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Una stella napoletana vola su Verona: Francesco Sodano approda al ristorante della famiglia Rana

Francesco Sodano lascia il mitico ristorante Faro di Capo D’Orso sulla costiera amalfitana per Vallese di Oppeano. Il progetto: raccontare territorio, creatività ricerca tecnologica coniugando la veronesità della Famiglia Rana con la forte componente partenopea dello chef

Una stella napoletana vola su Verona: Francesco Sodano approda al ristorante della famiglia Rana

La notizia fa clamore: la veronissima famiglia Rana, dopo un profondo restyling del Ristorante a Vallese di Oppeano riapre i battenti affidando i suoi fornelli a Francesco Sodano, lo chef di Somma Vesuviana che ha legato il suo nome al mitico Faro di Capo d’Orso di Maiori sulla costiera amalfitana dove era approdato nel marzo 2019 conquistando la prestigiosissima stella Michelin. “Sono felice dell’incontro con Francesco Sodano – commenta Gian Luca Rana, – e di iniziare un nuovo percorso insieme, condividendo idee e progetti. Si lavora in squadra, molto affiatata, alla cui guida ho scelto Francesco per la sua nota gastronomica passionale, sensuale e tecnica allo stesso tempo. Il team è composto da tanti giovani appassionati, entusiasti, ricchi di talento, innamorati del mondo della ristorazione e interessati alla sua evoluzione. Perché questo è il mio sogno: continuare a creare luoghi e condizioni per permettere ai giovani di fiorire ed esprimere tutto il loro potenziale. Lo spirito del nostro Ristorante, infatti, non è mai cambiato: raccontare il poetico luogo in cui viviamo e le persone straordinarie che ne sono l’anima”.

“Da subito ho riconosciuto in Gian Luca Rana una grande passione per il mondo dell’enogastronomia, unita a determinazione, curiosità e attenzione ai dettagli. Ho percepito in lui lo spirito dei grandi mecenati, che danno fiducia e possibilità di realizzazione a sogni, voci e mani per condividerne il frutto con l’intera comunità – afferma lo chef Francesco Sodano – Ho ricevuto da lui e dalla famiglia Rana un’accoglienza straordinaria e una libertà di espressione unica. Assieme porteremo avanti una nuova idea di cucina in un luogo speciale”.

La visione: raccontare il territorio veronese con creatività, gusto e ricerca tecnologica coniugandolo con la componente campana dello chef

Francesco Sodano classe 1988 appartiene a quella che è stata la new wave dei cuochi della Nuova Cucina Mediterranea, che hanno saputo plasmare una filosofia culinaria  tra radice territoriale/tradizionale e contaminazione fatta di che non puntano mai a stupire ma al contrario a penetrare nel più profondo dell’essenza gastronomica. Capacità e tecniche perfezionate in un lungo ma proficuo “errare” nelle cucine dei grandi nomi della ristorazione italiana e internazionale a partire dalla collaborazione con Oliver Glowig all’Aldrovandi Villa Borghese di Roma, poi dall’esperienza all’Oracle di Los Angeles, proseguita nei londinesi Galvin at Windows al London Hilton Park Lane, Annabel’s club a Mayfair, ed Enoteca Turi (oltre a uno stage al Fat Duck di Heston Blumenthal), per tornare in Italia al Quattro Passi di Nerano con Antonio Melillo, oggi unico tre stelle Michelin del Sud d’Italia. Anche se poi dichiara che il periodo formativo più importante è stato con chi considera il suo vero maestro, Anthony Genovese, de Il Pagliaccio a Roma.

La visione del nuovo Ristorante Famiglia Rana guidato da Sodano è quella di raccontare territorio, creatività, gusto e ricerca tecnologica. Una dimensione che implica un nuovo concetto di ospitalità, basato sulla sensibilità, la condivisione e l’amore per l’arte in tutte le sue espressioni, da quella culinaria a quella visiva. un luogo dedicato al racconto, in cui le storie delle persone che hanno dato vita al progetto vengono condivise attraverso una narrazione che parte dal piatto e dal territorio, che attraversa Paesi e culture, suggestioni e viaggi, ma che poi si incentra nella fattoria virtuosa della Famiglia Rana, su un legame sempre più forte con la terra, in un’alternanza di piatti che, se da un lato guardano alla forte componente partenopea dello chef, dall’altro coinvolgono in maniera importante il territorio, comprendendo non solo materie prime e fornitori, ma anche cultura locale.

Una fattoria moderna nella Valle del Feniletto con orto biologico animali da cortile e cavalli in libertà

Circondato dalla campagna del basso veronese, all’interno dell’oasi incontaminata della Valle del Feniletto, tra ettari di selva e verde, il Ristorante è parte di una vasta proprietà, una fattoria moderna, che comprende un giardino alberato, un’aia dedicata agli animali da cortile, scuderie con cavalli che si muovono liberi, un orto biologico e un frutteto dove sono stati piantati alberi di antiche varietà dimenticate dall’agricoltura convenzionale. Una scelta voluta e sviluppata per rendere il Ristorante quanto più sostenibile ed autosufficiente possibile.

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