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Borsa, i giudici tedeschi non fermano Piazza Affari

Le Borse incassano la decisione della Corte costituzionale in Germania ma sale lo spread – Occhi puntati su Fca e sulla trimestrale – In rialzo anche Enel e Tim, bene i colossi bancari Unicredit e Intesa

Borsa, i giudici tedeschi non fermano Piazza Affari

La sentenza della Corte Costituzionale tedesca, che pone dei limiti agli acquisti del Qe, rallenta ma non frena la ripresa delle borse europee, in recupero dopo le perdite di lunedì. Piazza Affari sale dello 0,8% circa. Più toniche Parigi (+1,4%) e Francoforte (+1,3%). Incrementi sopra l’1% per Londra e Madrid. Il future dell’indice S&P500 è in rialzo dell’1,3%.

Dopo cinque anni di lavori, i giudici di Karlsruhe hanno giudicato legale il Quantitative Easing della Banca Centrale Europea, ma hanno posto alcune importanti riserve sul programma di acquisto di bond. Pertanto, “alla Bundesbank è vietato partecipare all’attuazione del programma di acquisto della Bce dopo un periodo di transizione non superiore a tre mesi”. La sentenza però non dice nulla in merito alla nuova operazione Pandemic Emergency Purchase Program (Pepp) avviata quest’anno in risposta alla pandemia.

Perde l’euro nei confronti del dollaro: -0,4% sotto 1,09. Lo spread Btp/Bund sale verso 240 punti base, a 239, con il Btp decennale all’1,833%. Il petrolio sembra aver superato la fase più acuta della crisi: il Wti sale del 9,91%, a 22,42 dollari al barile, e il Brent del 7,32%, a 29,20 dollari al barile.  Rimbalzano così i petroliferi, che guidano la ripresa di Piazza Affari: Tenaris +4,5%, Eni +4% e Saipem +3,5%.

A poco più di un’ora dal cda sui conti del trimestre, sale Fiat Chrysler (+2,4%). Frena invece Ferrari (-2%): Banca Akros, Banca Imi e Mediobanca hanno tagliato i target dopo la revisione al ribasso dei target 2020. Cnh Industrial (+2%) ha comunicato che tutti i suoi impianti saranno operativi entro la fine del mese.

In rialzo anche Enel (+1,4%), anch’essa alla vigilia dei conti. I risultati della controllata Endesa, la società spagnola che vale circa un quarto dell’Ebitda del gruppo, hanno battuto le attese. L’Ebitda è salito del 59% a 1,48 miliardi di euro.

Tonica anche Tim (+2%). Il socio Elliott, secondo indiscrezioni, minaccia di uscire dal capitale se non si arriverà velocemente alla riorganizzazione della telefonia italiana, con la nascita di una società unica della banda larga.

Campari (+0,2%) ha chiuso il primo trimestre con risultati in calo ma ha firmato l’accordo per l’acquisizione dello Champagne Lallier per un corrispettivo di 21,8 milioni per l’80% del capitale.

Aria di trimestrale anche per i Big bancari: Unicredit +1,2%, Intesa Sanpaolo +2% dopo il buon risultato degli utili.

Poco mossa Salini (-0,45%). L’assemblea degli azionisti ha approvato il pagamento di un dividendo di 0,03 euro per azione ordinaria e 0,26 euro per azione di risparmio. Approvata anche la nuova denominazione sociale Webuild.

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