Altro che inflazione. A spaventare il Toro, rassicurato dai verbali della Fed meno minacciosi del temuto, è il Drago di Pechino, che lancia fiammate che lasciano il segno un po’ ovunque. Sui mercati americani, dove il crollo della matricola Didi (-4,6% dopo il -20% seguito allo stop della App imposto dalle autorità cinesi) ha provocato perdite miliardarie accompagnate dalle critiche verso Wall Street, rea di una scelta “irresponsabile”. Ma anche sul calcio italiano: Suning, proprietaria dell’Inter, è stata salvata dall’intervento pubblico ma con i quattrini di Alibaba, cui è stato imposto di partecipare a un aumento di capitale. La linea del presidente Xi è chiara: soldi all’economia per salvare le piccole e medie imprese, bastonate ai signori del web e ai ricchi che hanno attinto a piene mani al credito facile, come Evergrande, colosso immobiliare gravato da debiti per 150 miliardi di dollari, legato a Suning da operazioni finanziarie sospette. Insomma, qualcosa di più di un temporale estivo, ma anche la garanzia che il rischio di “bolle” speculative è stato sventato per tempo.
La Borsa di Hong Kong scende sui minimi da inizio anno e chiude in ribasso del 2,9%: l’indice Hang Seng, arrivato all’ottava seduta consecutiva di ribasso, paga la sua ampia presenza di aziende high tech e mette al riparo da eventuali ulteriori offensive di Pechino sul comparto.
Anche l’’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen perde lo 0,5%. Stanotte, il Concilio di Stato della Cina, un soggetto assimilabile al governo, ha comunicato che intende intervenire per “migliorare il supporto all’economia reale” con provvedimenti di politica monetaria che includeranno anche il taglio delle riserve obbligatorie delle banche. Soggetti privilegiati della misura saranno le piccole e medie imprese. L’annuncio di stanotte segnala l’arrivo, nelle prossime settimane, di dati macroeconomici in calo: il consensus di Bloomberg si aspetta per il secondo trimestre una crescita dell’8%, dal +18% del primo.
Il Nikkei di Tokyo è in calo dello 0,7%. Non c’è ancora il comunicato ufficiale del governo, ma il direttorio che gestisce l’emergenza pandemia ha già deciso: stato di emergenza nella prefettura della capitale del Giappone dal 12 luglio al 22 agosto, periodo che copre i giochi olimpici. La stampa locale scrive che le manifestazioni sportive saranno chiuse al pubblico.
In calo anche la Corea (-1%) per l’aumento dei contagi. L’indice Asia Pacific registra le perdite più robuste da maggio.
La paura e l’incertezza contagiano le Borse europee dove Milano è arrivata a perdere quasi il 3%, trascinata dalle vendite sulle banche ma anche su auto e materie prime, dopo la caduta dei prezzi del petrolio. A peggiorare il quadro sono arrivate nuove linee strategiche della Bce che, in linea con quanto già deciso dalla Fed, ha rivisto al target di inflazione al 2% “simmetrico”. L’obiettivo di inflazione fissato al 2%, scrivono gli analisti di Mps Capital Services, «dovrebbe permettere alla Bce di mantenere ancora più a lungo una politica accomodante, considerato che, stando alle ultime stime dell’Istituto, l’inflazione nel 2023 si dovrebbe attestare all’1,4%, ben lontano dall’obiettivo».
Nella sostanza, il Consiglio direttivo Bce ritiene che la stabilità dei prezzi «sia meglio garantita puntando a un obiettivo di inflazione del 2% nel medio termine – spiega il comunicato diffuso alle 13 di giovedì – questo obiettivo è simmetrico, il che significa che deviazioni negative e positive dell’inflazione dall’obiettivo sono ugualmente indesiderabili. Quando l’economia sta operando vicino al limite inferiore dei tassi di interesse nominali, è necessaria un’azione di politica monetaria particolarmente energica o persistente per evitare che diventino radicate deviazioni negative dall’obiettivo di inflazione. Ciò può anche implicare un periodo transitorio in cui l’inflazione è moderatamente al di sopra dell’obiettivo». Nonostante la rassicurazione il mercato vede verosimilmente in queste parole un’avvisaglia di cambio di politica monetaria e comunque spinge nella direzione di un rialzo dei tassi.
I future di Wall Street sono stamane in lieve calo all’indomani della pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed. Ieri sera gli indici hanno chiuso così: Nasdaq -0,01%, S&P 500 +0,34%, Dow +0,30%.
Il divorzio tra Bill e Melinda Gates riguarderà anche la filantropia. È stato annunciato un piano per separare le attività benefiche dei due, coinvolti in una separazione cruenta.
I verbali della riunione della Fed hanno confermato che un numero rilevante di membri del Federal Open Market Committee, sorpresi dalla forza della ripresa economica, suggeriscono di pensare alla riduzione degli acquisti mensili di bond, ora a 120 miliardi di dollari. È probabile che il meeting del 27-28 luglio si concluda con una nota nella quale si anticipano i termini generali della rimodulazione: i dettagli dovrebbe essere rivelati in agosto a Jackson Hole.
Sale il dollaro, il Treasury Note a dieci anni si è stabilizzato sui minimi degli ultimi cinque mesi a 1,31%. Si è fermata l’ascesa dell’oro, che non riesce a superare quota 1.800 dollari l’oncia.
Un altro segnale di rallentamento della crescita arriva dal petrolio. Il WTI è in calo dello 0,2%, a 72 dollari il barile, sui livelli di due settimane fa. Il Wall Street Journal racconta che gli Emirati Arabi Riuniti stanno puntando i piedi perché vogliono approfittare dei prezzi alti per produrre il più possibile, in vista probabilmente di un ripiegamento delle quotazioni. La strategia di lungo periodo è quella di ridurre la dipendenza dal petrolio, ma per finanziare la trasformazione dell’economia occorre monetizzare le riserve di greggio presenti nel sottosuolo.
LA GERMANIA FRENA, IL BEL PAESE ACCELERA A +5%
In attesa delle minute della riunione della Fomc (il braccio operativo della Fed) è proseguito in Europa il calo dei rendimenti: la variante Delta, arrivata al 40% dei nuovi contagi, alimenta il rischio di una quarta ondata. Intanto il cambio euro/dollaro scende sotto la soglia psicologica di 1,18 e si porta a 1,1793 (-0,23%) riflettendo il rallentamento della locomotiva tedesca: la produzione industriale di oltre Reno ha mostrato una flessione congiunturale dello 0,3% a maggio contro attese di un rialzo dello 0,5%.
Ma al contrario migliorano in cambio i numeri dell’economia italiana: il Pil del Bel Paese dovrebbe crescere del 5% nel 2021, dal +4,2% stimato questa primavera dalla Commissione europea, che ha anche rivisto al ribasso la stima sul 2022, a +4,2% da +4,4%. Nel documento diffuso ieri mattina si parla di “miglioramento della situazione sanitaria”, di “un’espansione solida e sostenuta” e infine di “investimenti pubblici e privati, sostenuti dalla diminuzione dell’incertezza delle imprese circa le prospettive della domanda e dall’attuazione del Pnrr”. L’inflazione è stimata in crescita dell’1,4% nel 2021 e dell’1,2% nel 2022. Il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, dice di aspettarsi per l’Italia “livelli di crescita pre-crisi nel corso del 2022, mentre diversi altri Paesi li raggiungeranno prima, nel corso del 2021”. Gentiloni aggiunge che, in merito alla discussione sulla revisione del patto di stabilità e crescita, “serve incoraggiare tutti a valutare la necessità di proseguire nelle politiche espansive e di sostegno alle nostre economie”.
MILANO +0,2%. ESSILORLUXOTTICA (+2%) PRIMO TITOLO A PARIGI
Piazza Affari si accontenta di un modesto +0,23%, a quota 25.184, in calo nelle ultime battute. Copione identico per le altre piazze, condizionate dalla frenata di Wall Street: Parigi sale dello 0,31%, Madrid cede lo 0,07%. Chiudono con un rialzo più consistente Francoforte (+1,15%) e Londra (+0,71%).
Essilor Luxottica (+2%) guida il listino di Parigi dopo la promozione di Berenberg da 150 a 175 euro.
Continua la corsa del lusso: nuovo record di Hermès, rialzo nell’ordine dell’1% per L’Oréal e Lvmh. Il rally del lusso porta la Borsa francese ai vertici della classifica mondiale dei mercati nel 2021.
A Londra decolla Shell (+2,4%) dopo aver annunciato che aumenterà la remunerazione degli azionisti tramite buyback o dividendi.
ACQUISTI SUL BUND, LO SPREAD RISALE A 107
In rosso pallido il secondario italiano: il tasso del Btp 10 anni arretra leggermente a +0,74% (dopo un tuffo a 0,72%), ma lo spread con il Bund decennale sale a 107 punti base (+2,1%) con i maggiori acquisti sul titolo tedesco (tasso -0,34%) che riesce a giovarsi del calo dei rendimenti del Treasury, che ha visto il tasso a 10 anni tornare oggi sotto all’1,3% per la prima volta dopo oltre quattro mesi.
I trader parlano di massicce chiusure di posizioni corte accumulatesi sul Treasury nell’aspettativa risultata vana che la ripresa avrebbe riportato i rendimenti, che si muovono in senso inverso ai prezzi, verso l’alto.
IL DEBITO TARGET 2 A 521,5 MILIARDI, TOP DA SETTEMBRE
In Italia a giugno il debito Target2 è salito al livello più alto dallo scorso settembre, secondo il documento aggregato di bilancio a cura di Banca d’Italia. Le passività nei confronti del sistema euro risultano pari a 521,506 miliardi di euro da 493,464 miliardi di maggio. Sempre il mese scorso, il totale dell’esposizione delle banche italiane ai finanziamenti Bce si attesta a 463,88 miliardi, rispetto a 447,96 miliardi del mese precedente.
BUZZI E RECORDATI, TITOLI TORO A MILANO
A guidare la corsa della Borsa milanese è stata Buzzi Unicem (+3,15%). La Frankfurter Algemeine riporta che la Commissione europea sta lavorando a un sistema di rimodulazione dell’emissione di diritti gratuiti alla produzione della CO2: nella bozza, per ora riservata, si prevede un azzeramento di questi certificati in modo molto graduale, con un taglio al 50% entro il 2030.
Continua per il secondo giorno la corsa di Recordati (+3,3%) che beneficia dei possibili provvedimenti normativi relativi ai fondi per le malattie rare. Diasorin +1,5%.
Il calo dei rendimenti mette le ali alle utility: Terna +1,8%. Enel +1,5%.
HERA, ASSE CON CREMONINI NEL BIOMETANO
Una nota a parte la merita Hera (+2,19%): la società ha annunciato una partnership con Inalca (gruppo Cremonini) per la produzione di biometano.
Tra i titoli peggiori spiccano i petroliferi: Saipem perde il 2,8%. La società ha perso anche il ricorso contro la Consob presentato al Tar del Lazio. Tenaris -1,49%, Eni -0,82%.
CORRE LA RACCOLTA DEL GESTITO, AZIMUT +0,63%
Contrastato il risparmio gestito: Azimut guadagna lo 0,63% dopo aver registrato nel mese di giugno 2021 una raccolta netta di risparmio gestito positiva per oltre un miliardo, raggiungendo così oltre 12 miliardi di raccolta netta totale da inizio anno. Negativo invece il titolo Banca Mediolanum (-0,95%) nonostante l’istituto abbia superato il target di 100 miliardi di masse in gestione. Tra i titoli degli istituti di credito il peggiore è ancora una volta Unicredit (-1,56%).
OGGI L’ELECTRIC DAY DI STELLANTIS, NASCE IL CLOUD DI STATO
Giù Leonardo (-1,09%). Si profila una proposta pubblico/privato per il cloud della pubblica amministrazione. Assieme a Cdp e Tim è coinvolta Leonardo, come ha confermato ieri Alessandro Profumo: “Siamo intensamente coinvolti, stiamo dialogando su più fronti sia con l’operatore nazionale delle tlc che con Cdp, stiamo valutando come cooperare e siamo assolutamente certi che Leonardo può dare un significativo valore aggiunto nella componente di servizio”.
Male la galassia Fiat con Cnh (-0,8%) e Stellantis (-0,82%), quest’ultima alla vigilia della presentazione di oggi della strategia di elettrificazione. Infine, sull’Aim si distinguono Culti (+11,19%) e Clearbnb (+11,02%).
(Aggiornato alle 14:40 di giovedì 8 luglio 2021)