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Borsa 29 maggio pomeriggio: Milano pochi scambi e chiusura in rosso, sale Istanbul ma la lira turca è ai minimi

Scambi rarefatti per l’assenza di Londra e Wall Street. Istanbul festeggia la vittoria di Erdogan, Madrid dribbla le elezioni a luglio. Soffrono le banche

Borsa 29 maggio pomeriggio: Milano pochi scambi e chiusura in rosso, sale Istanbul ma la lira turca è ai minimi

La settimana finanziaria dei listini europei si inaugura oggi con una seduta dagli scambi rarefatti, che termina in leggero ribasso, complice l’assenza di Londra e di Wall Street, chiuse per festività.

In assenza di spunti finanziari, i mercati si sono distratti almeno con la ricca pagina politica. 

Piazza Affari perde lo 0,36%, mentre il centrodestra fa il pieno di sindaci nei ballottaggi elettorali. Madrid limita i danni allo 0,11%, nonostante il premier Pedro Sanchez abbia annunciato elezioni anticipate al 23 di luglio, dopo la sconfitta nelle elezioni comunali e regionali. Amsterdam perde lo 0,49%, Francoforte -0,17%, Parigi lo 0,21%.

La borsa di Istanbul saluta la vittoria del presidente Recep Tayyip Erdogan con un balzo del 4,1%. Soffre invece la lira turca, che aggiorna il suo minimo storico a 20,075 per un dollaro a causa delle pesanti interferenze del leader nella politica monetaria, indotta ad essere ultra accomodante in un contesto d’inflazione senza freni. E se questo atteggiamento non cambierà, profetizza Morgan Stanley, il cross potrebbe toccare quota 28 entro l’anno. Wells Fargo stima 23 lire per un dollaro per la fine del trimestre.

Sempre sul mercato valutario l’euro-dollaro è poco mosso a 1,07. Per quanto riguarda le materie prime è in leggero calo il petrolio.

Cautela in attesa delle banche centrali

Gli investitori in sostanza sono rimasti alla finestra, nonostante nel weekend sia stato trovato l’accordo sull’innalzamento del debito Usa che dovrebbe evitare il default dell’amministrazione americana in zona Cesarini, se il congresso darà il via libera all’intesa. Probabilmente ad offuscare la festa sono stati i timori relativi alle prossime mosse delle banche centrali, con l’inflazione che resta difficile da domare. Dopo gli ultimi dati sull’inflazione americana Pce, alcuni analisti pensano che la Fed si rimangerà la parola e procederà con un nuovo rialzo dei tassi nel mese di giugno. Questa settimana il focus passerà poi sull’inflazione nella zona euro e il consensus stima un rallentamento per l’indice generale di maggio a 6,3% annuo dal 7% di aprile e una lieve correzione nella componente core al 5,5% dal 5,6%. Siamo sempre oltre il doppio del target Bce. L’ipotesi prevalente è quindi che Francoforte resterà ancora in trincea sui tassi a giugno e a luglio, con incrementi di 25 punti base e che potrebbe intervenire sul costo del denaro anche a settembre.

Spread in ribasso

La carta italiana guarda alle prossime mosse della Bce con un certo distacco, probabilmente confortata dalla stabilità politica del governo che emerge dalla prova elettorale odierna.

Sul secondario lo spread tra Btp decennale e Bund arretra a 184 punti base (-1,11%), con tassi rispettivamente a +4,27% e +2,42%.

In Piazza Affari bene Tenaris e utility

In Piazza Affari intercetta il consenso degli investitori Tenaris, che si apprezza oggi dell’1,92%, anche grazie alla valutazione di Bestinver che sottolinea come le attuali valutazioni del titolo siano particolarmente basse confermando perciò il suo giudizio ‘buy’.

Nella parte alta del listino Amplifon +1,06% e molte utility a partire da Terna +0,39%. Benino Leonardo +0,28% e Campari +0,25%.

La lista delle blue chip in calo parte da Nexi -1,86%, Erg -1,55% e Telecom -1,47%.

Le banche sono in rosso. Le peggiore Mps, -1,43%, che ha cambiato segno del corso degli scambi. Ridimensiona invece le perdite di giornata Banco Bpm, -1,28%, che ha reso noto di aver esercitato l’opzione nei confronti di Cattolica Assicurazioni, del gruppo Generali (-0,33%), sul restante 65% del capitale di Vera Vita e Vera Assicurazioni per un corrispettivo complessivo di 392,5 milioni. Alla cifra va aggiunto il 65% del risultato d’esercizio delle compagnie maturato dal 1 gennaio fino alla data del closing.

Prysmian cede lo 0,48%, dopo l’annuncio venerdì a mercati chiusi che il Ceo Valerio Battista lascerà la carica dal 2024 e sarà sostituito dall’attuale Coo Massimo Battaini. Bestinver apprezza la scelta, garanzia di continuità, e Akros parla di impatto “neutro” per il titolo.

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