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Borse e high-tech scintillanti in attesa di Draghi

Oggi si riunisce il Direttorio della Bce, ma gli analisti non prevedono sorprese e le Borse sono fiduciose – Dall’ultimo discorso di Draghi l’euro s’è apprezzato del 3% – Sugli scudi l’high tech Usa e i mercati emergenti – Il petrolio torna sopra i 50 dollari – Nuova pioggia di matricole all’Aim di Piazza Affari: oggi tocca a SIT – Atlantia più vicina ad Abertis

Borse e high-tech scintillanti in attesa di Draghi

Dall’intervento di Mario Draghi a Sintra del 27 giugno l’euro si è apprezzato di oltre il 3%, ai massimi degli ultimi 12 mesi. Negli ultimi due mesi l’azionario europeo ha mostrato di subire l’impatto della rivalutazione dell’euro, con una performance inferiore alle altre piazze. Il mercato, a questo punto, si chiede se Draghi farà qualcosa per fermare il movimento o continuerà a preparare il terreno per il tapering. Buona la prima, prevedono gli operatori sulla base di solidi indizi.

Il banchiere centrale francese Villeroy de Galhau (suo probabile successore) ha affermato che è ancora necessaria una politica monetaria accomodante nonostante i progressi dell’inflazione. Bloomberg, solitamente ben informata sulle mosse della Bce, anticipa che non ci dovrebbe essere alcun annuncio particolare della Bce sulla fine della stagione degli stimoli economici: eventuali cambiamenti della politica economica potrebbero essere annunciati agli inizi di settembre dopo che lo staff di Francoforte avrà consegnato al Consiglio esecutivo le sue valutazioni sul dopo Qe.

LA TECNOLOGIA ABBATTE IL RECORD DELLA BOLLA DOT.COM

Intanto, incurante sia delle traversie di Donald Trump che degli scossoni sui mercati valutari, Wall Street ha infranto l’ultimo record della stagione della Bolla dot.com. L’indice S&P del comparto information technology che comprende i Big del settore (Facebook, Microsoft ed Oracle tra gli altri) ha chiuso a quota 992,29, sopra il precedente primato di 989,49, che resisteva dal 4 marzo del 2000.

Un altro segnale Toro è arrivato stamane dalla riunione della Banca centrale giapponese: l’obiettivo di centrare un target di inflazione al 2% è stato spostato in avanti al 2020. Nel frattempo continueranno le iniezioni di liquidità sul mercato “più o meno” 80 miliardi di yen al mese mentre i tassi restano in terreno negativo a -0,1%.

Lo yen , dopo il vertice, è sceso a 112,10 sul dollaro (-0,2%). Avanza la Borsa di Tokyo (+0,6%), Hong Kong +0,2%, Shanghai +0,3%, Mumbay piatta. Sidney +0,6%, il Kospi coreano +0,4%.

L’indice Msci World ha stabilito un nuovo primato assoluto grazie alla spinta di Wall Street, sostenuta dall’avvio positivo della campagna delle trimestrali. L’indice MSCI Emerging Markets ha registrato l’ottavo rialzo di seguito, portandosi sui massimi da maggio 2015. L’indice Dow Jones è salito dello 0,31%, l’S&P 500 segna +0,54%. Meglio di tutti il Nasdaq (+0,64%). Meglio del previsto i dati sulla casa. In giugno sono stati avviati i cantieri per 1,21 milioni di nuove case, +8,3% rispetto al dato di maggio: il consensus si aspettava un incremento del 6,2%. Meglio delle attese anche le nuove licenze edilizie diffuse.

PETROLIO DI NUOVO A 50 DOLLARI. VOLA VERTEX (+26,4%)

Il principale driver del rialzo continua ad essere la tecnologia (+22,8% da inizio anno). Ieri l’Oscar è toccato però ad un titolo pharma: Vertex ha segnato un guadagno del 26,4% grazie all’esito positivo dei test sul trattamento della fibrosi cistica.

Morgan Stanley (+3,3%) vince la sfida a distanza con Goldman Sachs. La Banca ha deciso di spostare la sua sede europea da Londra a Francoforte. L’indice dei finanziari (-0,4%) resta debole: gli utili del settore, pur positivi, non sono andati oltre le previsioni. La maglia nera tocca a Ibm (-4,2%): continua, inesorabile, la discesa del fatturato, in calo da 21 trimestri.

In risalita il petrolio: Brent a 49,64 dollari, Wti a 47.07 al barile. Le riserve strategiche degli Stati Uniti continuano a scendere: -4,7 milioni di barili, contro una stima di -3,5 milioni. Cali più forti del previsto anche per le scorte di benzina e di distillati. Le importazioni di petrolio dall’Arabia Saudita sono scese la scorsa settimana sui minimi degli ultimi 7 anni. A Piazza Affari Eni -0,4%, Saipem -1,3%, Tenaris +0,9%.

EUROPA, APERTURA POSITIVA IN ATTESA DELLA BCE

Seduta positiva ieri per le principali piazze europee alla vigilia della riunione della Bce. L’euro affronta la giornata partendo da quota 1.15195 nei confronti del dollaro. I future sulle borse europee anticipano un avvio in progresso dello 0,3%. A Milano l’indice Ftse Mib ha archiviato gli scambi con un +0,57%, a quota 21.479. Parigi ha guadagnato lo 0,83%, Madrid +0,60%, Francoforte ha registrato un lieve progresso dello 0,17% e Londra ha terminato la seduta in rialzo dello 0,55%.  Nel listino della City avanza Reckitt Benckiser (+1,52%) dopo la cessione della divisione cibo all’americana McCormick & Co per 4,2 miliardi di dollari.

Chiusura in lieve rialzo per il mercato obbligazionario italiano, che conferma il trend positivo in atto già da venerdì scorso in attesa del meeting Bce. Il tasso sul Btp decennale galleggia in area 2,19% da 2,20% circa del finale di seduta di ieri, vicino ai minimi da circa due settimane. Lo spread Btp-Bund nel tratto decennale è in marginale rialzo a 165 punti base da 163 punti della chiusura di ieri.

STM SUPERSTAR, SPRINT DI FERRARI

Anche in Europa si sono messi in luce i tech. Stm è salita del 2,6%. L’olandese Asml, uno dei grandi produttori mondiali di macchine per la realizzazione dei chip, ha registrato un balzo del 6% ad Amsterdam. La società ha presentato dati del trimestre superiori alle stime degli analisti. Le vendite sono salite del 20%.

La risalita del dollaro si è tradotta in rialzi per le società più esposte alla valuta Usa: guida la corsa Ferrari (+3,38%), davanti a Luxottica (+1,76%) ed Exor (+1,49%). Positivi anche Fiat Chrysler (+1,36%), Cnh Industrial (+0,77%) e Salvatore Ferragamo (+0,38%).

GENERALI ESCE DALLA COLOMBIA

Generali (-0,33%) ha annunciato ieri sera la cessione del 905 di Generali Colombia alla compagnia assicurativa tedesca Talanx per circa 30 milioni di euro. La compagnia ha incaricato Rothschild per la cessione anche delle attività in Ecuador e Panama, mentre in Europa ha messo in vendita le attività in Olanda e valuta l’uscita da Portogallo e Belgio.

Dopo una mattinata fiacca, le banche hanno trovato un po’ di forza nella seconda parte della seduta grazie ai risultati oltre alle attese di Morgan Stanley: il paniere è salito dello 0,15%. in crescita soprattutto Unicredit +0,9%, mentre sono rimaste negative Intesa Sanpaolo (-0,49%) e Ubi Banca (-0,51%). Invariato Banco Bpm. Mediobanca Securities, a proposito della possibile cessione di crediti deteriorati per altri 2 miliardi di euro scrive: “Pensiamo che la dismissione sia stata concordata con la Bce, e secondo i nostri calcoli gli Npl non garantiti sono venduti a circa il 5% del valore contabile lordo”.

FINCANTIERI VERSO L’ACCORDO SU SAINT NAZAIRE

Invariata anche Fincantieri alla vigilia dell’intesa forse decisiva sui cantieri di Saint Nazaire. Le Figaro scrive che è stato “elaborato un assetto 50-50 tra italiani e francesi”. Macron e il premier Paolo Gentiloni si telefoneranno “nelle prossime ore” per “constatare se c’è o no un accordo sul futuro dei Cantieri di Saint-Nazaire”, conclude il quotidiano. 

ISPEZIONE CONSOB SU TELECOM, ATLANTIA VICINA AD ABERTIS

Avanza Telecom Italia (+1,03%), incurante dell’ispezione da parte di Consob nelle sedi di Roma e Milano per verificare l’eventuale influenza di Vivendi, primo azionista del gruppo, nella gestione. Il gruppo media francese aveva notificato alla Ue la possibilità del controllo “de facto” della società italiana prima dell’assemblea dei soci. La Ue il 30 maggio ha dato via libera al controllo subordinato alla cessione di Persidera, società di broadcasting che detiene 5 multiplex digitali nazionali, controllata al 70% da Tim e al 30% dal gruppo editoriale Gedi.

Atlantia (+1,2%) ha fatto un passo in avanti verso il controllo di Aberties. La spagnola Aena ha comunicato che il Cda del primo socio di Abertis, Enaire, ha respinto la sua offerta. Abertis, sui cui è in corso un’Opa da parte di Atlantia, tornerà in negoziazione stamattina.

Debole Astm (-1,19%) e Sias invariata nonostante la pubblicazione del piano al 2021 che a detta di Equita Sim ha evidenziato obiettivi dell’Ebitda e del dividendo superiori alle attese.

Positive le utility: Terna +1,95%, Snam +1,6%, Italgas +0,79%. Enel +0,12%: nel primo semestre del 2017 il gruppo elettrico ha venduto 138,6 tWh (tera Watt ora) di energia elettrica con un aumento del 5,6% delle quantità rispetto ai 131 tWh dello stesso periodo del 2016.

In controtendenza A2A (-0,14%) dopo che Banca Imi ha ridotto la raccomandazione da add a hold, con prezzo obiettivo a 1,55 euro. Le autorità del Montenegro hanno rimesso in discussione l’esercizio dell’opzione put che l’utility lombarda ha fatto valere a inizio luglio per cedere al Governo di Podgorica la quota del 41,75% che detiene nel capitale di Epcg.

CONTINUA LA PIOGGIA DI MATRICOLE SULL’AIM

Continua infine la raffica di Ipo sul mercato Aim Italia, che registra un debutto al giorno. Dopo l’esordio lunedì in deciso rialzo di Culti Milano e martedì di Pharmanutra,, ieri è stata la volta di Glenalta +4,1% la Spac che ha raccolto 98 milioni nell’Ipo. Oggi tocca a Sit, che esordirà sull’Aim dopo la fusione con la Spac Industrial Stars of Italy 2.Infine a chiudere la settimana domani sarà la spac Sprint Italy promossa da Fineurop, Gerardo Biagiotti, Matteo Carlotti e Francesco Pintucci.

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