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BofA: utile boom nel IV trimestre (+47%)

Il gigante di Wall Street ha messo a segno profitti migliori delle previsioni grazie alle attività di trading, sostenute dall’aumento degli scambi provocato dalla vittoria a sorpresa di Donald Trump

BofA: utile boom nel IV trimestre (+47%)

Bank of America ha dato inizio alla stagione delle trimestrali americane, prima tra i colossi bancari a pubblicare i conti. L’istituto di Charlotte, in North Carolina, ha riportato profitti migliori delle previsioni grazie alle attività di trading, sostenute dall’aumento degli scambi provocato dalla vittoria a sorpresa di Donald Trump. Nei tre mesi a dicembre, Bank of America ha messo a segno profitti netti per 4,696 miliardi di dollari, 40 centesimi per azione, in rialzo dai 3,284 miliardi, 27 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente e meglio dei 38 centesimi attesi dagli analisti. I ricavi si sono attestati a 19,99 miliardi di dollari, in rialzo dai 19,58 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente, ma sotto i 20,85 miliardi previsti dal consensus. Nell’intero 2016, l’utile netto ha visto una crescita del 13% a 16,2 miliardi di dollari.

Su base adjusted il giro d’affari è stato di 20,22 miliardi, meno dei 20,85 miliardi previsto dagli analisti. Nell’intero 2016 Bank of America ha visto salire i profitti netti da 15,836 a 17,906 miliardi di dollari, mentre il fatturato è aumentato da 82,965 miliardi a 83,701 miliardi di dollari. Per quanto riguarda i profitti netti applicabili agli azionisti ordinari, nel quarto trimestre sono saliti a 4,335 miliardi di dollari, dai 2,954 miliardi dello stesso periodo del 2015, mentre nell’intero 2016 si sono attestati a 16,224 miliardi, in rialzo del 13% dai 14,353 miliardi del 2015.

La banca intende inoltre aumentare i riacquisti di titoli propri per la prima metà dell’anno, da 2,5 a 4,3 miliardi di dollari. Il fatturato generato dalle attività di trading, escludendo gli aggiustamenti contabili, è salito dell’11% a 2,91 miliardi dai 2,63 miliardi dello stesso periodo del 2015. Il margine di interesse è salito del 6,3% a 10,29 miliardi di dollari.

Le spese trimestrali sono calate del 6,1% a 13,16 miliardi di dollari dai 14,01 miliardi dell’anno precedente, in virtù del piano per la riduzione dei costi voluto dall’amministratore delegato Brian Moynihan, che questo mese festeggia sette anni alla guida del gruppo. Nel corso dell’estate, il Ceo si è impegnato a ridurre di altri 5 miliardi di dollari le spese annuali entro il 2018: per raggiungere questo obiettivo il dato mensile deve aggirarsi in media attorno a 13,25 miliardi.

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