Mediaset (+1,5%), non si ferma Saipem (+1%). Le azioni della controllata Eni guadagnano oggi l’1,1% spinte dall’attesa per la maxi-commessa da un miliardo di dollari in arrivo dall’Azerbaijan.

A metà mattinata si conferma la debolezza delle banche, con l’indice del settore in ribasso dello 0,16%. Fanno peggio però le tre big: Banco Bpm (-0.68%), Unicredit (-0,4%), Intesa Sanpaolo (-0,51%). In questo contesto, il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, parlando al margine dell’assemblea dell’Abi ha dichiarato che la riforma delle banche popolari “va portata a compimento, così da consentire alle rimanenti popolari di dimensioni rilevanti di conseguire i necessari miglioramenti in termini di trasparenza degli assetti di governance, di capacità di ricorso al mercato, di possibilità di partecipare ai processi di aggregazione”. Il numero uno di Via Nazionale ha inoltre lanciato un monito al Governo sulle “politiche di sostegno alla domanda” che  “vanno dosate con cura, ponendo attenzione all’equilibrio dei conti pubblici e alla necessità di tenere sotto controllo la dinamica del rapporto fra debito e prodotto”.

In fondo al Ftse Mib si piazza Telecom Italia (-2%), zavorrata da un report negativo di Ubs, che hanno rivisto la raccomandazione da Neutral a Sell, stimando un target di prezzo addirittura inferiore alle attuali quotazioni, ossia attorno a 0,59 euro (e a 0,5 euro per le risparmio). Da sottolineare che, rispetto ai livelli di inizio aprile, in area 0,88 euro, le azioni della compagnia di tlc navigano su prezzi inferiori quasi del 30%, scendendo a 0,64 euro.

Fuori dal Ftse Mib occorre segnalare la performance di Banca Carige che, dopo aver averto in forte ribasso (-2,4%) recupera terreno mentre il cda in corso esamina la richiesta di Mincione di convocare un assemblea a settembre con all’ordine del giorno la revoca e la conseguente nomina di un nuovo cda della banca ligure.

Vola invece Fincantieri (+9,08%), dopo alcune indiscrezioni di stampa, secondo le quali la società starebbe lavorando a una maxi-commessa da 20 miliardi di dollari della Marina militare Usa su venti fregate.

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