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Assegno unico: chi ci guadagna di più? Per l’Upb, i lavoratori autonomi e le famiglie numerose

Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, chi ha un reddito e quattro figli riceve circa 1.700 euro in più a figlio – Ma le rendite catastali non aggiornate provocano distorsioni

Assegno unico: chi ci guadagna di più? Per l’Upb, i lavoratori autonomi e le famiglie numerose

L’assegno unico è vantaggioso per quasi otto famiglie su 10. Il nuovo sussidio garantisce infatti a circa il 77% dei beneficiari “un incremento dei trasferimenti che ammonta in media a circa 672 euro”. Lo scrive l’Ufficio parlamentare di bilancio in uno studio dal titolo “L’assegno unico: effetti distributivi e interazione con la riforma dell’Irpef”.

Assegno unico: quali lavoratori dipendenti sono più avvantaggiati

Rispetto ai vecchi assegni familiari – spiega l’Upb – l’assegno unico si riduce più lentamente al crescere del reddito; perciò, i lavoratori dipendenti più avvantaggiati sono quelli con Isee superiori a 12.000 euro.

La riforma premia le famiglie numerose

Inoltre, spiega ancora l’Ufficio, la riforma premia in modo particolare le famiglie numerose. Con l’assegno unico un nucleo monoreddito con capofamiglia lavoratore dipendente con quattro figli e 15mila euro di Isee riceve circa 1.700 euro in più a figlio rispetto alla situazione precedente. Il vantaggio per figlio scende rispettivamente a 1.250, 1.100 e 1.000 euro per famiglie con tre, due e un figlio.

I vantaggi per chi era escluso dai precedenti sussidi

Per quanto riguarda coloro che non ricevevano l’assegno nucleo familiare (perché non lavoratori dipendenti) o sconti fiscali (perché incapienti) “godono di un vantaggio medio per figlio” di 1.237 euro, scrive ancora l’Ufficio parlamentare di bilancio.

I benefici per chi aveva già l’assegno familiare

Le famiglie che, invece, già beneficiavano delle misure avranno un incremento medio di 598 euro l’anno.

I costi per lo Stato

Secondo l’analisi, il nuovo assegno unico vale potenzialmente circa 18,2 miliardi di euro, in linea con le stime ufficiali della relazione tecnica. La copertura arriva per 11,5 miliardi dalle risorse derivanti dall’abrogazione dei vecchi assegni familiari, delle detrazioni fiscali e di altri istituti di importo minore.

Assegno unico: effetti negativi da distorsioni rendite catastali

L’Upb sottolinea poi che il peso relativamente elevato della componente patrimoniale nell’Isee per definire l’importo dell’assegno unico “potrebbe non riflettere effettive differenze nella condizione economica della famiglia e, inoltre, potrebbe far emergere nuove problematiche legate, ad esempio, non solo ai possibili disincentivi al risparmio, ma soprattutto alle ampie distorsioni presenti nell’attuale struttura delle rendite catastali”.

Leggi la guida di FIRSTonline all’assegno unico.

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