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Usa, il Senato boccia il piano di Obama a sostegno del lavoro: decisivi due democratici contrari

Il provvedimento da 447 miliardi di dollari non passa il vaglio del Senato: la strategia della Casa Bianca sarà adesso quella di “splittare” il testo in più parti da votare singolarmente. Nel piano, coperto da una sovratassa del 5,6% sui redditi superiori al milione, sono previsti tagli delle imposte in busta paga e sgravi fiscali per le aziende

Usa, il Senato boccia il piano di Obama a sostegno del lavoro: decisivi due democratici contrari

Il Senato americano blocca il piano da 447 miliardi di dollari a sostegno del mercato del lavoro presentato dal presidente Barack Obama.

Nel voto procedurale per avviare la discussione sul piano, non è stata raggiunta la quota dei 60 voti necessari. Il voto resterà aperto per diverse ore in attesa che un democratico rientri a Washington ma l’esito non cambierà con i 40 voti necessari per bloccare l’iniziativa già raggiunti.

Scontato era il no dei 47 senatori repubblicani, ma pesano i due contrari tra i democratici, Ben Nelson del Nebraska e Jon Tester del Montana. A questo punto la Casa Bianca punterà sulla strategia che Obama aveva anticipato, ovvero la legge sarà divisa in parti da votare singolarmente.

“Ci assicureremo che le varie proposte siano messe ai voti al più presto”, ha detto il presidente. La strategia è anche e soprattutto politica: se i repubblicani si opporranno a tutte le tranche della legge, il presidente avrà gioco facile nell’accusarli di immobilismo e additarli all’elettorato il prossimo anno come complici nella crisi economica.

Il piano presentato da Obama prevede tagli delle tasse in busta paga, sgravi alle aziende e altre agevolazioni fiscali per un totale di 270 miliardi di dollari e 175 miliardi di dollari di investimenti nelle infrastrutture. A differenza dal piano di stimoli del 2009, i costi della legge attuale sarebbero coperti con una sovratassa del 5,6 per cento sui redditi superiori al milione di dollari.

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