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Bollette luce e gas, verso una proroga di sei mesi del mercato tutelato: 9 milioni di famiglie interessate

Con il prossimo Decreto Energia, il governo pensa di posticipare di sei mesi la fine del mercato tutelato per la fornitura di energia elettrica. Interessate dalla proroga 9 milioni di famiglie. Le difficoltà del passaggio dal mercato tutelato a quello libero

Bollette luce e gas, verso una proroga di sei mesi del mercato tutelato: 9 milioni di famiglie interessate

Il 10 gennaio 2024 è la data ufficiale della fine del mercato tutelato per la fornitura di energia elettrica ma ora sembra che il governo abbia deciso di posticipare la sua chiusura.

Nel prossimo decreto Energia, infatti, potrebbe essere presente una misura per la proroga di altri sei mesi al mercato tutelato, a partire da gennaio 2024.

La notizia è stata confermata dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante un convegno a Roma sulle Comunità energetiche rinnovabili.

9 milioni di famiglie interessate

Grazie a questa proroga, circa 9 milioni di famiglie rimarranno nel mercato tutelato fino all’estate del 2024, evitando la necessità di cercare una nuova offerta da un fornitore o di aderire al sistema graduale di uscita, pensato principalmente per le famiglie in difficoltà.

La proroga al mercato tutelato

Il Consiglio dei ministri sta quindi per approvare un decreto legge sull’energia con l’obiettivo di riformare il mercato domestico di luce e gas prima della scadenza del mercato tutelato il 10 gennaio. Il decreto mira a intervenire nella liberalizzazione per le famiglie, specialmente in un contesto in cui la stabilità geopolitica è incerta e quindi i prezzi dell’energia possono essere difficili da prevedere.

“In queste ore stiamo facendo delle valutazioni riguardo alla liberalizzazione per le famiglie — ha spiegato Pichetto Fratin – in un momento in cui non c’è la certezza che il quadro geopolitico tenga e che, quindi, i prezzi possano essere previsti perché l’energia per noi e ancora fortemente legata al gas, ci vuole cautela”.

Le problematiche del passaggio al mercato libero

L’uscita dal mercato tutelato era una richiesta proveniente dalla Commissione Europea ed era uno degli obiettivi chiave del PNRR. Ma il suo passaggio non si sta rivelando semplice.

Gli utenti attualmente nel “regime di maggior tutela,” che costituiscono un terzo degli utenti totali, dovranno obbligatoriamente passare al mercato libero, dove si trovano già gli altri due terzi degli utenti. Coloro che non effettueranno questa transizione saranno assegnati automaticamente al “Servizio a tutele graduali” per un periodo di altri 3 anni. Il decreto legge intende regolare questo processo di transizione, offrendo ulteriori protezioni agli utenti, specialmente in un momento di incertezza a livello internazionale e di variazioni nei prezzi del gas.

Anche l’Arera, l’ente che si occupa di stabilire i prezzi del mercato, ha chiesto al Parlamento un prolungamento del termine a luglio. La principale ragione di questa richiesta è la difficoltà nel gestire le gare di assegnazione dei clienti domestici nel poco tempo a disposizione. Nel caso in cui i consumatori non scelgano direttamente il loro fornitore, infatti, si terranno delle aste con una clausola sociale: il vincitore dell’asta dovrà anche prendersi cura di parte dei dipendenti della vecchia società che gestiva il servizio.

Le differenze tra mercato libero e mercato tutelato

Quali sono le differenze tra mercato libero e il mercato tutelato?

Nel mercato tutelato, il prezzo è unico per tutte le aziende e viene stabilito dallo Stato (Arera), mantenendo una tariffa fissa senza opzioni per servizi extra.

Nel mercato libero, invece, non ci sono limiti sul prezzo e le aziende competono tra loro per offrire le migliori tariffe, con l’Antitrust che sovraintende alla concorrenza. Questo mercato non garantisce un costo fisso, ma offre bonus e agevolazioni per il risparmio. In entrambi i casi, i costi di gestione rimangono fissi.

Altri punti del decreto energia

Nel provvedimento in arrivo sono previste anche disposizioni per identificare le aree adatte alle energie rinnovabili e all’eolico offshore. Inoltre, permetterà ai Comuni di proporre la loro candidatura per ospitare la discarica nazionale dei rifiuti nucleari.

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