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Borsa, pesa lo stop Ue. Banche in caduta, spread risale

L’impasse sui Coronabond deprime i lististini europei dominati da una forte volatilità – Rumours sullo slittamento dei dividendi bancari – Tornano positivi i tassi Bot 6 mesi in asta

Borsa, pesa lo stop Ue. Banche in caduta, spread risale

Procedono in rosso e Borse europee verso la chiusura di una settimana contrastata. Pesa la fumata nera al Consiglio europeo: dopo sei ore di confronto (a distanza) l’Italia non ha firmato il documento finale in assenza di qualsiasi apertura sui Coronabond. L’Eurogruppo si è dato due settimane di tempo per superare lo stallo.

A Piazza Affari alle 12:21 il ribasso raggiunge 2,6%, sotto i 17 mila punti. Situazione analoga sulle altre piazze, che ignorano i rialzi delle borse asiatiche e le misure Usa che oggi riceveranno l’Ok delle Camere. Francoforte perde il 2,1%, Parigi sfiora -3% al pari di Madrid. Peggio di tutti fa Londra (-3,80%), a dimostrazione che l’impasse della Ue non è l’elemento chiave per spiegare il malessere generale. Si profila un avvio in rosso anche per i mercati degli Usa, ormai il Paese più colpito dall’epidemia.

L’euro dollaro si indebolisce dopo quattro giorni consecutivi, a 1,100.

Il petrolio Brent è in ribasso del 2% a 25,8 dollari. La Nigeria, alleata dell’Arabia Saudita nella guerra dei prezzi, sta pompando al massimo della sua capacità, ma se il prezzo resta a questi livelli, fermerà la produzione dei giacimenti meno redditizi.

Si indebolisce il Btp a 1,31%, +10 punti base. Lo spread rispetto al Bund, trattato a -045%, risale a 175 punti. Martedì il Tesoro offrirà fino a 8,5 miliardi di euro di Btp, di cui fino a 5 miliardi di euro sulla scadenza a dieci anni.

È tornato positivo il rendimento dei Bot a sei mesi (+0,55%) all’asta di stamane: non capitava dal dicembre 2018.

L’epidemia ha convinto la Grecia a sospendere un’emissione obbligazionaria nel primo trimestre.

Scende come previsto l’indice Istat della fiducia delle imprese e delle famiglie. Prometeia ha tagliato la stima di crescita per l’Italia nel 2020 per via dell’impatto del coronavirus, portandola a -6,5%, con un rapporto debito/Pil a fine anno al 150%.

Tra i non numerosi rialzi sul listino azionario spicca quello di Hera (+2,7%) promossa dagli analisti dopo i conti. Sale anche Stm, in scia ai recuperi del settore chip. Recupera posizioni anche Cnh (+0,8%). Exor piatta, Ferrari +0,2%.

Molto volatile il settore finanziario. Mediobanca lascia sul terreno il 5,3%, Unicredit il 4,5%. Giù anche Intesa (-2,7%). L’associazione delle banche europee (EBF) ha scritto una lettera all’autorità di regolazione (EBA) nella quale si chiede sollievo sui termini della maturazione del dividendo: una soluzione di compromesso potrebbe essere uno slittamento della distribuzione all’autunno.

Perdite superiori al 5% per Finecobank ed Azimut. Passivo analogo anche per Nexi.

In forte discesa tra gli industriali Fiat Chrysler (-3,7%).

Fincantieri (-2,33%) ha annunciato che la sospensione dell’attività lavorativa nei propri cantieri e sedi, sia nel settore delle crociere che in quello militare, sarà prorogata fino al 3 aprile.

Mediaset +3,2%. L’Ad dell’emittente televisiva tedesca ProSiebenSat.1 Media, Max Conze, si è dimesso con effetto immediato. La notizia è arrivata pochi giorni dopo la salita di Mediaset nel capitale del gruppo tedesco.

In forte ripresa Rcs (+3,2%). Berenberg taglia il target price a 6,5 euro.

Autogrill (+0,3%) è in trattativa con aeroporti, operatori autostradali e altri locatari in Italia e all’estero per tagliare la componente fissa dei canoni di locazione o renderla variabile e agganciarla all’andamento dei ricavi, secondo una fonte vicina alla società.

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