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Corte tedesca salva gli acquisti Bce ma solo a metà

Nell’attesa sentenza sul Quantative Easing la Corte Costituzionale tedesca afferma di non aver “riscontrato una violazione al divieto di finanziamento monetario degli Stati”, ma chiede chiarimenti alla Bce sulla proporzionalità delle sue azioni. La Commissione Ue risponde e la Banca Centrale si riunisce nel pomeriggio – Le Borse frenano, ma poi recuperano

Corte tedesca salva gli acquisti Bce ma solo a metà

Il quantitative easing della Banca Centrale Europea è legale anche in Germania. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale tedesca secondo cui il programma di riacquisto titoli lanciato dall’Eurotower nel 2015 rispetta le leggi federali del Paese. Nonostante ciò, i giudici hanno comunque chiesto ulteriori chiarimenti, dando alla Bce tre mesi di tempo per dimostrare che gli obiettivi monetari del piano non sono sproporzionati “rispetto agli effetti di politica fiscale ed economica derivanti dal programma”. La decisione ha provocato la risposta della Commissione Ue e della stessa Bce, che si riunirà alle 18 di oggi, martedì 5 maggio.

La decisione era molto attesa dai mercati europei poiché una sentenza sfavorevole avrebbe avuto l’effetto di escludere la Bundesbank dal Quantitative Easing, ma anche di mettere a repentaglio il programma di acquisti pandemico da 750 miliardi di euro messo in campo dalla Banca Centrale lo scorso 18 marzo allo scopo di contrastare l’impatto negativo dell’emergenza coronavirus sull’economia dell’Eurozona. Non a caso le Borse continentali hanno reagito con nervosismo alle notizie arrivate dalla Germania, mostrando qualche minuto di incertezza per poi proseguire sulla strada del rimbalzo intrapresa in mattinata. 

La Corte si è espressa con sette voti a favore del Qe e uno contrario. La sentenza arriva in seguito a numerosi ricorsi presentati in Germania da accademici, imprenditori ed economisti secondo cui l’Eurotower, con il Quantitative Easing, sarebbe andata oltre i propri poteri, incoraggiando gli Stati a non seguire un percorso di consolidamento dei conti sapendo di poter contare sul salvagente della Bce. Nel dispositivo della sentenza, i giudici hanno respinto la tesi dei promotori, spiegando che la “Corte federale tedesca non ha trovato una violazione del divieto al finanziamento monetario degli Stati“. 

Tutto risolto quindi? Non proprio. I giudici di Karlsruhe hanno accettato parzialmente i ricorsi contro le misure adottate dal 2015 e affermato che i programmi di acquisto di titoli di Stato contrastano con le competenze della stessa Bce. È la prima volta nella storia che la Corte Costituzionale tedesca afferma che le misure prese da un organo europeo “non sono coperte dalle competenze europee” e per questo “non potrebbero avere validità in Germania”. 

Per questo motivo la Corte ha posto delle condizioni rigide, in mancanza delle quali la Bundesbank dovrà ritirarsi dai programmi della Banca Centrale Europea. Prima condizione: Francoforte dovrà fornire dei chiarimenti sul programma di acquisto dei bond e sulla proporzionalità degli interventi intrapresi.

Se queste spiegazioni non arriveranno in tempo, la Bundesbank non potrà più “partecipare all’implementazione ed esecuzione delle decisioni in questione della Bce a meno che il consiglio direttivo della Bce adotti una nuova decisione che dimostri appunto la proporzionalità del suo programma”, hanno stabilito i giudici. “Agli stessi termini – conclude la sentenza – la Bundesbank deve assicurarsi che i bond già acquistati e tenuti nel suo portafoglio sia venduti in base a una strategia – possibilmente di lungo termine – coordinata con l’Eurosistema”.

Infine delle raccomandazioni vengono fatte anche al parlamento e al governo tedeschi, che dovranno assicurarsi che la Bce faccia le valutazioni richieste. “Questo si applica di conseguenza ai reinvestimenti in base al Pspp che sono iniziati nel gennaio 2019 e sono ripresi a novembre. In questo rispetto, il governo federale e il parlamento hanno anche il compito di continuare a monitorare le decisione dell’eurosistema sugli acquisti di titoli governativi in base al Pspp e di usare gli strumenti a loro disposizione per assicurare che la Bce rimanga entro il proprio mandato”, sentenziano i giudici.

AGGIORNAMENTO

“Riaffermiamo il primato della legge europea e il fatto che le decisioni della Corte europea sono vincolanti su tutte le Corti nazionali. La Commissione rispetta l’indipendenza della Bce, e studieremo la sentenza in dettaglio”. Così un portavoce della Commissione Ue, a tarda mattinata, ha commentato la sentenza della Corte tedesca sugli acquisiti dei bond della Bce.

La stessa Banca Centrale Europea risponde a sua volta che sta valutando la sentenza della Corte tedesca sul programma di acquisto di titoli di Stato “e si esprimerà a tempo debito”. Lo ha reso noto un portavoce dell’Eurotower. Intanto si apprende che è prevista una convocazione della Bce per le 18.

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