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Roma e Lazio: l’insidia di Chievo e Carpi, ma vincere è d’obbligo

CAMPIONATO DELLE ROMANE – Garcia deve espugnare Verona contro il Chievo per allontanare l’ombra di Spalletti ma le defezioni di Pjanic, Dzeko e Nainggolan si fanno sentire: “L’unica cosa che mi interessa è vincere” – Più abbordabile l’impegno casalingo della Lazio contro la matricola Carpi e Pioli mette le mani avanti: “Non temo di perdere i miei big”

Roma e Lazio: l’insidia di Chievo e Carpi, ma vincere è d’obbligo

Cercasi continuità disperatamente. Roma e Lazio sperano di iniziare l’anno proprio come avevano finito quello vecchio, ovvero con due vittorie. Il riferimento, ovviamente, riguarda solo l’ultima giornata del 2015, non certo il cammino fatto sino a dicembre. Prima dei successi su Genoa e Inter, infatti, giallorossi e biancocelesti stavano tutt’altro che bene, tanto che è lecito domandarsi se le rispettive crisi possano davvero considerarsi archiviate. Chievo e Carpi, insomma, daranno delle risposte piuttosto indicative sul reale momento delle romane. 

“L’unica cosa che m’interessa è il risultato – il pensiero di Garcia. – Voglio sempre vincere e proveremo a farlo anche a Verona. Contro il Genoa abbiamo iniziato una striscia positiva, dobbiamo proseguirla e guadagnare punti in classifica”. Il tecnico francese non ha altra scelta, pena ritrovarsi nuovamente al centro delle polemiche. Le voci sul suo esonero non si sono fermate neanche durante le feste, anche perché dalla società non sono arrivate prese di posizione particolarmente decise. 

Spalletti è lì che aspetta e con lui il presidente Pallotta, fin qui bloccato soprattutto dal lungo contratto di Garcia (2018): un passo falso contro il Chievo, però, potrebbe spingerlo alla rivoluzione. “Non ho bisogno di conferme pubbliche, parlo costantemente con i dirigenti” ha glissato il francese, ma anche lui sa bene come nel calcio le parole contino molto meno dei risultati. Espugnare il Bentegodi non sarà facile e non solo per il valore del Chievo, sin qui autore di un buonissimo campionato.

Garcia infatti dovrà fare a meno degli squalificati Dzeko, Pjanic e Nainggolan, oltre che del lungodegente Totti: il capitano, dato per rientrante fino a pochi giorni fa, non sta ancora bene e non sarà a disposizione. Il 4-3-3 giallorosso è quindi pressoché obbligato: Szczesny in porta, Maicon, Manolas, Rudiger e Digne in difesa, Florenzi, De Rossi e Vainqueur (favorito su Keita) a centrocampo, Iago Falque, Gervinho e Salah in attacco. Maran risponderà con il seguente 4-3-1-2: Bizzarri tra i pali, Cacciatore, Gamberini, Dainelli e Gobbi nel reparto arretrato, Castro, Radovanovic e Hetemaj in mediana, Birsa dietro le punte Meggiorini e Paloschi. 

Giornata delicata anche per la Lazio, chiamata a prendersi i 3 punti in casa contro il Carpi. I biancocelesti, dopo la clamorosa vittoria di Milano, devono dare un senso a una stagione sin qui molto deludente, come dimostra il decimo posto in classifica. La missione sembra tutt’altro che impossibile: il Carpi, infatti, parte nettamente sfavorito a patto che la Lazio non lo sottovaluti. “Le vittorie prima delle sosta ci hanno dato morale – il commento di Pioli. – Alla ripresa ho trovato bene i ragazzi, ora dobbiamo pedalare e recuperare posizioni. Il nostro obiettivo è chiaro: dobbiamo entrare in Europa. Per farlo però bisogna cominciare a vincere, ecco perché spero che i tifosi tornino a supportarci come prima”. 

Difficile però che l’appello venga accolto e non solo per l’ormai lunghissima diatriba col Prefetto Gabrielli. Le voci di mercato infatti non fanno certo saltare di gioia il popolo biancoceleste: il Manchester United vuole Felipe Anderson e Lotito, dopo le resistenze estive, sembrerebbe propenso ad ascoltare l’offerta. E poi ci sono Candreva e Biglia, da tempo nel mirino di diverse squadre (Inter su tutte), ad agitare le acque laziali, non certo rasserenate dall’acquisto di Bisevac, difensore arrivato dal Lione.

“Non temo di perdere i miei big – ha glissato Pioli. – Credo però che in un club ci siano ruoli precisi: l’allenatore deve allenare e dare indicazioni alla società. Io lo sto facendo, il resto spetta ai dirigenti”. Messaggio forte e chiaro, che conferma tutte le tensioni di casa Lazio. Motivo in più per battere il Carpi, che Pioli affronterà con il classico 4-3-3: Berisha in porta, Konko, Hoedt, Mauricio e Radu in difesa, Cataldi, Onazi e Parolo a centrocampo, Candreva, Matri e Felipe Anderson in attacco. 4-4-1-1 d’ordinanza anche per Castori: Belec tra i pali, Zaccardo, Romagnoli, Gagliolo e Letizia nel reparto arretrato, Pasciuti, Cofie, Lollo e Martinho in mediana, Lasagna sulla trequarti a supporto dell’unica punta Borriello. 

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