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Seat PG: troppi debiti, Cda chiede concordato preventivo

Il “livello di indebitamento finanziario non è sostenibile in ottica prospettica e che oltretutto rappresenta un ostacolo per interventi volti allo sviluppo industriale” – Il Cda di Seat Pagine Gialle ha deciso anche di non pagare la rata d’interessi dovuta il 31 gennaio 2013 sui prestiti obbligazionari né le rate per interessi sul finanziamento bancario.

Seat PG: troppi debiti, Cda chiede concordato preventivo

Seat Pagine Gialle chiede l’ammissione al concordato preventivo. Lo riferisce una nota della società, sottolineando che la decisione è stata assunta dal Cda per garantire “la continuità aziendale” alla luce della “impossibilità di far fronte” agli impegni sul debito nel 2013 e dopo la la revisione al ribasso dei target.

Il concordato preventivo è una procedura concorsuale attraverso cui l’imprenditore ricerca un accordo con i suoi creditori per non essere dichiarato fallito o comunque per cercare di superare la crisi in cui versa l’impresa.

Il Cda di Seat Pagine Gialle ha deciso anche di non pagare la rata semestrale d’interessi dovuta il 31 gennaio 2013 sui prestiti obbligazionari né le rate per interessi sul finanziamento bancario senior dovute il 6 febbraio prossimo. 

Nella riunione di ieri, il Consiglio ha concluso le valutazioni sulle prospettive di business nell’attuale situazione economica e di mercato verificando che gli obiettivi economici e finanziari contenuti nelle linee guida strategiche 2011-2013 e nelle proiezioni di stima al 2015 stilate in occasione della recente ristrutturazione del debito “non sono più attuali e raggiungibili alla luce delle attuali performance e delle previsioni di mercato”.

Il gruppo, “pur mantenendo un’apprezzabile capacità di generare redditività e cash flow operativi – spiega il comunicato – ha un livello di indebitamento finanziario che non è sostenibile in ottica prospettica e che oltretutto rappresenta un ostacolo per interventi volti allo sviluppo industriale”. Gli impegni finanziari per il 2013 sono di complessivi 200 milioni di euro, di cui 70 milioni per quota capitale e 130 milioni per interessi, contro una stima di generazione di cash flow a servizio del debito di circa euro 50 milioni e una liquidità effettivamente disponibile pari a circa 100 milioni.

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