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Tour de France: bis di Sagan, che brucia tutti con un fenomenale allungo

TOUR DE FRANCE – Il ventiduenne slovacco si conferma la grande promessa del ciclismo mondiale – Cancellara sempre maglia gialla al termine di una tappa condizionata da troppe cadute.

Tour de France: bis di Sagan, che brucia tutti  con un fenomenale allungo

Fenomenale è dir poco. Quello che ha fatto Peter Sagan sullo strappo finale di Boulogne-sur-Mer, sede di arrivo della terza tappa del Tour, è acrobazia pura e potenza senza pari. E’ sorprendente come questo slovacco di appena 22 anni – li ha compiuti il 20 gennaio scorso – riesca a far sembrare semplici anche i gesti atletici più difficili. La sua seconda vittoria al Tour è di quelle che resteranno a lungo nella memoria di chi l’ha vissuta in diretta.

E’ la sintesi una forza impressionante e di un’abilità fuori del comune nel dominare la bici, tipica del corridore che è stato di ciclocross: negli occhi di tutti è rimasto lo scatto furente con cui Sagan è riuscito a sgusciare fuori del traffico negli ultimi 100 metri prendendo alla larga e di slancio la curva che immetteva nel breve rettilineo finale, un affondo tanto imperioso da creare il vuoto tra lui e gli altri, un vuoto tanto rassicurante da permettergli di tagliare il traguardo danzando sulla bici come se fosse al termine di una scampagnata fuori porta.

La Liquigas, che è venuta al Tour puntando su Vicenzo Nibali (oggi decimo) per la vittoria finale con l’aiuto prezioso di Ivan Basso, si trova in casa il corridore che ha tutte le qualità per dominare nei prossimi anni la scena del ciclismo mondiale. Un ciclismo che mai come di questi tempi in cui il doping sconvolge troppo spesso gli ordini d’arrivo (l’ultimo stop riguarda Filippo Pozzato) ha bisogno di ritrovare nuovi campioni senza macchia. E Sagan è la grande promessa. Un fenomeno che oggi si è divertito a mettere in fila, distanziandoli di un secondo, rivali come Boasson Hagen, Velits e soprattutto Cancellara, che su arrivi come quello di Boulogne-sur-Mer ha creato la sua fama di grande finisseur.

Lo svizzero mantiene la maglia gialla con un distacco immutato di 7” su Bradley Wiggins, che non ha partecipato al rush finale perché coinvolto in una caduta a meno di 500 metri dal traguardo. L’inglese è arrivato con una quarantina di secondi di ritardo, ma la giuria, come vuole il regolamento del Tour per le tappe non di montagna, ha neutralizzato tutti i distacchi dei corridori attardati per la carambola finale.

Sempre per una caduta, a 50 km circa dall’arrivo, si è ritirato il bielorusso della Sky, Kanstantsin Sivtsov, un uomo su cui Wiggins contava molto per tappe di montagna. Domani quarta tappa: si parte da Abbeville, vicino alla celebre Baie de la Somme dove si ammirano le foche bianche, e si arriva a Rouen dopo 214,5 km di corsa: c’è uno strappetto nel finale, ma la frazione sembra proprio per velocisti. E per un Tour che vuole mettere in vetrina le sue griffe, il nome più gettonato è quello di Mark Cavendish.

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