Cala il deficit commerciale degli Stati Uniti nel 2012, in discesa del 3,5% rispetto all’anno precedente, 540,4 miliardi di dollari contro i 559,9 miliardi del 2011. Pesa, nel computo, il dato del mese di dicembre, in cui il deficit statunitense ha fatto segnare, a sorpresa, un calo considerevole, il maggiore in quattro anni, grazie soprattutto alla contrazione delle importazioni di petrolio, ai minimi dal 1997.
Secondo il dipartimento del Commercio americano, il deficit di dicembre è, infatti, calato del 21%, passando dai 48,61 miliardi di dollari di novembre a 38,54 miliardi. Stupiti gli analisti, che avevano previsto un dato intorno ai 45,5 miliardi. Per l’intero anno il deficit commerciale è calato del 3,5% a del 2011.
A dicembre si è registrato un aumento delle esportazioni, in crescita del 2,1% a 186,37 miliardi di dollari, dai 182,49 miliardi del mese precedente, mentre le importazioni hanno fatto segnare una flessione del 2,7% a 224,91 miliardi di dollari dai 231,10 miliardi di novembre. Discorso greggio: la diminuzione dell’8,3% nelle importazioni ha portato a un nuovo livello minimo, mentre il valore delle esportazioni si è attestato al massimo storico di 11,6 miliardi di dollari.
Guardando ai partner commerciali, scende del 15,5% il deficit nei confronti della Cina, a 24,45 miliardi di dollari, mentre il deficit verso l’Eurozona è scalato del 30%, cpsì come quello con il Canada.
