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Bail-in, il Parlamento chiede di anticipare la revisione

Il Parlamento ha approvato 4 mozioni, tra cui quella del Pd, che chiedono di rivedere prima del maggio 2018 le norme del bail-in per le banche in crisi – Le mozioni chiedono anche di poter utilizzare le risorse del fondo interbancario di garanzia in attesa che si completi l’Unione bancaria con l’introduzione della garanzia europea sui depositi – Stop alla vendita ai risparmiatori delle obbligazioni subordinate e di altri prodotti a rischio

Bail-in, il Parlamento chiede di anticipare la revisione

Rivedere prima del maggio 2018 le norme del bail-in (il salvataggio delle banche in crisi con risorse interne di azionisti, obbligazionisti e depositanti sopra i 100 mila euro) e incalzare la Commissione europea perché completi l’Unione bancaria introducendo al più presto la garanzia europea sui depositi bancari. E’ questo il messaggio che esce dal Parlamento, che ieri ha approvato 4 mozioni sul bail-in, tra cui quella del Pd che fa proprie le indicazioni di recente avanzate dalla Banca d’Italia e in parte dallo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

La mozione del Pd non è in contrasto con quanto ha sostenuto lunedì il presidente della Bce, Mario Draghi, che ritiene difficile cambiare le norme appena introdotte con il bail-in, ma ne sollecita la revisione anticipando la scadenza, già prevista dalla Commissione Europea, del maggio 2018.

Per questo il Parlamento invita il Governo a riprendere i negoziati in sede europea e a sollecitare il completamento dell’Unione bancaria con l’adozione della garanzia europea sui depositi bancari, in attesa della quale si propone di poter utilizzare per i salvataggi le risorse del Fondo interbancario di garanzia senza che questo sia più considerato come un aiuto di Stato.

Le mozioni chiedono anche che sian vietata la vendita ai risparmiatori di obbligazioni subordinate e di altri prodotti finanziari particolarmente rischiosi.

Il Parlamento ha invece respinto la mozione del Movimento 5 Stelle che proponeva di rinviare di due anni l’utilizzo del bail-in, introdotto in tutta Europa dal primo gennaio. 

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