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Ue: lettera a Parigi, prove di disgelo con Roma

La Commissione chiede chiarimenti anche alla Francia – Il falco Katainen getta acqua sul fuoco, ma la polemica Barroso-Renzi prosegue.

Ue: lettera a Parigi, prove di disgelo con Roma

Dopo Roma, anche Parigi riceve da Bruxelles una lettera in cui la Commissione europea chiede lumi sulla legge di Stabilità 2015. Lo ha confermato il presidente francese, François Hollande. Intanto, proseguono le polemiche fra il premier Matteo Renzi e il numero uno dell’Esecutivo Ue Josè Barroso sulla decisione italiana di pubblicare la missiva, ma Jyrki Katainen pronuncia parole distensive nei confronti del nostro Paese. Una manifestazione di buona volontà non secondaria, considerando il ruolo del falco finlandese, oggi commissario uscente agli Affari economici e dal primo novembre nuovo vicepresidente Ue con potere di veto su tutti i commissari che si occuperanno di economia. 

“Stiamo dialogando con l’Italia, ma non ci siamo ancora fatti un’idea sulla legge di Stabilità – ha detto Katainen –, perché abbiamo bisogno di altre informazioni. Tutti vogliono evitare lo scenario peggiore, niente è inevitabile”, ha aggiunto, facendo riferimento a una possibile procedura d’infrazione per punire quegli “spostamenti significativi” sugli obiettivi di bilancio di cui si parlava nella lettera. 

“Attendiamo altre risposte dall’Italia su come si possono evitare significative deviazioni dall’obiettivo di bilancio, secondo il Patto di stabilità – ha concluso il finlandese –. Non posso dire di più e non voglio fare speculazioni sui numeri. Aspettiamo altre informazioni dall’Italia e poi vedremo”.

Anche Parigi ha inoltrato a Bruxelles una legge di Stabilità che non rispetta gli impegni presi con l’Europa. La Francia aveva assicurato che nel 2014 avrebbe tagliato il deficit strutturale, al netto del ciclo economico, dello 0,8%, per poi fare altrettanto l’anno successivo, ma il bilancio 2015 prevede ora una riduzione di appena lo 0,2%.

Hollande ha già chiarito che la Francia non opererà nuovi tagli alla spesa oltre ai 21 miliardi già previsti, ma allo stesso tempo ha affermato che potrebbero esserci altre modalità per rispettare le richieste relative al deficit strutturale. Parigi ha una settimana per fornire ulteriori dettagli sulla bozza di bilancio 2015, poi l’esecutivo Ue dovrà decidere se accettare o meno la legge.

La risposta italiana, invece, dovrebbe arrivare oggi. Alla polemica aperta ieri da Barroso, che non ha gradito la pubblicazione della lettera europea sul sito del Tesoro, Renzi ha replicato ieri affermando che “è finito il tempo delle lettere segrete, è iniziato quello della trasparenza e della chiarezza”. Oggi, entrando al Justus Lipsius per il vertice Ue, il Presidente del Consiglio italiano ha rincarato la dose: “Pubblicheremo non solo la lettera, ma tutti i dati economici di quanto si spende in questi palazzi. Sarà molto divertente”.

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