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Roma-Feyenoord, finale di Conference League a Tirana. Mourinho: “Scriviamo la storia” del club

Grande attesa per la finale di stasera in Albania della Conference League. La Roma non vince un trofeo da 14 anni e Mourinho vuole sfatare il tabù contro gli olandesi del Feyenoord

Roma-Feyenoord, finale di Conference League a Tirana. Mourinho: “Scriviamo la storia” del club

Roma-Feyenoord: una finale per entrare nella storia. Non è Champions e nemmeno Europa League, ma per la Roma questa Conference ha la stessa importanza, un po’ perché sarebbe il secondo trofeo internazionale in 95 anni di storia (l’altro è la Coppa delle Fiere del 1961), un po’ per via di un’astinenza da vittorie che dura da ben 14 anni (Coppa Italia del 2008). La voglia di tornare a festeggiare è tanta, ma per riuscirci bisognerà prima battere gli olandesi del Feyenoord, a loro volta decisi a trasformare la notte di Tirana in un appuntamento indimenticabile.

Roma-Feyenoord: ore 21, Tv8, Sky e Dazn

L’Arena Kombetare sarà il teatro di questa prima finale di Conference League, coppa nata tra l’indifferenza (e un pizzico di snobismo) generale e rivelatasi invece un successo di pubblico e denaro. Certo, la Champions è un altro sport e anche l’Europa League continua a mantenere un fascino superiore, eppure le squadre che sono andate in fondo hanno mostrato grande interessa per la competizione, arrivando a riempire stadi come l’Olimpico (sempre sold out nelle ultime sfide), il Velodrome di Marsiglia, il Feyenoord Stadion e via dicendo.

La verità è che vincere, o quantomeno competere, piace a tutti e pazienza se si tratta di un trofeo meno scintillante degli altri: alzarlo diventa una missione, tanto più dopo la fatica fatta per arrivare fino a Tirana. La Roma ha iniziato il suo percorso il 20 agosto nei preliminari contro il Trabzonspor, per poi proseguire nel girone con Cska Sofia, Zorya e Bodo Glimt, avversario poi ritrovato nei quarti dopo gli ottavi al cardiopalma col Vitesse. Infine la semifinale contro il Leicester, per un totale di 14 partite, 15 considerando quella di stasera.

Il punto più basso, senza dubbio, è stato il 21 ottobre in Norvegia, quando i giallorossi tornarono a casa con un clamoroso 6-1: quella sera però, paradossalmente, Mourinho ha trovato la strada giusta per costruire la sua Roma e oggi si gioca un trofeo internazionale che lo farebbe entrare nella storia del club.

Roma-Feyenoord, Mourinho: “Ho sensazioni positive, scriviamo la storia”

“Siamo arrivati alla fine del percorso di questa stagione con due finali da giocare in quattro giorni – ha spiegato lo Special One in conferenza stampa -. La prima ci ha dato quello che meritavamo e che avevamo come obiettivo: migliorare la classifica e qualificarci per la prossima Europa League. La seconda invece è una finale storica, dopo tanti anni la Roma torna a giocare una finale europea. Per scriverla però bisogna vincere, per me non è cambiato nulla: credevo che l’esperienza mi aiutasse a viverla meglio, invece è tutto come 20 anni fa, anche se ci tengo a dire che il giudizio sulla stagione non cambierà”.

Roma-Feyenoord, le formazioni: Mkhitaryan o Zaniolo?

Le scelte di formazione sono praticamente fatte, ma Mou ha un dubbio che si porterà dietro fino a ridosso del match. Il ballottaggio tra Mkhitaryan e Zaniolo è serrato, tanto più che entrambi sono reduci da problemi fisici e dunque non al meglio. La cosa certa è che nessuno dei due giocherà 90 minuti, dunque si alterneranno a prescindere da chi vincerà la maglia da titolare, al momento più vicina per l’azzurro che per l’armeno. Il 3-4-2-1 giallorosso vedrà Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Karsdorp, Cristante, Sergio Oliveira e Zalewski a centrocampo, Pellegrini e Zaniolo (o Mkhitaryan) sulla trequarti, Abraham in attacco.

Il Feyenoord di Slot risponderà con un 4-2-3-1 con Marciano tra i pali, Geertruida, Trauner, Senesi e Malacia nel reparto arretrato, Kokçu e Aursnes in mediana, Nelson, Til e Sinisterra alle spalle dell’unica punta Dessers.

Attesi 50 mila tifosi, paura per l’ordine pubblico

L’Arena Kombetare può contenere 25 mila spettatori, ma i tifosi in arrivo a Tirana saranno almeno il doppio. Da qui le preoccupazioni per l’ordine pubblico, anche perché il precedente del 2015 non è certo positivo. Le immagini degli olandesi che danneggiavano la Barcaccia del Bernini fecero il giro del mondo e da allora i rapporti tra le frange più estreme delle due tifoserie sono pessimi: ieri poi, giusto per ribadirlo, alcuni imbecilli olandesi hanno urinato sul pullman della Roma, diffondendo il tutto via social. Insomma, il clima è teso e la speranza è che la polizia albanese, in collaborazione con quelle italiane e olandesi, abbia pensato davvero a tutto.

Maxischermo all’Olimpico, Roma senza mezzi pubblici dalle 22 alle 3

I tantissimi tifosi rimasti a Roma invece potranno vedere la finale all’Olimpico, dov’è stato allestito un maxischermo. La risposta è stata clamorosa, visto che lo stadio è completamente esaurito, quasi la finale si giocasse lì e non a Tirana. L’evento mobiliterà gran parte della Capitale, ragion per cui si è deciso, non senza polemiche, di fermare tutti i mezzi pubblici di superficie dalle 22 alle 3 di notte, oltre che di transennare le piazze “a rischio” festeggiamenti e vietare la vendita di alcolici in bottiglie di vetro. 

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