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Veneto: “Scenario apocalittico”. E lunedì torna la pioggia

In Veneto, in particolare nel Bellunese, si fa la conta dei danni dopo il ciclone degli ultimi giorni: “Emergenza in tutta Italia, ma qui è più pesante”, ha detto il capo della Protezione Civile Borrelli – Dieci morti in Sicilia – Allerta arancione in sei regioni – VIDEO.

Veneto: “Scenario apocalittico”. E lunedì torna la pioggia

“La situazione è pesante, uno scenario apocalittico: valli devastate, tralicci piegati, strade sommerse da frane”. Queste le allarmanti parole del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel corso della conferenza stampa con il presidente del Veneto Luca Zaia, tenutasi a Belluno al termine del sopralluogo sulle zone colpite dal maltempo di questi giorni. “Dobbiamo partire subito perché non possiamo attendere la conta definitiva dei danni e aspettare almeno due mesi – ha sottolineato Borrelli – Abbiamo una sofferenza in tutta Italia, ma in questo territorio la sofferenza è molto più pesante“, ha aggiunto, annunciando l’intenzione di chiedere “dalla prossima settimana la dichiarazione dello stato di emergenza per lo stanziamento delle prime risorse”.

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“Abbiamo registrato venti fino a 180 km orari nelle valli e dunque la devastazione è stata simile a quella della Liguria. Chiederemo la dichiarazione dello stato di emergenza per le prime risorse – ha aggiunto Borelli -. Poi normative ed ordinanze per la gestione dei detriti e gestione delle procedure di appalto per i lavori di ripristino. Dopo agosto il coordinamento nazionale della protezione Civile si è riunito per modificare il codice degli appalti. Avevamo auspicato delle norme da impiegare nell’emergenza”.

Proprio oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha destinato un milione di euro per il recupero dei boschi dell’Altopiano di Asiago, nell’ambito delle iniziative per il Centenario della Grande Guerra, questione sulla quale ha una specifica delega. “Apprendo con particolare dispiacere delle eccezionali circostanze di maltempo che nelle ultime ore si sono abbattute sulla Regione Veneto e che hanno devastato – tra le altre cose – i boschi dell’Altopiano di Asiago”, scrive l’esponente dell’esecutivo in una lettera al presidente Zaia, ricordando che “quello stesso Altopiano già durante la prima Guerra Mondiale fu teatro di tragici eventi e per questo rappresenta un luogo simbolico della memoria del nostro Paese, oltre a essere patrimonio naturale della collettività”.

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In queste ore, dal punto di vista meteorologico, il Veneto e buona parte del Paese stanno godendo di una breve tregua, che però è durata poco: domenica è di nuovo allarme arancione per 6 Regioni, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, sui versanti jonico e tirrenico meridionale della Calabria, sull’intero territorio della Sicilia e sui bacini sud-occidentali e centro-meridionali della Sardegna. In Sicilia si registrano 10 morti, un disperso e decine di evacuati. Poi nella prossima settimana sarà di nuovo allarme in quasi tutta la penisola, con una nuova perturbazione che da lunedì a mercoledì flagellerà soprattutto il Nord e ancora una volta il Veneto, già duramente colpito. In questo caso il maltempo porterà con sé anche un sensibile calo delle temperature.

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