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Borsa, Eni scivola per scontri in Libia e timori S&P

I nuovi scontri hanno penalizzato la produzione nel Paese nordafricano, dove il gruppo italiano è fortemente impegnato – Intanto, Standard&Poor’s ha posto sotto credit watch i rating.

Borsa, Eni scivola per scontri in Libia e timori S&P

Giornata da dimenticare a Piazza Affari per il titolo Eni, che a metà mattina cede due punti e mezzo percentuali, a 14,57 euro. Si tratta di uno dei peggiori ribassi del Ftse Mib, che negli stessi minuti viaggia in rosso dell’1,64%, appesantito anche dai titoli bancari, bersagliati dalle vendite per i timori sulla Grecia

Eni non sfrutta quindi la lieve ripresa del petrolio e incassa una battuta d’arresto dopo il rimbalzo che nelle ultime sedute aveva riportato il titolo dai minimi di 14 euro alle soglie dei 15. 

Secondo gli operatori, due sono i fattori che fanno viaggiare Eni in controtendenza rispetto al comparto: primo, i nuovi scontri in Libia che hanno nettamente penalizzato la produzione nel Paese nordafricano (passata da circa 800mila barili al giorno a meno di 300mila) dove il gruppo italiano è fortemente impegnato; secondo, l’annuncio arrivato nei giorni precedenti il Natale che Standard & Poor’s ha posto sotto credit watch con implicazioni negative i rating di lungo termine e di breve termine A/A-1. 

Il CreditWatch riflette il rischio che la generazione di cassa di Eni sia influenzata negativamente dal contesto del mercato petrolifero con le quotazioni del greggio in deciso ribasso. “C’è una forte pressione per un abbassamento del rating di un gradino – ha scritto S&P – a seguito del brusco declino dei prezzi del petrolio e a dispetto della performance 2014 del gruppo che è probabilmente coerente con il rating attuale”. L’agenzia di rating prenderà una decisione entro metà marzo.

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