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Aiuti Usa, Brexit e vaccini danno sprint alle Borse

Il via libera di Trump agli aiuti americani contro la pandemia, lo sblocco consensuale della Brexit e l’avvio delle vaccinazioni anti-Covid danno ossigeno ai mercati – A Piazza Affari brillano Moncler e Pirelli –

Aiuti Usa, Brexit e vaccini danno sprint alle Borse

Borse in rialzo con l’avvio delle vaccinazioni nella Ue, l’accordo commerciale sulla Brexit e la firma del presidente Donald Trump al disegno di legge sulla spesa pubblica e al piano di soccorso anti-Covid. I listini europei chiudono in rialzo mentre Wall Street apre di slancio e aggiorna i suoi massimi storici. L’indice delle compagnie aeree S&P 1500 sale del 2,2% poiché i vettori dovrebbero ricevere 15 miliardi di dollari in aggiunta ai sussidi salariali nell’ambito del nuovo pacchetto di aiuti governativi.

Il terribile 2020 si avvicina così al pensionamento cavalcando il Toro, in questa mini settimana finanziaria, forte degli interventi di Stati e banche centrali per fronteggiare la crisi economica indotta dalla pandemia.

In Europa la piazza migliore è Francoforte, +1,54%, che torna sui livelli record di febbraio, prima che esplodesse l’emergenza sanitaria. La Germania è determinata a sconfiggere il prima possibile il coronavirus, in modo da riportare il paese alla normalità e ha concluso un accordo bilaterale con BionTech-Pfizer per l’acquisto di 30 milioni di dosi di vaccino, che si sommeranno alla quota di 55,8 milioni destinata alla Repubblica Federale nella ripartizione delle 300 milioni di dosi ordinate dall’Unione europea. Una fuga in avanti solitaria e destinata probabilmente a suscitare nuove polemiche e malumori in seno all’Unione.

È tonica Parigi +1,2%, mentre sono leggermente più arretrate Madrid +0,57% e Milano +0,72% (22.288 punti), in un contesto di scambi sottili. Londra è chiusa, perché recupera la festività del Boxing Day. caduto di sabato. Compie un balzo in avanti Zurigo +1,88%, mentre sul mercato valutario l’euro si apprezza contro franco svizzero e sterlina, dopo che si è evitato il disastro di una hard Brexit. La moneta unica è in leggero progresso anche contro il dollaro e il cross si muove oltre la soglia di 1,22. 

Le materie prime sono poco mosse. Il future oro (febbraio 2021) è piatto e scambia intorno a 1882,15 dollari l’oncia. Il contratto Brent marzo 2021 tratta  a 51,44 dollari al barile (+0,2%).

In Piazza Affari sono misti i titoli del settore oil: Saipem +0,51%, dopo l’annuncio della firma insieme con Drass di un contratto per la fornitura di un nuovo sistema di soccorso sommergibili con la direzione degli armamenti navali del segretariato generale della difesa; Eni +0,14%; Tenaris -0,71%.

Le blue chip migliori del giorno sono Moncler +3,15%; Pirelli +2,54%; Prysmian +2,66%. Bene il comparto delle utility con A2a +2,21%; Terna +1,82%; Hera +1,7%. Le banche sono moderatamente positive. La migliore è Bper +1,35%.

Ancora tonica la galassia Agnelli: Cnh +1,59%; Exor +1,43%; Fca +0,64%; Ferrari +0,21%, che in seduta ha toccato un nuovo massimo storico a 188,45 euro per azione (per chiudere a 187,05).

Poche le big cap in rosso. La peggiore è Atlantia, -1,34%,  nel giorno del cda per l’esame della proposta di Cdp e dei fondi per una proroga fino a fine gennaio per la due diligence su Autostrade. Priva di Diasorin -0,06%, che sta per chiudere l’anno da Regina di Piazza Affari, con un rialzo complessivo del 47%, grazie al boom dei test molecolari.

Sul secondario italiano cala lo spread con il decennale tedesco: 107 punti base (-2,67%); si riduce anche il rendimento del Btp, che resta poco sopra i minimi mai raggiunti a +0,51%. Tocca un nuovo record storico il Bitcoin, che supera quota 28mila dollari.

Come scrive la Consob, nell’ultimo Bollettino statistico, che prende in esame i primi sei mesi dell’anno: “Nel portafoglio azionario della clientela professionale cresce il peso dei titoli esteri a scapito di quelli italiani con la clientela retail che ‘si rifugia nei titoli di stato’”.

L’effetto Covid sulla Borsa nel primo semestre è stato pesante: la capitalizzazione delle società quotate risulta in calo infatti del 16,4%.

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