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Tour, per Froome è fatta. Bardet secondo

Nel giorno in cui per la iella viene preceduto non solo dal francese ma anche da Quintana, Aru e Valverde, il britannico rafforza la sua maglia gialla approfittando del crollo di Mollema – Ora secondo a 4’11” è Bardet che dà alla Francia il primo successo in questo Tour.

Tour, per Froome è fatta. Bardet secondo

Ci voleva il nubifragio a dare un po’ di brividi a un Tour fin qui troppo cloroformizzato dal predominio, sobrio ma incontrastato, di Chris Froome, anche se alla fine del giorno in cui ha rischiato per la malasorte di compromettere il suo primato il britannico si trova con un vantaggio maggiorato sul secondo. Ma almeno ieri la tappa non è stata affatto soporifera.  Lampi e pioggia a catinelle trasformano l’asfalto della discesa dalla Cote de Domancy – la stessa affrontata in salita nella cronoscalata di giovedì – in una saponetta insidiosa che fa cadere in molti. A 10 km dall’arrivo dal traguardo di Saint-Gervais vola per aria anche la maglia gialla. Una slittata a centro strada, complice la vernice bianca della striscia di mezzo, manda a terra Froome e dietro di lui Nibali: è l’attimo che potrebbe riaprire il Tour, ma Froome – dolorante alla schiena, la bici rotta,  la  maglia gialla strappata – riesce a rimettersi subito in sella grazie all’aiuto di Geraint Thomas che gli passa la bici. Anche Nibali se la cava senza grossi danni. Ma se lo Squalo da quel momento in poi più che al Tour pensa alle Olimpiade e si lascia sfilare finendo nelle retrovie della corsa, Froome, con il supporto dei compagni, in particolare di Wouters Poels, si lancia furioso all’inseguimento dei primi per limitare i danni. Il Tour vive momenti  di alta tensione finora  sconosciuti. Si scatena la bagarre e non è certo momento da fair play. E’ una giornata dove le cadute non si contano con Tom Dumoulin e Navarro già costretti al ritiro. Davanti, a spingere forte, c’erano quasi tutti gli uomini di classifica, quelli più pericolosi per la maglia gialla. La fuga di giornata animata da Rafa Majka e Thomas De Gendt, i duellanti per la maglia a pois saldamente sulle spalle del polacco della Tinkoff, si era ormai esaurita. L’ultimo superstite a essere riacciuffato era Rui Costa. A prendere per primo il portoghese, ex iridato di Firenze, è Romain Bardet che sta per realizzare l’impresa che la Francia ciclistica attende da inizio della Grande Boucle: il primo trionfo transalpino al Tour.

Non solo: con Bardet , che sulle rampe del Monte Bianco verso Saint-Gervais è bravo a resistere alla caccia condotta da un pool di Vip come Rodriguez  – finalmente rigenerato – Valverde, Meintjes, Quintana e Aru, la Francia può rivedere  il suo migliore corridore del momento in zona podio, addirittura al secondo posto, approfittando della flessione di Adam Yates e la giornataccia di Bauke Mollema. Ma Froome non è lontano: pur acciaccato arriva prima anche di Porte,  nono a 36” dal vincitore. Nella iella il britannico si sente fortunato quando tira le somme della giornata più difficile del suo Tour e vede che la caduta gli è costata solo una manciata di secondi che non intaccano il suo primato: 13” nei confronti di  Rodriguez, Valverde e Mentjes; 10” di Quintana, che è sembrato un po’ meno imballato dei giorni precedenti ; appena 8” rispetto ad Aru, un tesoretto davvero esiguo per il sardo se rapportato al grande lavoro e dispendio di energie profusi dall’Astana nel corso della tappa. Oggi c’è l’ultimo tappone alpino di Morzine con il micidiale Col de Joux de Plane, un hors catégorie a una dozzina di km dall’arrivo: l’ultima occasione per attaccare Froome che a due giorni da Parigi, pur in una giornata storta, per effetto della défaillance accusata da Mollema  – precipitato al 10° posto a 7’42” – ha aumentato a  4’11” (era di 3’59” su Mollema a Megève)  il vantaggio sul secondo che è  Bardet. Terzo  -senza colpo ferire – è  Nairo Quintana a 4’27” seguito da Adam Yates a 4’36”. Quinto è Richie Porte a 5’17” mentre Aru, pur guadagnando una posizione al sesto posto a 6 minuti esatti da Froome, ha visto aumentare di qualche secondo il suo distacco dal podio, una zona calda della classifica che attende dalla Megève- Morzine il suo assetto definitivo. Alle spalle, ovviamente, di Froome.

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