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Taormina, la perla della Sicilia si prepara a un’estate diversa: ecco come

A Taormina sono tanti i timori e le preoccupazioni per la stagione estiva – La città vive di turismo straniero, ma a causa del coronavirus gli arrivi sono ridotti al minimo e i turisti autoctoni non basteranno a compensare le perdite

Taormina, la perla della Sicilia si prepara a un’estate diversa: ecco come

Nell’anno del Covid-19, per la metà degli italiani le vacanze estive rimarranno un’utopia. Secondo un’indagine realizzata da Demoskopika, il 49% dei cittadini resterà a casa, mentre il 51% ha deciso di partire nonostante i timori per una seconda ondata di contagi, le preoccupazioni economiche e gli stati d’animo contrastanti causati da una situazione eccezionale che sta mettendo in ginocchio la nostra economia. La destinazione più ambita in quest’estate di convivenza col coronavirus sarà la Sicilia, seguita da Puglia e Toscana. Una buona notizia per regioni che vivono prevalentemente di turismo e che nei prossimi mesi sperano di recuperare le perdite – pesantissime – subite nel periodo di lockdown. 

Dopo aver approfondito le difficoltà delle splendide masserie pugliesi e le prospettive per le Cinque Terre, FIRSTonline ha deciso di continuare il suo viaggio tra le località turistiche più amate della Penisola proprio in uno dei luoghi più visitati della Trinacria: Taormina, perla della costa orientale siciliana. 

Corso Umberto di Taormina

Arroccata su un’altura a strapiombo sul mare, con l’Etna sullo sfondo e il Teatro greco-romano a impreziosire la sua bellezza, Taormina ha sempre affascinato turisti provenienti da ogni angolo del mondo, disposti ad affrontare ore d’aereo solo per attraversare le due splendide porte ad arco – Porta Catania e Porta Messina – che delimitano l’antico borgo, passeggiare per il caratteristico Corso Umberto, fare un bagno nella riserva naturale dell’Isola Bella, ma anche farsi viziare da uno dei tanti hotel extralusso che hanno reso la piccola cittadina a metà tra Catania e Messina uno dei luoghi preferiti del turismo d’élite. 

Isola Bella – Taormina

Taormina ha appena avviato la stagione estiva 2020 con tanti timori e una sola certezza: i guadagni degli anni passati rimarranno solo un miraggio. “Il nostro turismo è prevalentemente stagionale, da noi i turisti cominciano ad arrivare proprio nel mese di giugno, quindi rispetto ad altri luoghi siamo riusciti a contenere meglio le perdite nei mesi di lockdown”, spiega a FIRSTonline, Italo Mennella, presidente dell’Associazione Albergatori di Taormina. “Nonostante ciò – continua – le prospettive per i prossimi mesi non sono incoraggianti. Viviamo alla giornata, cercando di capire anche quali saranno le decisioni dei Governi e delle compagnie aeree. Se i voli dall’estero continueranno a scarseggiare, la stagione rischia di essere fortemente compromessa”.

L’economia della cittadina è legata a doppio filo ai flussi turistici provenienti da quattro Paesi europei: Francia, Regno Unito, Germania e Spagna. Seguono Stati Uniti, Canada e Russia. Negli alberghi il tasso di internazionalizzazione delle presenze è vicino all’85%, ma con i collegamenti ridotti o addirittura bloccati e la paura persistente del coronavirus, il rischio è che nel 2020 a Taormina rimanga solo il cosiddetto turismo mordi e fuggi, fatto da siciliani che decidono di trascorrere qualche ora o un weekend nella cittadina, senza però riuscire a compensare l’assenza dei turisti “ad alto valore aggiunto”. 

Taormina, Piazza IX Aprile

“Al momento continuiamo a ricevere cancellazioni da clienti stranieri che sarebbero dovuti arrivare nei prossimi giorni e che invece hanno deciso di restare a casa per paura del Coronavirus. Anche i gruppi matrimonio con cui a Taormina si lavora tanto sono stati tutti rimandati al prossimo anno, mentre il turismo congressuale che arriva tra settembre e ottobre è ancora in forse”, ci racconta Chiara Catania, proprietaria dell’Hotel Villa Fiorita, a pochi passi da Porta Messina. “Le uniche prenotazioni attive dall’estero sono per settembre-ottobre, mesi che per noi sono ancora alta stagione e su cui riponiamo molte speranze. Ma bisognerà attendere per sapere come evolverà la situazione internazionale”, conclude.

“Per luglio-agosto le richieste arrivano solo da turisti siciliani, ma si limitano a una o al massimo due notti nei weekend.” afferma un altro albergatore che preferisce rimanere anonimo. “Qualche prenotazione comincia ad arrivare anche dal Nord Italia, ma se la situazione non migliora lavoreremo in perdita. Con questo tipo di richieste non riusciamo nemmeno a coprire i costi. Rimanere aperti non conviene”.

Non a caso gli alberghi di Taormina stanno riavviando la loro attività molto lentamente. In pochi hanno deciso di riaprire a inizio giugno, alcuni lo faranno nei prossimi giorni, mentre altri ancora preferiscono attendere fino a metà luglio sperando che nel frattempo il quadro sia più chiaro e soprattutto confortante. Un consiglio a chi ha scelto la Sicilia come meta per le vacanze estive però ci sentiamo di darlo: arrivare sull’Isola e perdersi le bellezze di Taormina sarebbe un vero delitto.

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