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Apple infiamma la Borsa, Ferrari risponde

La Mela di Cupertino batte tutte le stime: il titolo vola e trascina l’hi tech – A Piazza Affari Ferrari superstar: la Rossa ha messo in cantiere una “utility car” – Slitta a settembre la battaglia Italia-Francia su Fincantieri – Intesa: niente dividendo extra per il 2017.

Apple infiamma la Borsa, Ferrari risponde

La grande Fiesta delle Borse può continuare. Apple, la regina dei listini, ha sorpreso Wall Street con una forte crescita dei ricavi (45,4 miliardi di dollari, +7% nel secondo trimestre, da sempre il più debole dell’anno) e degli utili (8,7 miliardi di dollari, +12%) grazie alla ripresa delle vendite di iPhone (oltre 41 milioni di pezzi, +2%) e di iPad (+15%, grazie al modello più economico). Questi risultati, molto migliori delle previsioni, hanno scatenato ieri sera, a Borsa chiusa, una pioggia di acquisti sui titoli della Mela: +6,30%, a 159,50 dollari, nuovo record storico per una capitalizzazione, che ha superato di slancio quota 800 miliardi di dollari.

A questo punto fa meno paura il probabile rinvio del lancio dell’iPhone 8, destinato a celebrare il decimo anniversario. La società ha rivisto le stime sulle vendite del terzo trimestre che saliranno, secondo le stime, tra i 49 e i 52 miliardi. In attesa del lancio dell’ultima creatura Apple che disporrà di un display basato sui diodi Oled (produzione Samsung) ad altissima risoluzione,oltre a rilevanti progressi nella durata della carica e nel touchscreen. Il prezzo? Sarà senz’altro superiore a i mille dollari contro la media di 606 dollari praticati nell’ultimo trimestre anche grazie ad una pulizia dei magazzini con la vendita in saldo di 3,3 milioni di pezzi.

La performance di Apple segna l’ultima conferma della stagione positiva della finanza globale: tira l’economia europea (in ascesa da 17 trimestri), nonostante la rivalutazione dell’euro; tengono i consumi Usa nonostante le turbolenze politiche che continuano ad insidiare la sanità americana al punto che diversi parlamentari repubblicani corrono in sostegno dei contributi al sistema per evitare un tracollo pericoloso.

Ma Trump, al contrario, si attribuisce il merito del rally: parlando ad una delegazione di piccoli imprenditori ospiti alla Casa Bianca, il presidente ha affermato che dietro ai record del Dow Jones ci sono i provvedimenti su fisco e crescita, per la verità per ora solo annunciati. Trump ha parlato dell’arrivo di “una nuova era per la prosperità americana”, soprattutto per le piccole aziende.

LA MELA DÀ LA CARICA AL TECH IN ASIA, IL DOW VERSO QUOTA 22 MILA

Il rally di Apple ha già prodotto i primi effetti sulle Borse asiatiche. Stamattina la Borsa di Tokyo si avvia a chiudere in rialzo dello 0,4%, con le società dell’high tech in evidenza. Hong Kong +0,5%. Piatto l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen. La discesa delle materie prime penalizza invece la Borsa di Sidney, in calo dello 0,5%. Seul guadagna lo 0,2%. Mumbai sulla parità.

Grazie al quinto rialzo consecutivo, l’indice Dow Jones (+0,33%) si è avvicinato alla vetta dei 22 mila punti: 21.963,92. La barriera dei 20 mila punti è stata superata a gennaio. L’indice S&P ed il Nasdaq avanzano dello 0,24%. In attesa dei conti della Mela a sostenere i listini sono stati i finanziari, a partire da JP Morgan (+1,4%) e Goldman Sachs (+0,4%). In forte calo i Big di Detroit dopo i dati sulle vendite di luglio: Ford -2,41%, Gm -3,39%.

FRENA IL PETROLIO. SALE ENI IN SCIA A BP

Segna una pausa la corsa del petrolio. Il greggio Brent è trattato sui mercati dell’Asia a 51,3 dollari il barile, in calo dello 0,8%, ieri ha chiuso in calo dell’1,7%, mettendo fine ad una sequenza positiva di sei sedute. La società di consulenza American Petroleum Institute ha comunicato stanotte che si aspetta un incremento delle scorte di petrolio degli Stati Uniti di 2 milioni di barili. Il dato ufficiale viene diffuso oggi pomeriggio: il consensus degli economisti si aspetta un calo contenuto.

Nonostante la discesa del greggio, le principali compagnie petrolifere hanno segnato buoni rialzi nella scia di Bp, salita del 2,7% dopo l’annuncio di buoni risultati. Eni ha guadagnato lo 0,75%, Total +1,3%. In calo Saipem (-0,1%) e Tenaris (-2,09%).

EUROPA, I FUTURE SEGNALANO RIALZO. MILANO +0,59%

La frenata del petrolio, combinata con le quotazioni record dell’euro, non ha condizionato i mercati azionari europei, sostenuti dai buoni dati macro. I future sulle Borse Europee sono in leggero rialzo. Piazza Affari ha chiuso in progresso dello 0,59% a 21.612 punti. Ancora più toniche le altre piazze continentali: Francoforte, +1,1%, Madrid +0,8%, Londra +0,7%, Parigi +0,65%.

Il settore manifatturiero della zona euro ha iniziato il secondo semestre con una buona crescita, anche se leggermente più debole delle stime iniziali, con il dato Pmi sceso a 56,6 a luglio dal massimo di sei anni raggiunto a giugno a 57,4. Per quanto riguarda l’Italia, l’attività è cresciuta in maniera robusta a luglio: indice a 55,1 dal 55,2 di giugno.

MORGAN STANLEY: CON IL DOLLARO DEBOLE PIL EUROPEO -O,7%

Il cambio del dollaro nei confronti dell’euro viaggia poco oltre 1,18 dopo una punta a 1,1845. L’euro ha guadagnato oltre il 12% da inizio anno e sta viaggiando ai massimi di due anni e mezzo contro il dollaro.

Per gli strategist di Morgan Stanley una crescita del 10% dell’euro potrebbe far scendere gli utili della zona euro del 5-8% e limare la crescita del Pil dell’area dello 0,7% l’anno prossimo a causa del calo delle esportazioni. Le società tecnologiche di hardware, alimentari, bevande e tabacco, e prodotti per la casa potrebbero essere le più colpite in quanto settori più esposti all’estero, mentre banche, real estate e utility potrebbero avere dei benefici.

Chiusura in rialzo per il secondario italiano. Il generalizzato calo dei rendimenti ha portato il decennale italiano di riferimento, il giugno 2027, non lontano dai livelli del 2% a 2,0225. Il differenziale fra i tassi di riferimento italiano e tedesco è oscillato fra i 154 e i 157 punti base, mentre il future sul Btp si è mosso fra 136,18 e i 137,19 per chiudere in prossimità dei massimi di seduta.

Sul fronte del primario, Bundesbank ha collocato 3,219 miliardi di euro dello Schatz giugno 2019, con un tasso medio sceso a -0,69% da -0,61% dell’asta precedente. Oggi la Germania torna in asta con 3 miliardi del Bund decennale agosto 2027, cedola 0,50%.

LA ROSSA METTE IN CANTIERE UNA UTILITY CAR

In grande evidenza, alla vigilia del cda, il titolo Ferrari (+4,15%) investito da una pioggia di acquisti che ha fatto schizzare il prezzo a 92,80 euro, ad un soffio dai massimi di sempre. A scatenare i compratori è stato un servizio di Bloomberg che ha rivelato che è allo studio una “utility vehicle” a 2 e a 4 posti destinata in particolare al mercato cinese. La vettura fa parte di un progetto di sviluppo messo a punto da Sergio Marchionne con l’obiettivo di raddoppiare gli utili della casa entro il 2022 fino a due miliardi, grazie ad un aumento della produzione oltre i 10 mila pezzi e lo sviluppo di motori ibridi.

Un rally che, in parte, ha contagiato anche Fiat Chrysler, in crescita dello 0,29%, nonostante il calo delle vendite in Usa a luglio. In serata sono usciti i dati italiani di luglio: il mercato italiano rallenta ma resta in terreno positivo con un incremento del 5,93% sullo stesso mese del 2016. Le vendite Fca sono salite del 3,25% rispetto allo stesso mese del 2016. In lieve calo la quota che scende dal 28,67 al 27,95%. Sale anche Exor +1,19%.

INTESA, NIENTE DIVIDENDO EXTRA PER IL 2017

Riflettori accesi ieri sui conti di Intesa Sanpaolo, che ha guadagnato in Borsa lo 0,14%, a 2,916 euro, dopo una seduta contrastata in cui il titolo ha toccato un minimo a 2,856 euro sull’onda della delusione per la mancata cedola extra. “Posso confermare che dividendi e remunerazione azionisti saranno la mia priorità e quella della banca anche in futuro”, ha detto l’ad Carlo Messina. Per il 2017 tuttavia “non prenderemo in considerazione alcun dividendo extra”, ha aggiunto. Gli utili del secondo trimestre (837 milioni, in calo dai 901 di un anno prima) hanno comunque battuto le stime ed è stato confermato il target di 3,4 miliardi di dividendi cash sul 2017. L’impatto dell’acquisizione degli “asset buoni” delle due banche venete è atteso neutro sull’eps 2017 e positivo a partire dal 2018.

Ha fatto meglio Unicredit (+1%) in vista del Cda. Banco Bpm invariata, in calo Ubi (-1%) declassata da Société Générale a “hold” da “buy” dopo il rally degli ultimi mesi. Carige, partita in rialzo, cede ai realizzi dopo la corsa di ieri e perde il 4,72%.

IL DUELLO FINCANTIERI SLITTA A FINE SETTEMBRE

Fincantieri +0,70%. Fumata grigia al termine dell’incontro tra i rappresentanti del governo francese e italiano per trovare un’intesa su Stx France. “Abbiamo constatato che ad ora restano differenze che non si sono sanate. Non possiamo accettare la proposta di un controllo 50 e 50 e su questo rimaniamo fermi sulla nostra posizione. È stato stabilito che ci sarà tempo fino al vertice del 27 settembre a Lione con Macron e Gentiloni per colmare queste differenze”. Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, al termine dell’incontro con il suo omologo francese Bruno Le Maire e il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda.

In compenso, ha aggiunto Padoan, “abbiamo ribadito l’interesse comune a lavorare per un grande gruppo navale’ italo-francese sia civile sia militare”. Dalla combinazione delle capacità di Fincantieri, Stx France e Naval Group potrebbe nascere un leader europeo.

IN CALO FERRAGAMO, VOLA PIAGGIO

Ieri è stata una giornata positiva per le Utility: Enel +1,3%, Snam +1,3%, Terna +1,6%. Ferragamo ha chiuso in ribasso del 2% dopo i deludenti dati del trimestre diffusi ieri sera. I broker hanno abbassato il target price: SocGen da 28 euro a 26 euro, Mediobanca da 26,5 euro a 24,5 euro, JP Morgan da 23 euro a 22,5 euro, Morgan Stanley da 24 euro a 23,5 euro.

In grande evidenza Piaggio (+5,5%) e Interpump (+2,1%). Performance eccezionale di Exprivia (+12,21%). La società si è aggiudicata per il quadriennio 2017-21 la gestione dei sistemi informativi dell’area Amministrazione Finanza e Controllo di Poste Italiane basati su piattaforma Sap.

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