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SOS, salvare il gambero di fiume italiano dalle specie aliene: la parola d’ordine di Slow Fish 2023

I nostri corsi d’acqua invasi dai gamberi della Louisiana e della California aggressivi e portatori di una malattia pericolosa. A Genova dall’1 al 4 giugno di scena gli ecosistemi acquatici e il loro rapporto con la terraferma. Tradizioni culinarie di terra e di mare raccontati da pescatori e artigiani del cibo

SOS, salvare il gambero di fiume italiano dalle specie aliene: la parola d’ordine di Slow Fish 2023

Al Porto Antico di Genova, luogo simbolo della cultura marinara della città dall’1 al 4 giugno va in scena Slow Fish 2023, la grande manifestazione, dedicata agli ecosistemi acquatici organizzata da Slow Food e Regione Liguria, in collaborazione con il Comune di Genova. Il tema scelto Coast to Coast sottolinea come gli ambienti acquatici e la terraferma siano ecosistemi strettamente interconnessi tra loro. E attorno a questo tema per quattro giorni si svolgeranno Attività di educazione, Laboratori del Gusto, Aperitivi e Cucine di Strada. Il piacere legato al gusto verrà affrontato in maniera consapevole, ricordando che dalle nostre scelte dipendono sia la qualità della nostra vita sia la salute del pianeta.

Il concetto del Coast to Coast sottolinea come gli ambienti acquatici e la terraferma siano ecosistemi strettamente interconnessi

I Laboratori del Gusto, ospitati nella Sala Reale Mutua dello stand Slow Food diventano così occasioni per gustare non solo pesci e mitili, ma anche vini, oli e prodotti che rappresentano la diversità e la ricchezza dell’agricoltura costiera, senza dimenticare le tematiche ambientali legate al mondo ittico e alle abitudini di consumo. Degustando ad esempio i rinomati muscoli dello Spezzino offre lo spunto per parlare di una forma di allevamento sostenibile che si sta confrontando con problemi importanti, quali il cambiamento climatico e le predazioni da parte delle orate, per le quali i mitili sono una fonte preziosa di cibo. E problematiche di questo tipo emergeranno dai i laboratori dedicati a interi territori, dall’isola del Giglio al Trasimeno, dal Carso al Brindisino e al Conero.

I nostri corsi d’acqua invasi dai gamberi della Louisiana e della California aggressivi e portatori di una malattia pericolosa

Particolare attenzione nell’edizione di Slow Fish di quest’anno verrà riservata all’Austropotamobius pallipes, il gambero di fiume italiano, un crostaceo che vive nei corsi d’acqua del nostro Paese: un tempo era molto comune, ma da molti anni è in serio pericolo. La minaccia arriva da specie aliene di gambero, tutte provenienti da luoghi molto lontani, che si stanno diffondendo dove vive il gambero di fiume italiano. Il gambero della Louisiana, quello della California, e il gambero americano, oltre a essere grossi, forti e resistenti, sono portatori sani di una malattia molto pericolosa che uccide i nostri gamberi. Ma non è finita qui: l’inquinamento dei corsi d’acqua, la pesca illegale e l’aumento delle temperature sono altri pericoli a cui il gambero di fiume italiano deve cercare di sopravvivere.

Slow Fish lancia un vero e proprio SOS per la salvezza del gambero di fiume con il progetto LifeClaw (www.lifeclaw.eu), cofinanziato dall’Unione Europea, che ha lo scopo di contribuire alla conservazione di questa specie minacciata, grazie al suo allevamento, la reintroduzione nei nostri corsi d’acqua e la cattura dei gamberi americani invasivi.

Alla scoperta di tradizioni culinarie, territori e prodotti con i loro protagonisti: pescatori, viticoltori, olivicoltori e artigiani del cibo

Per l’aspetto food a guidare i visitatori nella scoperta di tradizioni culinarie, territori e prodotti sono gli stessi protagonisti, tra cui pescatori, viticoltori e olivicoltori e artigiani del cibo narrati grazie alle guide e agli altri strumenti realizzati da Slow Food per promuovere chi fa del cibo buono, pulito e giusto il proprio principio ispiratore e ovviamente i cuochi che fanno parte dell’Alleanza Slow Food e della guida alle Osterie d’Italia. Tra questi Alessandro Massone, cuoco del Rosmarino di Genova con il suo inconfondibile brandacujun, piatto antispreco imprescindibile della gastronomia locale a base di baccalà o stoccafisso, patate e olive; Simone Circella de la Brinca di Ne, piccolo comune sparso dell’entroterra genovese, con i suoi “pesci di terra” trasformati con l’esperienza e la sensibilità che gli è propria; Lorenzo Dasso che trasforma i pesci che cattura con il suo peschereccio Raieu II in piatti indimenticabili nell’osteria di famiglia a Lavagna; Lorenzo Zappi, cuoco del Ristorante Marcello di Portonovo, con la sua seppia in brodetto che a Genova viene proposta laccata con il miele del Conero.

Tutti i giorni alle 19, la Slow Fish Arena ospiterà gli Aperitivi quotidiani, momenti in cui scoprire storie agricole uniche della nostra penisola, in abbinamento a vini e oli dal Nord al Sud d’Italia. Un’ora in compagnia di viticoltori e olivicoltori e dei loro prodotti: dagli appezzamenti eroici nelle Riviere del Ponente e del Levante ligure, a un’esplorazione del Centro Italia, dove i vini dei trabocchi abruzzesi incontrano gli oli della Versilia; dai vini della laguna di Venezia e dell’Isola di Mozia abbinati all’oro di Capri per finire con le aree urbane che rimangono ancora saldamente nelle mani dei contadini, come le vigne dei Campi Flegrei e gli olivi di Voltri. Il paesaggio mediterraneo degli Aperitivi quotidiani, delineato dai produttori che hanno aderito alla Slow Wine Coalition e dagli oli recensiti nella Guida agli Extravergini, si completa inoltre con le degustazioni dei pani della rete Slow Grains.

Torna l’Enoteca sul Porto antico con 300 etichette selezionate, e torna l’area dedicata a Food Truck

In questa edizione l’Enoteca torna ad affacciarsi sul mare del Porto Antico, in Piazza delle Feste, dove i visitatori possono degustare oltre 300 etichette selezionate dal team della Banca del Vino e dalla redazione della guida Slow Wine. Senza dimenticare l’area dedicata a Food Truck, Cucine di Strada e Birre Artigianali, per assaggiare le tante proposte dello street food all’italiana accompagnati da una buona birra. Curiosi di sapere chi c’è? Ecco alcuni nomi tra chi ha già confermato: per la Liguria, il sempre presente Zena Zuena, con le sue pizze e focacce liguri, e Camugin Italian Street Food, con la panissa e il fritto all’italiana. E poi il Pastificio Novella di Sori, un piccolo paese della Riviera Ligure, con trofie, pansoti, pesto genovese e salsa di noci, e gli immancabili ravioli di pesce. Direttamente da San Benedetto del Tronto, Scottadito a bordo della classica Ape Piaggio propone le sue specialità e, ça va sans dire, pesce fritto. A queste prelibatezze vengono abbinate, come di consueto, una degustazione tra i birrifici come Maltus Faber, Chiocciola della Guida alle birre d’Italia di Slow Food, il Birrificio dell’Altavia, con le sue etichette imperdibili della Guida alle birre d’Italia e l’alessandrino Kamun, nota conoscenza dei genovesi.

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