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Stop al Toro, Milano è la peggiore. E lo spread risale

Finale di settimana in rosso su tutte le piazze. Sono molteplici i fattori che frenano gli investitori. Piovono le vendite sul gruppo Exor, in calo i petroliferi

Stop al Toro, Milano è la peggiore. E lo spread risale

Finale di settimana in rosso per i listini azionari che hanno invertito bruscamente la rotta.  Le vendite colpiscono tutti i mercati, ma Piazza Affari è  la peggiore: -1,98%, indice di nuovo sotto i 22mila punti. A condizionare il quadro contribuiscono le indagini delle procure calabresi che stanno complicando il tentativo del governo di  portare a termine la campagna acquisti in grado di puntellare la maggioranza. Ma a dare il via al sell è stata la  pubblicazione dell’indice PMI di Markit sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende dei servizi e della manifattura (Composto), in gennaio scesi a 47 da 49,5 di dicembre.

La tempesta perfetta si completa con il quadro sanitario che si deteriora anche in Asia: nella notte si sono diffuse voci, poi smentite, della cancellazione nelle Olimpiadi di Tokyo. E negli Usa l’atmosfera da luna di miele verso l’amministrazione Biden perde i primi colpi. Bloomberg  riferisce che anche una parte dei Democratici sarebbe a favore di un ridimensionamento del piano di stimoli già anticipato, in modo da partire con il piede giusto, nel processo di riconciliazione nazionale che la Casa Bianca ha in mente di favorire.   

In forte peggioramento anche il mercato obbligazionario. Il Btp tratta allo  0,73%, +3 punti base. Spread con il Bund in allargamento a 121 punti base, massimo da novembre.

Il petrolio Brent è in calo dell’1,4% a 55,3 dollari. A Piazza Affari Eni -2%. Tenaris -4%. Saipem -3%. 

La scuderia Agnelli non sfugge alla pioggia di ribassi. Stellantis cede il 3% circa. Equita Sim ha confermato il rating buy con un target price a 18,7 euro, non molto distante da quello di Kepler Cheuvreux che ha un prezzo obiettivo a 18 euro (rating buy). Ferrari -1%: JP Morgan ha alzato  il target a 195 euro. 

Giù anche Leonardo -3%. Ieri Airbus ha avvertito che la ripartenza di una parte delle attività sarà più lenta di quanto aveva previsto, per effetto del peggioramento delle condizioni sanitarie. 

Generali -2%. Berenberg porta il target price a 19,50 euro. 

Frena Enel -0,8%. Per Société Générale vale 9,80 euro.
Gli azionisti di Open Fiber hanno deciso di prendere tempo sull’offerta del fondo Macquarie per rilevare una quota della società mentre cercano di trovare un terreno comune. 

Da segnalare ancora:

  • Mediobanca -2% Vincent Bolloré ha ridotto ancora la sua partecipazione al 2,769% dal 4,347%, si legge negli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti.
  • Mediaset -1%, ha portato la sua quota diretta in ProSiebenSat.1 appena sopra il 12%, tramite l’acquisto sul mercato da parte della controllata spagnola Mediaset Espana TL5.MC del 3,43% del capitale del gruppo tedesco. La partecipazione potenziale complessiva di Mediaset è appena oltre il 24%. ProSiebenSat.1 ha annunciato ieri sera risultati 2020 superiori alle attese grazie a una ripresa della pubblicità nel quarto trimestre.
  • Tra i pochi titoli a salire De’ Longhi +2%. Berenberg alza il target price a 35 euro, da 16,5 euro. Il nuovo giudizio è Buy, da Hold.

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