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Borsa, sale la febbre per Generali. Faro su Unicredit

A metà giornata Milano surclassa le altre piazze europee, spinta da nuovi rumors sul risiko bancario-assicurativo. Unicredit in altalena in vista dell’aumento – Volano Ferrari spinta dal balzo degli utili e Stm trainata dai conti Apple. Deutsche Bank sprofonda a Francoforte

Gira in rialzo Piazza Affari dopo un avvio incerto, grazie ai movimenti attorno alle Generali. Milano stacca così le altre Borse europee. L’indice FtseMib è in rialzo dell’1,2% mentre Francoforte è in calo dello 0,2%, Parigi dello 0,3%.

Accelera Generali (+3,88% a 15,25 euro dopo un massimo a +5%) sull’onda delle indiscrezioni su una prossima offerta. Nella contesa per il controllo della compagnia potrebbe inserirsi anche Munich Re: il direttore finanziario del riassicuratore, Joerg Schneider, ha dichiarato in un’intervista a Handelsblatt che Munich Re è pronta a grandi acquisizioni, anche fuori dal suo ambito: il target potrebbe essere un assicuratore primario. Sotto pressione di riflesso anche Mediobanca (+2,93%). Resta in rosso Intesa Sanpaolo (-0,45%). Oggi e domani si riunisce il board della banca per l’approvazione dei conti 2016. Un portavoce ha smentito di nuovo che all’esame del board ci sia una proposta per la compagnia triestina.

A condizionare l’andamento dei mercati è la discesa del dollaro, in calo dopo le recenti prese di posizione dell’amministrazione Trump che ha accusato la Germania di avvantaggiarsi di un euro artificialmente debole. 

L’euro è scambiato stamattina a 1,0805, da 1,076 della chiusura di ieri sera. In risalita anche lo yen. Il tasso del Btp decennale tratta a 2,29%, sotto il picco da luglio 2015 segnato negli scorsi giorni a 2,35%.

Lo spread con l’analoga scadenza del Bund è fermo a 185 punti base, non distante dal picco toccato questa settimana a 190 punti base, il livello più alto dalla fine di novembre.

La Bce continua ad attendersi che i tassi di interesse di riferimento si mantengano su un livello pari o inferiore a quello attuale per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività. È quanto si legge nell’ultimo bollettino della banca di Francoforte: l’Eurotower proseguirà lo shopping di titoli un ritmo mensile di 60 miliardi di euro fino alla fine di dicembre 2017 o anche oltre se necessario.

Oggi in Usa verrà diffuso il dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione avanzate la settimana scorsa. Si tratta di un assaggio dell’andamento del mercato del lavoro, in vista del dato di domani sulla variazione degli occupati a gennaio. 

Il prezzo del petrolio ha guadagnato il 3% nelle ultime due sedute anche per effetto della debolezza del dollaro. Eni avanza dell’1,4%: gli analisti di Equita hanno alzato il target price a 16,50 euro dai 15,50 euro precedenti con un giudizio Buy confermato. Tenaris+1,87% mentre è negativa Saipem in discesa dell’1,5%. Lo stoxx settoriale oil&gas sale dello 0,45%.

Grande volatilità attorno ad Unicredit (+1,54% alle 12 dopo una partenza a -2%). L’aumento di capitale fino a 13 miliardi di euro partirà il 6 febbraio per concludersi entro il 10 marzo a un prezzo di 8,09 euro per ogni azione, pari ad uno sconto sul Terp del 38% (Terp = prezzo teorico ex diritto sulla base del prezzo ufficiale di ieri).

La buona riuscita dell’aumento è garantita da un pool di 30 banche. Secondo Icbpi, lo sconto sul Terp “è solo leggermente più alto delle ipotesi circolate sulla stampa nel corso delle ultime settimane” e ricorda che “lo sconto di emissione è una variabile del tutto ininfluente per le decisioni degli azionisti”. Per Banca Akros, invece, che è co-bookrunner dell’offerta, lo sconto del 38% “è più elevato rispetto al 25% anticipato in una nota del 22 dicembre scorso”. Per questo motivo, il broker ha deciso di ridurre il prezzo obiettivo da 37 euro a 32 euro con rating “Buy”.

Banco Bpm -1%: l’istituto sarebbe orientata a innalzare le coperture sui portafogli Npl in occasione del bilancio 2016. È anche allo studio un piano che prevede la chiusura di 335 filiali entro il 2019, portando la rete da 2.417 a 2.082 filiali.

Deutsche Bank registra a Francoforte un calo del 6% che riduce il guadagno da inizio 2017 a +6%. L’istituto chiude il 2016 con una perdita di 1,4 miliardi di euro contro il rosso di 6,8 miliardi del 2015. 

Continua intanto la marcia al rialzo di Stm che balza del 4,7% ai massimi dal 2007 sulla scia dei conti di Apple, uno dei suoi principali clienti. 

Trova conferma anche il rialzo di Ferragamo (+1,53%). Mediobanca ha alzato il target price a 27 euro da 26,5 euro, confermato Outperform. Il broker americano Bryan Garnier ha alzato il giudizio a Buy da Neutral, target price a 26 euro da 25 euro. In rapida risalita anche Yoox (+4,36%).

In grande spolvero Cnh Industrial (+4%). Fiat Chrysler -0,2%: le vendite di auto a gennaio negli Stati Uniti sono scese dell’11% annuo: gli analisti si aspettavano un calo del 14%. Vola invece l’utile Ferrari (+37%) e spinge il titolo fra i migliori rialzi (+ 4,17%). Leonardo -0,3%: Ubs ha alzato il target price a 14 euro da 13 euro, confermato il giudizio Buy. 

Salgono anche Telecom Italia (+0,5% alla vigilia dei cda sui conti) e Mediaset (+0,8%).

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