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Borsa, il fiscal cliff oscura il successo dell’asta Bot. Gemina, Prelios, Iren: volano le small caps

Finale in frenata per i listini europei a causa delle tensioni sul fiscal cliff – Il nodo che Obama deve sciogliere raffredda anche gli entusiasmi di Piazza Affari, che chiude in rialzo dello 0,45%, dopo aver sfiorato l’uno per cento, grazie al successo (comunque relativo) dell’asta dei Bot – Volano soprattutto le small caps: Gemina, Prelios e Iren

Borsa, il fiscal cliff oscura il successo dell’asta Bot. Gemina, Prelios, Iren: volano le small caps

IL FISCAL CLIFF OSCURA IL SUCCESSO DELL’ASTA BOT
GEMINA, PRELIOS, IREN: VOLANO LE SMALL CAPS

Finale in frenata per le Borse europee, a causa delle tensioni sul fiscal cliff. A Piazza Affari l’indice FtseMib è salito dello 0,46% a quota 16.408 dopo aver sfiorato un incremento dell’uno per cento. Stesso copione per le altre Borse europee: Parigi +0,55%, Francoforte +0,17%. Londra -0,02% e Zurigo -0,39% chiudono in terreno negativo.

Sul mercato secondario, il Btp a 10 anni è scambiato a un rendimento del 4,50%, in leggero rialzo dal 4,44% del 21 dicembre scorso. Lo spread è in allargamento a quota 312 (+5 punti base).

Buona risposta del mercato all’asta di Bot e Ctz. il Tesoro ha collocato 3,25 miliardi di Ctz con scadenza 30 settembre 2014 (a fronte di una richiesta per 5,49 miliardi) a un rendimento dell’1,88%, in calo da 1,92% della precedente asta di fine novembre.

In precedenza, il Tesoro aveva collocato tutti gli 8,5 miliardi di titoli a sei mesi previsti, a fronte di una domanda pari a 13,3 miliardi (1,57 volte l’offerta). Il rendimento è leggermente salito attestandosi allo 0,949%, dallo 0,919% della precedente asta di fine novembre. Domani si replica con i Btp.

L’Air Force One con a bordo Obama è decollato dalle Hawaii alle 10 ora italiana per un viaggio che potrebbe durare mezza giornata a causa del maltempo. Il Senato Usa – a maggioranza democratica – dovrebbe incontrarsi in giornata ma non su questioni legate al fiscal cliff.

La Borsa americana scivola in ribasso dopo la caduta dell’indice sulla fiducia dei consumatori, un dato che si unisce alla preoccupazione su come si evolveranno le ultime ore di trattativa sul “fiscal cliff”.

L’indice Dow Jones scende dello 0,66%, S&P -0,58%, Nasdaq -0,57%.

Il dipartimento del Commercio ha comunicato che in novembre sono state vendute 377.000 nuove case, in aumento da 361.000 di novembre: gli economisti, però, se ne aspettavano 380.000.

Tornando a Piazza Affari, èstata la giornata delle small caps.

Gemina è volata in rialzo del 28%. La controllata Aeroporti di Roma ha ottenuto dal governo il via libera al Contratto di Programma per lo sviluppo degli scali di Fiumicino e Ciampino e al conseguente aumento delle tariffe aeroportuali.

Anche Prelios +21% s’impenna dopo la firma dell’accordo con Feidos per la ricapitalizzazione.

In forte ascesa anche Iren +5% che ha concluso la vendita di parte del patrimonio immobiliare. Anche nel settore del credito il rialzo è guidato dalle cooperative: Banco Popolare guadagna il 2,43%, Popolare dell’Emilia +1,84%, Pop.Milano +254%, Ubi +1,73%. Positivi, però, anche i big: Unicredit +0,75%, Intesa +1,39%, MontePaschi +2.66%, Mediobanca +1,48%.

 Da rilevare il tonfo di Bankia -12% a Madrid dopo che il fondo di salvataggio degli istituti di credito della Spagna, ha reso noto ieri una valutazione negativa del gruppo di 4,2 miliardi di euro, l’ultimo passo prima dell’iniezione di 18 miliardi.

Fra i titoli industriali, Fiat sale dello,68%, Finmeccanica +1,06%, Ansaldo +1,51%. Forte rialzo di Diasorin che ha quasi recuperato lo stacco del dividendo di 0,83 euro. Su base rettificata il rialzo è del 2,05%.

Positivi i titoli petroliferi sulla scia del rialzo del greggio. Eni + 0,05%, Saipem +0,58%. Giornata positiva per Enel +0,52%, A2A +1,76% e Snam +074%. Telecom Italia infine avanza dello 0,22%.

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