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Trump ha pagato la cauzione da 175 milioni di dollari: niente confisca dei beni

Trump è riuscito ad assicurare il pagamento della sanzione e quindi evita la confisca dei suoi beni mentre procede con l’appello. Nel frattempo Trump Media crolla in Borsa

Trump ha pagato la cauzione da 175 milioni di dollari: niente confisca dei beni

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pagato la cauzione da 175 milioni di dollari per sospendere il verdetto sugli asset gonfiati delle sue società mentre procede con i ricorsi ed evitare il sequestro dei suoi beni da parte delle autorità statali. In una nota, il suo avvocato, Alina Habba, ha commentato: “Come promesso, il presidente ha versato la cauzione. Non vede l’ora di rivendicare i suoi diritti in appello e ribaltare questo verdetto ingiusto”.

La condanna di Donald Trump

Trump è stato condannato da un tribunale di New York per frode finanziaria. La condanna stabiliva una maxi sanzione di 454 milioni di dollari nei confronti del tycoon per aver gonfiato gli asset delle sue società allo scopo di assicurarsi condizioni migliori da assicurazioni e banche. Una cifra che al momento Trump non ha e, senza una cauzione, il tribunale avrebbe potuto confiscare i suoi beni.

In casi come questo, i condannati trovano una società che si faccia carico del pagamento della sanzione. Il problema è che fino a pochi giorni fa, nessuna società si era detta disposta a farlo. Lo scorso 25 marzo i giudici della Corte d’appello hanno ridotto la cifra che Trump avrebbe dovuto garantire, portandola da 454 a 175 milioni di dollari. A quel punto, in soccorso di Trump è arrivata la società assicurativa Knight Specialty Insurance Company, che gli ha concesso la garanzia per la cauzione.

Trump, come detto, ha fatto ricorso in appello. Se perde, l’ex presidente dovrà pagare tutto l’importo previsto inizialmente. 

Il crollo di Trump Media

Nel frattempo però Trump è stato costretto ad affrontare anche un altro problema: il crollo a Wall Street delle azioni Trump Media, la società che possiede il social network Truth, fondato dall’ex presidente dopo la sua cacciata dalle altre piattaforme per il suo ruolo nell’attacco a Capitol Hill. Il titolo, dopo aver debuttato la settimana scorsa sulla Borsa di New York, ha perso ieri il 20% del suo valore. 

Il patrimonio di Trump, maggiore azionista della compagnia con una quota pari al 47%, ha perso finora un miliardo di dollari. A spingere gli acquisti sono stati i risultati finanziari della società, che hanno molto deluso gli analisti. Nel quarto trimestre del 2020, i ricavi di Trump Media sono stati pari a 750mila dollari, in calo del 39% rispetto allo stesso periodo del 2023. una cifra che porta il bilancio dei ricavi nei dodici mesi a 4,1 milioni. La rivale “X” ha chiuso l’anno scorso con ricavi pari a 665 milioni di dollari.

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