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Trump Jr: “Ecco le email con i russi”

Il figlio del Presidente Usa ha pubblicato il contenuto dei messaggi che scambiò con un ex collaboratore del padre per preparare l’incontro con l’avvocatessa vicina al Cremlino – In questo modo Trump Jr ha di fatto ammesso di aver mentito ripetutamente.

Trump Jr: “Ecco le email con i russi”

Colpo di scena nel Russiagate. Donald Trump Jr ha pubblicato sul suo profilo Twitter lo scambio di mail che ha preceduto il suo incontro dello scorso anno con l’avvocatessa russa Natalia Veselnitskaya, molto vicina al Cremlino.

In questo modo il figlio del Presidente degli Stati Uniti – che ora dice di voler essere “totalmente trasparente” – ha ammesso di aver mentito ripetutamente. In origine trump Jr aveva perfino negato che l’appuntamento avesse avuto luogo. Falso. Poi aveva parzialmente ritrattato, dicendo che durante l’incontro si era parlato di altro: adozioni di bambini russi bloccate da Putin. Falso anche questo. Poi aveva detto che, in ogni caso, non era stato informato delle intenzioni dei russi contro Hillary Clinton. Altra bugia.

Dalle email emerge che Veselnitskaya aveva promesso informazioni utili a infangare Hillary Clinton, all’epoca rivale di Trump Senior nella corsa alla Casa Bianca.

Nel dettaglio, l’8 giugno 2016, Rob Goldstone – un promoter musicale che ha fatto da intermediario fra le due parti – trasmette a Trump Junior una chiara offerta: “Il procuratore della Corona russo (figura che esiste in Inghilterra e Galles, ma non in Russia, ndr) vuole offrire alla campagna elettorale di Trump documenti ufficiali e informazioni che potrebbero incriminare Hillary Clinton e i suoi affari con la Russia. Sarebbe molto utile per tuo padre”.

La risposta di Trump Junior è altrettanto chiara: “I love it”.

Intanto, in un’intervista alla Nbc, Veselnitskaya smentisce tutto: “Non ho mai avuto informazioni dannose per Hillary Clinton. Non è mai stata questa la mia intenzione. È possibile che forse loro cercassero tali informazioni. Le volevano disperatamente al punto di sentire solo quello che volevano”.

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