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Schaeuble-Varoufakis: accordo lontano

Il ministro tedesco boccia alcune misure proposte dal governo Tsipras, mentre il suo omologo greco chiede un accordo ponte fino a maggio per continuare a trattare – Varoufakis assicura che sarà fatto di tutto per evitare il default e incalza: “La Germania era nella nostra stessa situazione prima del Nazismo”.

Schaeuble-Varoufakis: accordo lontano

“Possiamo certamente aiutare Atene ad avere più tempo, ma le cause del problema devono essere rimosse” e “alcune misure annunciate dal nuovo governo ellenico non vanno nella direzione giusta”. E’ questo il giudizio espresso da Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco, conservatore e alfiere del rigore nei conti, al termine dell’incontro di oggi con il suo omologo greco, Yanis Varoufakis, economista di sinistra radicale e membro del nuovo esecutivo greco guidato da Alexis Tsipras. Un appuntamento arrivato a poche ore dalle ultime e decisive mosse della Bce nei confronti di Atene. 

“La Germania rispetta l’esito delle ultime votazioni in Grecia”, ha continuato Schaeuble, sottolineando che ora però è necessario trovare un accordo sul debito ellenico per il bene di “tutta l’Europa”. 

Nell’incontro di oggi “non si è parlato di un taglio o di un allungamento del debito”, ha detto poi Varoufakis, ma la Grecia “resta un paese dell’area euro” e “ha bisogno del supporto politico, tecnico e morale dei suoi partner europei”.

“Quello che noi chiediamo è di presentare le nostre proposte ai partner in modo di arrivare a una sintesi – ha continuato il ministro greco –. Ci dovrebbe essere un programma-ponte da adesso alla fine di maggio per arrivare a un accordo che porti a un nuovo contratto con la Bce, l’Ue e il Fmi, una volta per tutte. Atene farà tutto quel che può per evitare un’insolvenza. Dovremo sforzarci di fare tutto il possibile per evitare un default. Sono certo che assieme ai nostri partner possiamo mettere al bando questa parola”.

Varoufakis ha insistito molto sui tempi d’azione: “L’unica cosa che chiediamo – ha detto – è di non venir messi sotto pressione con un ultimatum. Dateci tempo fino alla fine di maggio o l’inizio dell’estate per poter mettere sul tavolo le nostre proposte di soluzione. La Grecia ha bisogno della Germania, che si è trovata in passato nella sua stessa situazione, cioè umiliata dagli altri paesi e in una pesante depressione, quella che il secolo scorso ha portato all’ascesa del nazismo. Il terzo partito del Parlamento greco è il partito nazista”, ha ricordato il ministro, facendo riferimento ad Alba Dorata.

In ogni caso, ci sono due aspetti chiave che Atene ritiene inaccettabili: il primo – ha continuato Varoufakis – è che il piano portato avanti finora “non interviene sulla questione degli eccessi di corruzione e delle posizioni di rendita, ma cerca di risanare la Grecia partendo dal basso, non dall’alto”; il secondo è che l’accordo attualmente in vigore “antepone la questione del pagamento dei debiti alla riparazione dell’economia, e questo significa che la Grecia non potrà mai riprendersi”.

Varoufakis ha ammesso poi gli errori della Grecia, in particolare per quanto riguarda gli scarsi progressi nelle riforme, ma ha sottolineato che non è per questo motivo che l’Eurozona si trova in deflazione: si tratta piuttosto di “una crisi di sistema” che va risolta come tale, “pensando come europei” e ricominciando a usare “strumenti politici”. Il ministro ha quindi paragonato la Grecia “ai canarini nelle miniere”, la cui morte segnalava la presenza di gas velenosi. I canarini erano “la parte più debole, che moriva per prima, ma non era responsabile dei gas velenosi”. La Grecia, insomma, è la prima tessera del domino a cadere, ma non è responsabile dell’effetto domino.

“Siamo d’accordo sul fatto di non essere d’accordo”, ha chiosato Schaeuble. Ma Varoufakis ha subito rettificato la battuta del collega tedesco: “No, abbiamo concordato di avviare un confronto in quanto partner europei”.

Intanto, a Parigi, il presidente François Hollande ha detto che il ruolo della Francia di fronte alla sfida greca è quello “di trovare una soluzione, di contribuire a un accordo” nel “rispetto del voto dei greci” e delle “regole europee”. Il numero uno dell’Eliseo ha poi invitato il nuovo premier greco Alexis Tsipras ad andare a parlare con la cancelliera Angela Merkel, assicurandogli che “sarà ricevuto”.

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