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Silicon Box investe 3,2 miliardi di euro per produrre chip in Italia

La cifra servirà per la realizzazione di un nuovo impianto produttivo, unico nel suo genere in Ue. Silicon Box è specializzata in tecnologie avanzate e “chiplet”, piccoli componenti grandi come un granello di sabbia

Silicon Box investe 3,2 miliardi di euro per produrre chip in Italia

Importante investimento tecnologico in Italia. Silicon Box, società di Singapore specializzata in microchip ha annunciato che investirà nel nostro paese per un nuovo impianto produttivo primo nel suo genere in Ue. La cifra prevista per la realizzazione è 3,2 miliardi di euro. Ad annunciare l’operazione è Adolfo Urso, rappresentante del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e Byung Joon Han, co-fondatore e Ceo di Silicon Box.

Si prevede che questo nuovo impianto creerà 1.600 nuovi posti di lavoro quando sarà operativo. Inoltre contribuirà notevolmente alla crescente domanda di assemblaggio di semiconduttori, soprattutto in Europa, per applicazioni innovative nel campo dell’intelligenza artificiale, del calcolo ad alte prestazioni e dei componenti per veicoli elettrici.

Ancora da precisare dove sorgerà la nuova fabbrica di chip. Si parla del Nord Italia, con in lizza Piemonte, Lombardia e Veneto. Secondo alcune fonti lo stabilimento di Silicon Box potrebbe sorgere nell’area di Novara.

Chi è Silicon Box

Silicon Box è stata fondata nel 2021 da esperti dell’industria dei chip e ha già un impianto operativo a Singapore, dove ha avviato la produzione lo scorso ottobre dopo un investimento di 2 miliardi di dollari. A gennaio, la startup ha ricevuto un’iniezione di capitali pari a 200 milioni di dollari da un gruppo di investitori internazionali, tra cui la società britannica Presidium Capital, l’hedge fund americano Maverick, il gigante giapponese dell’elettronica TDK e l’azienda indiana Tata.

Cosa fa Silicon Box, i “chiplet”

Silicon Box, un’azienda con sede a Singapore, è rinomata per le sue tecnologie avanzate di chiplet integration, packaging e test. I “chiplet” sono piccoli componenti, ciascuno con una funzione specifica, che possono essere grandi quanto un granello di sabbia e vengono uniti attraverso un processo chiamato advanced packaging. Questo metodo economico consente di collegare i piccoli semiconduttori per formare processori in grado di alimentare una vasta gamma di dispositivi, dai data center agli elettrodomestici.

La tecnologia rappresenta l’avanguardia dell’innovazione e promette di aumentare la capacità computazionale, ridurre il consumo energetico e offrire maggiore flessibilità alle esigenze delle aziende clienti.

Attrarre investimenti in Italia

Il governo italiano ha intensificato gli sforzi per attrarre investimenti da parte di aziende nel settore tecnologico. A metà febbraio, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva annunciato che il governo era pronto a offrire “incentivi fino a 4,75 miliardi di euro su più anni per le multinazionali che desiderano stabilirsi in Italia e sviluppare progetti industriali nel campo della microelettronica”.

L’Italia aveva già avuto colloqui con diversi produttori, tra cui i taiwanesi MEMC Electronic Materials Inc e TSMC mentre, in precedenza, era saltato l’accordo con Intel per una gigafactory in Veneto.

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