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Ue rivede al ribasso il Pil italiano, ma il deficit resterà sotto il 3%

Le nuove stime della Commissione europea sul Pil del nostro Paese parlano di un +0,6% per quest’anno e di un +1,2% per il 2015 – La disoccupazione salirà al 12,6% nel 2014 e calerà al 12,4%, nel 2015 – Debito pubblico rispettivamente al 133,7 e al 132,4% del Pil – Migliorano leggermente le stime sulla crescita dell’intera Eurozona.

Ue rivede al ribasso il Pil italiano, ma il deficit resterà sotto il 3%

Il Pil italiano crescerà dello 0,6% quest’anno e dell’1,2% nel 2015, dopo il -1,9% registrato nel 2013. Il deficit pubblico, invece, rimarrà sempre sotto la soglia di Maastricht del 3%: al 2,6% nel 2014 e al 2,2% nel 2015. Queste le previsioni economiche relative al nostro Paese pubblicate oggi dalla Commissione europea, che ha rivisto leggermente al ribasso le stime diffuse a novembre, in cui si parlava di un Pil in crescita dello 0,7% nel 2014 e  dell’1,5% nel 2015. 

Secondo le ultime stime degli esperti di Bruxelles, inoltre, l’Italia registrerà un “avanzo primario strutturale stabilizzato” al 4,5% del Pil nel triennio 2013-2015, mentre il debito pubblico continuerà ad aumentare quest’anno, raggiungendo un picco al 133,7% del Pil (contro il 132,7% del 2013), per poi finalmente avere un inizio di discesa nel 2015, al 132,4%. 

La Commissione osserva che il picco previsto per il 2014 incorpora il pagamento del debito commerciale arretrato delle Pubbliche amministrazioni (per un valore complessivo pari all’1,6% del Pil) e le entrate legate alle privatizzazioni (pari allo 0,5% del Pil), mentre il lieve calo previsto per il 2015 sarà determinato “dall’alto avanzo primario e dalla crescita nominale del Pil”.

Sul versante del lavoro, Bruxelles prevede che nel 2014 la disoccupazione italiana salirà al 12,6%, (dal 12,2% dell’anno scorso) e calerà al 12,4%, nel 2015. L’occupazione, invece, dopo il pesante -1,8% dello scorso anno segnerà un più 0,1 per cento nel 2014 e un più 0,5 per cento nel 2015.

Quanto all’inflazione, rallenterà ulteriormente, ma non dovrebbe esserci alcun rischio di deflazione: il tasso è dello 0,9% per quest’anno e dell’1,3% per il prossimo (stesso livello del 2013).

EUROZONA: Pil 2014 +1,2%, 2015 +1,8%

Rispetto all’Italia, per l’intera Eurozona vale un discorso inverso. La Commissione ha infatti ritoccato al rialzo le stime sulla crescita dell’area euro: ora si stima un +1,2% del Pil sul 2014 e un +1,8% sul 2015. Entrambi i valori sono di 0,1 punti percentuali superiori alle stime diffuse il 5 novembre scorso.

“La ripresa in Europa guadagna terreno – ha commentato il vicepresidente della commissione Olli Rehn, responsabile degli Affari economici –. Quest’anno il rafforzamento della domanda interna dovrebbe aiutarci a conseguire una crescita più equilibrata e sostenibile. Il peggio della crisi potrebbe essere alle nostre spalle, tuttavia questo non deve suonare come un invito all’autocompiacimento, dato che la ripresa resta modesta. Per renderla più solida e creare più lavoro dobbiamo andare avanti con le riforme strutturali”.

Il deficit di bilancio complessivo dell’area euro dovrebbe calare al 2,6% del Pil nel 2014, mentre il debito-Pil segnerà un marginale incremento al 95,9%. Il problema più grave resta quello dell’elevata disoccupazione, che comunque, dal 12,1% toccato nel 2013, dovrebbe segnare una flebile limatura al 12% nel 2014, e poi calare all’11,7% il prossimo anno.

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