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Sempre più made in Italy le panchine del calcio mondiale: Fabio Capello nuovo ct della Russia

Il tecnico friulano succede a Dick Advocaat e firma fino ai Mondiali del 2014 in Brasile: se però farà bene, l’accordo sarà esteso all’edizione del 2018, che sarà proprio la Russia ad ospitare – Dopo Lippi, Di Matteo, Ancelotti, Mancini e Spalletti, un altro allenatore italiano è chiamato a vincere all’estero.

Sempre più made in Italy le panchine del calcio mondiale: Fabio Capello nuovo ct della Russia

Le panchine di calcio sono sempre più made in Italy. Dopo il contratto record per Marcello Lippi alla guida dello Guangzhou Evergrande in Cina (ieri è arrivato il primo ko dopo 8 partite), il Psg di Carlo Ancelotti che facendo razzia in Italia si appresta a diventare tra i protagonisti della prossima Champions League, e gli emigranti già vincenti Roberto Di Matteo (campione d’Europa col Chelsea), Luciano Spalletti (Zenit San Pietroburgo, Russia) e Roberto Mancini (Premier League col Manchester City), ecco che Fabio Capello è ufficialmente il nuovo commissario tecnico della Russia.

L’ex allenatore di Milan, Roma e Juve siederà sulla panchina – per la quale inizialmente erano in corsa proprio Mancini e Spalletti, oltre che Pep Guardiola – del Paese che ospiterà i Mondiali del 2018 fino all’appuntamento brasiliano del 2014, ma potrebbe estendersi secondo gli accordi anche all’edizione casalinga di quattro anni dopo. Capello succede a Dick Advocaat, che si è dimesso dopo un Europeo iniziato molto bene ma finito con la grande delusione dell’eliminazione al primo turno a vantaggio della Grecia.

Il 66enne tecnico friulano avrà dunque come primo compito quello di guidare la Russia nelle qualificazioni del Mondiale 2014 in programma in Brasile “Se si concluderà tutto nel migliore dei modi, come da annuncio della Federazione russa, sarò felice e orgoglioso – racconta all’Ansa Capello -. Se come credo tutto andrà bene per la definizione del contratto, sarà una avventura splendida, la Russia è una grande nazione“. Come già detto, l’accordo potrebbe anche estendersi al 2018 in caso di risultati convincenti nel primo biennio. E di questi tempi, quando c’è un allenatore italiano in panchina, non è troppo improbabile che questo accada.

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