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Asta per arredi, dipinti e oggetti provenienti dall’ereditá di Eduardo De Filippo

L’asta autunnale dedicata all’Antico del Ponte Casa d’Aste si contraddistingue nella selezione di due importanti collezioni private e nei beni provenienti dall’eredità di Eduardo De Filippo.

Asta per arredi, dipinti e oggetti provenienti dall’ereditá di Eduardo De Filippo

Da una dimora modenese proviene un raffinato nucleo di objets de vertu che include una raccolta di tabacchiere, porta necessaire, chatelaines in oro, argento e vari materiali. Particolarmente importante la preziosa tabacchiera in lapislazzulo e oro (stima € 7.000-8.000) che, per tradizione famigliare, si ritiene sia stata donata alla Marchesa Livizzani da Francesco III d’Este, duca di Modena e Reggio. Completano la house sale diversi mobili di area emiliana, come la coppia di tavoli da gioco modenesi del secolo XVIII  in noce intarsiati in bois de rose bois de violette (stima € 14.000-16.000).

La seconda collezione privata proviene da una elegante villa lombarda con i raffinati  mobili francesi stampigliati dei secoli XVIII e XIX ,  i dipinti e gli oggetti tra cui due sculture in terracotta di Clemente Vantini (stima € 2.200/2.400), fornaciaro toscano ideatore e realizzatore di alcune opere in cotto dei Giardini di Boboli.  

Una selezione di arredi dall’abitazione di Eduardo De Filippo si caratterizzano per essere  espressione della vita personale e artistica del celebre drammaturgo e attore partenopeo: mobili antichi, dipinti e sculture “recuperati nel tempo o in vecchi teatri ormai distrutti”. Una coppia di busti in marmo (stima € 7.000-8.000); due monumentali coppie di torciere napoletane di inizio Ottocento in bronzo (stima € 2.400-2.600 cad.); una coppia di sculture napoletane in legno laccato e scolpito raffiguranti personaggi della commedia in abiti ottocenteschi  (stima € 4.500-5.000) sono solo alcuni esempi di quell’istinto del palcoscenico di cui amava circondarsi anche nell’intimità dalla propria casa. 

Traspare invece dai dipinti di scuola napoletana dei sec. XVII e XVIII  l’Eduardo collezionista che abbandona l’attrazione squisitamente istrionica verso l’opera d’arte per coglierne la qualità stilistica e la bellezza intrinseca. 

La sezione dedicata più genericamente ad Arredi  di varie e diverse provenienze comprende un nucleo di sculture di svariate epoche, tra cui una testa femminile attribuita a Giovanni Marchiori  e alcune figure in legno oltre a gruppi in pietra serena provenienti da un giardino progettato negli anni ’50 dell’Architetto Pietro Porcinai. 

Numerose le Maioliche e Porcellane delle più note manifatture italiane e internazionali. Spiccano per particolarità una rara coppia di Magot  portaorologio in maiolica della manifattura di Felice Clerici (stima € 14.000-16.000) accanto a creazioni di Ginori, Cozzi e Sassuolo; quindi porcellane di Vienna, di Meissen e numerose manifatture tedesche dei sec. XVIII e XIX.

Per il settore degli Argenti antichi da segnalare i numerosi pezzi emiliani e quelli di un’importante collezione milanese, tra cui spiccano, quali esempi di maestria e creatività italiana, le caffettiere del maestro romano Giuseppe Grazioli, dei maestri torinesi Giuseppe Gaia e Vincenzo Belli.

A rappresentare il XX secolo due tabacchiere di Mario Buccellati recante motti dell’amico e committente Gabriele D’Annunzio.

Ricca e prestigiosa la selezione di Dipinti Antichi che vede protagonisti principali uno straordinario Sacrificio di Isacco di Giuseppe Vermiglio (stima € 70.000-80.000) ed una tavola della bottega di Pieter Paul Rubens raffigurante il Giudizio di Paride (stima € 160.000-180.000). 

Bottega di Peter Paul Rubens (1577 – 1640)
Il giudizio di Paride
Olio su tavola cm 59,8×80
stima € 160.000-180.000

Ampia la rappresentanza di opere italiane e straniere: tavole di scuola fiamminga, due piccole tavole di Cristoforo di Benedetto; un’opera di Lorenzo de Caro, un inedito Ritratto di Innocenzo XI Odescalchi di Jacob Ferdinand Voet (stima € 16.000-18.000)una coppia di fondi oro del secolo XVI di produzione valenciana, due tipiche raffigurazioni di Giacomo Francesco Cipperdetto Il Todeschini, e tre dipinti di Francesco Londonio.  

Tra i Disegni di Antichi Maestri e Incisioni, particolarmente interessanti un raffinato disegno attribuito a Domenico Piola (stima € 500-600), uno studio di Domenico Maria Canuti, opere di Gaetano Gandolfi, Bernardino Bison e Ercole Bazzicaluva. Tra le incisioni due notevoli impressioni di Rembrandt.

Nella  selezione di Tappeti e Tessuti un interessante Keshan annodato nei laboratori dell’illustre maestro persiano Motashem (stima € 2.700-2.900) e un raro esemplare di arazzo dell’area mediterranea di inizio secolo XIX (stima € 1.100-1.300).

Per gli appassionati di Strumenti Musicali saranno proposti un violino costruito a Ferrara nel 1908 da Luigi Soffritti (stima € 15.000-17.000) e uno dei primi violini di Laura Vigato importante e conosciuta liutaia bresciana. 

A chiudere la selezione i lotti di Historica tra cui una spada degli Antichi Stati appartenuta ad un dignitario del ducato di Modena dell’inizio del secolo XIX, con impugnatura raffigurante l’aquila estense su rami d’alloro (stima € 1.600-1.800).

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