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Snam: il nuovo piano spinge su biometano e idrogeno

Nel piano al 2023, il gruppo raddoppia gli investimenti nei nuovi business per la transizione energetica – Rivisto al rialzo il rendimento per azione – Previsto un taglio delle emissioni di metano pari al 40%

Snam: il nuovo piano spinge su biometano e idrogeno

Snam accelera sugli investimenti, raddoppia le linee green, spinge sull’idrogeno con una nuova divisione ad hoc e taglia del 40% le emissioni di metano al 2025. Non solo: rivede anche in positivo le previsioni sul bilancio 2019. Questo, in sintesi, il contenuto del nuovo piano industriale presentato giovedì dal gruppo attivo nel trasporto del gas.

Nel dettaglio, per il periodo 2019-2023 Snam ha previsto di raddoppiare gli investimenti nei nuovi business per la transizione energetica, che passano da 200 a 400 milioni.

L’aumento maggiore (da 100 a 250 milioni) riguarda il settore del biometano da rifiuti organici, scarti agricoli e agro-industriali, che avrà un ruolo strategico nel percorso di decarbonizzazione.

Un incremento così significativo sarà possibile grazie a due acquisizioni, una perfezionata, l’altra in via di definizione. Snam ha acquisito da Ladurner Ambiente e da AB Invest l’83% di Renerwaste, una delle maggiori società attive in Italia nelle infrastrutture di biogas e biometano, per circa 46 milioni. Inoltre, la società ha siglato una lettera di intenti vincolante per l’ingresso al 50% in Iniziative Biometano, che opera in Italia con cinque impianti di biogas.

Snam inoltre ha creato una nuova business unit dedicata all’idrogeno, con il compito di valutare possibili progetti pilota e di contribuire allo sviluppo della filiera. Secondo uno studio commissionato dal gruppo energetico, l’idrogeno potrebbe arrivare a coprire quasi un quarto (23%) della domanda nazionale di energia entro il 2050.

Il business plan prevede anche una forte riduzione delle emissioni di metano: -40% entro il 2023.

A livello contabile, Snam punta a un incremento dell’utile per azione del +5,5% a fine piano, a fronte di una crescita annua dell’utile superiore al 4%. Confermata la politica dei dividendi: +5% annuo fino al 2022 con l’acconto cedola.

Riprende il piano di buyback, con una nuova tranche da 150 milioni, mentre la crescita media annua della Rab per i ricavi è confermata intorno al 2,5%. Aumentano infine gli investimenti complessivi (+14% a 6,5 miliardi) e quelli Snamtec per innovazione e green economy (+65% a oltre 1,4 miliardi).

“Con il nuovo piano al 2023 rafforziamo il ruolo di Snam nella transizione energetica e proseguiamo il percorso di crescita e di remunerazione degli azionisti facendo leva sui risultati raggiunti in questi anni – commenta il Ceo di Snam, Marco Alverà – Abbiamo voluto destinare maggiori risorse all’innovazione e all’accelerazione dei nuovi business green del progetto SnamTec, pari a oltre il 20% del totale degli investimenti al 2023, per accrescere la presenza di Snam nel settore del biometano, confermare l’impegno nella mobilità sostenibile e nell’efficienza energetica ed essere tra i pionieri nell’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico pulito del futuro. Siamo convinti che l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili darà un contributo determinante al raggiungimento degli obiettivi climatici e che l’Europa e l’Italia potranno essere leader nello sviluppo della tecnologia”.

Infine, Snam ha ritoccato in positivo gli obiettivi di bilancio per il 2019: utile netto a 1,08 miliardi e utile per azione a +32% rispetto al 2016. Si prevede che per l’esercizio 2019 possa essere distribuito nel 2020 un dividendo complessivo pari a 0,2376 euro per azione di cui il 40% a titolo di acconto con pagamento a gennaio 2020 e il restante 60%, a saldo, a giugno.

Per il 2020 il gruppo si attende un utile netto in crescita a circa 1,1 miliardi e un livello di indebitamento a fine anno pari a circa 12,4 miliardi, escludendo l’assorbimento di circolante di natura tariffaria atteso a circa 100 milioni. La Rab per i ricavi 2020 è attesa a circa 20,6 miliardi.

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