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Altagamma: Russia, la Crimea penalizza il lusso e preoccupa il made in Italy. Ma nel 2017…

L’impatto delle tensioni in Ucraina è stato negativo in generale per economia e consumi russi, ma anche nello specifico per il mercato dell’alta gamma – Calano anche gli acquisti all’estero: nei primi mesi del 2014 i russi (che sono i primi per consumi di lusso nel nostro Paese) che hanno comprato in Italia sono diminuiti del 13%.

Altagamma: Russia, la Crimea penalizza il lusso e preoccupa il made in Italy. Ma nel 2017…

Che impatto hanno avuto la Crimea e le tensioni geopolitiche sul decimo mercato del lusso al mondo e il quinto in Europa, con 5,8 miliardi nel 2013 (e crescita del 5% sul 2012)? Se lo è chiesto la Fondazione Altagamma in un convegno organizzato oggi a Milano sulla Russia, che evidenzia le ripercussioni dello scenario macroeconomico su questo segmento di mercato: il calo previsto nel 2014 è tra il 4 e il 6%, con un crollo dei consumi del 5% a Mosca e – aspetto ancora più preoccupante per il made in Italy – del 13% degli acquisti dei russi in Italia.

Ma non è solo l’operazione militare in Ucraina ad aver influito, come spiega Armando Branchini, Vice Presidente di Fondazione Altagamma: “Più della crisi politica, destinata a passare, saranno le fragilità strutturali dell’economia russa a condizionare i consumi di alta gamma ancora per molti anni”. A supporto della tesi ci sono anche i dati: l’inflazione per il 2014 si prevede elevata (6,5%), il Pil non è previsto crescere nel 2014 (la Banca Centrale di Russia stima per il 2015/2016 un +1,7%) e nelle ultime settimane, in conseguenza anche della vicende in Crimea, il rublo risulta inoltre fortemente indebolito. A fronte di ciò si prevede nel breve la più consistente esportazione di capitali degli ultimi anni.

Secondo le previsioni della tavola rotonda, alla quale hanno partecipato Paolo Magri, Vice Presidente esecutivo e Direttore di ISPI, Regina Von Flemming, CEO di Axel Springer Russia e Publisher di Forbes e Forbes online Russia, Alexander Bogomolov, Editor-in-Chief di www.forbes.ru, e vari rappresentanti di imprese del lusso italiane, il miglioramento ci sarà solo nel 2017. “Quando Mosca entrerà nel Wto e sarà effettiva – spiega ancora Branchini – la riduzione dei dazi sulle categorie di prodotto più coinvolte nell’alto di gamma. La base attuale dei consumatori di alta gamma non dovrebbe ridurre la sua capacità di spesa, ma l’incognita sarà se la platea di consumatori russi si amplierà o meno”. 

Al momento infatti la Russia ha di gran lunga i prezzi di affitto al metro quadro per il retail più alti d’Europa e anche il consumo dei cittadini russi nell’Unione Europea nei primi 5 mesi del 2014 è drasticamente calato rispetto allo stesso periodo 2013. Secondo Global Blue si tratta del -12,8% in Italia e in Francia, del -15,8% in Germania e del -20,1% in Gran Bretagna. Un calo particolarmente pesante soprattutto per l’Italia, che vede nei cittadini russi la prima nazionalità per acquisti. 

Oltre all’ingresso nel World Trade Organization, daranno intanto spinta ai consumi anche le nuove restrizioni del Governo russo sugli acquisti online dall’estero: la soglia per il duty-free sarà abbassata da 1.000 a 150 euro. Attualmente, secondo i dati presentati da Altagamma, Mosca è la prima città per consumi, con il 59% del totale, San Pietroburgo la seconda con il 16%. 

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