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Bollette luce, fine del mercato tutelato: cosa succede adesso e come risparmiare per il passaggio al libero mercato

Nel 2024 le bollette di luce e gas dovranno passare al mercato libero. Ma come funziona il passaggio? E come scegliere il miglior fornitore di energia elettrica in base alle proprie esigenze?

Bollette luce, fine del mercato tutelato: cosa succede adesso e come risparmiare per il passaggio al libero mercato

È ufficiale: nel 2024 finisce l’era del mercato tutelato di luce e gas e inizia quella del mercato libero anche per le famiglie. Il Consiglio dei ministri ha approvato lunedì 27 novembre il nuovo decreto Energia con il quale non è stato prorogato il regime di maggior tutela. Una scelta vincolata al rispetto degli impegni presi dal governo per Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): sono stati appena sbloccati 16,5 miliardi di euro della quarta rata, soldi che una proroga avrebbe messo a rischio. Dal 10 gennaio 2024 scatterà dunque la fine del regime di massima tutela per il gas e dal 1° aprile per l’energia elettrica. Il ministero dell’ambiente ha fatto sapere che istituirà un tavolo per studiare modalità di passaggio “morbide” e non traumatiche per le famiglie. L’obiettivo è continuare il più possibile a tutelare 9,5 milioni di persone con i prezzi calmierati dall’Arera, l’Autorità per l’energia. Ma, tornando alle bollette della luce, cosa succede con la fine del mercato tutelato? Qual è la procedura per cambiare operatore e cosa succede nel caso in cui non si faccia nulla?

Bollette luce, la differenza tra mercato tutelato e libero

Il regime di mercato tutelato prevede che le tariffe per l’energia elettrica siano stabilite dall’Arera che le aggiorna ogni tre mesi e lo fa sulla base dell’andamento dei prezzi del mercato delle materie prime. Per quanto riguarda l’energia elettrica, il fornitore di energia coincide con il distributore. Questo significa che le tariffe e le condizioni contrattuali sono standardizzate e uniformi. Nel libero mercato, invece, è la concorrenza a fare il prezzo. Dunque, le compagnie hanno la flessibilità di definire le condizioni contrattuali ed economiche, il che può portare a una maggiore varietà di opzioni, come ben conosciamo grazie al mondo delle telecomunicazioni. In ogni caso rimane tutto regolamentato dallo Stato e dall’Antitrust, così da poter garantire che i contratti e le operazioni di fornitura vengano svolte in totale trasparenza e correttezza nei confronti dei cittadini.

Come scegliere la migliore offerta sul mercato libero dell’energia elettrica?

Se si vuole scegliere in piena autonomia si può sempre passare al mercato libero prima di aprile 2024, contattando un fornitore di propria scelta. Ma addentrarsi nei meandri delle offerte non è affatto semplice. Per confrontarle è necessario utilizzare i comparatori online che mostrano le varie promo disponibili in base a dei parametri impostati dall’utente, oppure, se non si ha molta dimestichezza, rivolgersi o ad un agente o ad uno store. Sul web uno strumento per confrontare le varie offerte sul mercato libero è il Portale Offerte gestito d’accordo e con la supervisione dell’Authority dall’Acquirente Unico.

Ma cosa bisogna valutare per scegliere un’offerta?

I parametri fondamentali sono:

  • il prezzo dell’offerta: costituito dalla componente energetica, espressa in euro al chilowattora, e dalla quota fissa di commercializzazione, il costo fisso mensile sostenuto per mantenere attiva la fornitura indipendentemente dal consumo.
  • il consumo annuo di energia. È fondamentale conoscere il proprio fabbisogno di chilowattora per capire se un’offerta è conveniente o meno.
  • il consumo per fasce orarie. Questo aiuterà a capire quanto attualmente si spende e quale tipo di tariffa potrebbe essere più adatta alle proprie esigenze: monorarie per usare l’energia elettrica in qualsiasi momento della giornata pagando sempre lo stesso prezzo o multi-oraria per pagare di meno se si consuma nelle fasce orarie elettriche più convenienti.

Le altre voci della bolletta (spesa per il trasporto dell’energia elettrica e per la gestione del contatore, spesa per gli oneri di sistema e imposte) sono uguali per ogni fornitura e non rappresentano un elemento da considerare per individuare le migliori tariffe luce sul mercato.

Altre fattori da non sottovalutare

Una volta esaminata la propria situazione si può passare a confrontare le varie offerte. Innanzitutto, bisogna capire quale tipologia di tariffa energetica preferiamo. Un’offerta a prezzo fisso, mette al riparo da eventuali aumenti, ma se i prezzi dovessero scendere o rimanere più o meno costanti, si pagherebbe qualcosina in più di chi avesse scelto il prezzo variabile, ovvero indicizzato in base al mercato all’ingrosso. Con un prezzo variabile, invece, si paga una maggiorazione (spread) rispetto al Pun (prezzo unico nazionale) prezzo che varia ogni mese, ed è sempre pubblicato e visibile sul sito del Gestore dei mercati energetici alla pagina dedicata. Poi ci sono le tariffe a soglia, quando la quantità di kW di luce consumati supera la soglia massima prevista dal contratto, si paga un sovrapprezzo, e l’offerta potrebbe non essere più vantaggiosa.

A determinare la scelta del fornitore non è soltanto il prezzo dell’energia e il nostro consumo annuo. Quando si passa al mercato libero, alcuni fornitori possono offrire sconti, promozioni esclusive, o altri vantaggi che potrebbero influenzare la nostra scelta. Altro aspetto importante da verificare sono le condizioni contrattuali: inclusi i dettagli sulle tariffe, costi di attivazione e le penali in caso di risoluzione anticipata del contratto.

Infine, non deve mai mancare un servizio digitale per gestire e monitorare le tariffe in piena autonomia. Per scoprire se questi servizi digitali siano davvero funzionali si può dare un’occhiata alle recensioni dei clienti: eventuali complimenti o lamentele possono essere un valido indicatore della qualità del servizio reso.

Dopo aver scelto tra le diverse offerte disponibili, quella più adatta alle proprie esigenze, è sufficiente stipulare il nuovo contratto di fornitura. Sarà poi il nuovo venditore ad attivare la procedura di cambio e recesso del vecchio contratto.

Fine del mercato tutelato: cosa cambia per i vulnerabili?

La fine del mercato tutelato ad aprile non interesserà tutti coloro che non hanno completato il passaggio al libero mercato, ma solo i clienti classificati come non vulnerabili, circa 4,5 milioni di persone.

Dunque, le persone vulnerabili continueranno ad avere i prezzi calmierati, se vorranno altrimenti potranno scegliere un contratto nel libero mercato. Questo vale sia per la luce che per il gas. Rientrano in questa categoria tutti quei cittadini che hanno più di 75 anni, che si trovano in condizioni economiche svantaggiate (come i percettori di bonus), chi ha una disabilità, che hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza, chi vive in un’isola minore non collegata e chi ha gravi problemi di salute e deve usare apparecchiature elettromedicali (queste ultime due valgono solo per l’energia elettrica). Tali soggetti verranno trasferiti automaticamente nel Servizio di tutela della vulnerabilità dell’Arera.

Servizio a Tutele Graduali: ecco cosa succede se non si passa al libero mercato

Invece, i clienti non vulnerabili che non dovessero sottoscrivere un contratto di mercato libero per l’energia elettrica a partire da aprile passeranno automaticamente, senza alcuna interruzione, in un processo di transizione noto come Servizio a Tutele Graduali (Stg). A fornire loro l’elettricità sarà un venditore individuato dall’Arera attraverso delle aste territoriali, a cui saranno trasferiti i clienti domestici che non avranno effettuato il passaggio al mercato libero. Ma quanto si pagherà? In questo caso, le condizioni contrattuali sono stabilite dall’Autorità e prevedono l’applicazione di offerte di tipo Placet (Prezzo libero a condizioni equiparate di tutela) con un prezzo basato sulla media dei valori consuntivi del Prezzo Unico Nazionale (Pun) dell’energia scambiata sul mercato all’ingrosso. Il prezzo sarà unico a livello nazionale e sarà composto da:

  • il costo per la materia energia: costi di approvvigionamento basato sul Pun e costo di dispacciamento + costi di sbilanciamento stabilito da Arera prima delle gare + prezzo unico nazionale che verrà definito in base ai prezzi di aggiudicazione emersi dalla gara;
  • il costo di trasporto e gestione del contatore (analoga a quella del mercato libero);
  • gli oneri di sistema (analoga a quella del mercato libero).

E per il pagamento? È sempre prevista fatturazione bimestrale e pagamento tramite domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito oppure bollettino.

In qualsiasi momento, sarà possibile passare al mercato libero.

Tale sistema durerà al massimo tre anni (fino allo stesso mese del 2027), dopodiché chi ancora non avesse fatto il cambio resterà con lo stesso operatore del Stg, ma a condizioni economiche decise dal fornitore stesso e rinnovate ogni 12 mesi.

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