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Ristoranti a Roma: la classifica del Gambero Rosso

Al primo posto è confermatissimo l’italo-tedesco tristellato Michelin Heinz Beck con la sua Pergola dell’hotel Cavalieri di Roma, al quale vengono assegnati 95 punti su 100 – Nono solo ristoranti stellati: tra le categorie recensite anche osterie, enoteche, cucina tradizionale e premi della stampa estera.

Più che una guida ai ristoranti di Roma si tratta di un vero e proprio manuale per buongustai: “Roma 2017” del Gambero Rosso, guidata con mano esperta e sapiente da Giancarlo Perrotta, celebra i suoi 30 anni di attività regalando ai suoi affezionati lettori un articolato percorso per le vie di Roma e del Lazio alla ricerca dei santuari del mangiare bene, del bere bene, di posti noti e segreti ai più dove concedersi pause di soddisfazione del palato, in pratica del vivere bene: 1620 indirizzi da tenere ben presente.

Quanto ai ristoranti che rappresentano il corpo centrale di questo volume di 300 pagine circa “Roma 2017” consacra al primo posto, ma questa non è una novità, il numero uno in assoluto, l’italo-tedesco tristellato Michelin Heinz Beck con la sua Pergola dell’hotel Rome Cavalieri assegnandogli 95 punti su 100. Ci si deve spostare poi nel Lazio, a Rivodutri in provincia di Rieti, per trovare il secondo  classificato, “La trota” (91 punti) di Maurizio e Sandro Serva considerato “il miglior ristorante di pesce d’acqua dolce d’Italia”, e si rimane ancora nella regione per trovare al terzo posto “Le colline ciociare” di Acuto in provincia di  Frosinone di Sandro Tassa, un’altra certezza, “una cucina dei sensi, di tutti i sensi”, con 90 punti, pari merito, e qui si ritorna nella Capitale, con “Pascucci al porticciolo” di Fiumicino dove una “personalità vulcanica” come Gianfranco Pascucci propone “una selezione maniacale del pescato selvaggio”.

Ma la guida oltre a celebrare i grandi ristoranti da “tre forchette” rivolge anche la sua attenzione alle migliori osterie del territorio. E qui domina incontrastato con i “tre gamberi” “Sora Maria e Arcangelo” di Olevano Romano un vero e proprio tempio della gastronomia locale che vale un viaggio da Roma, dove “ogni voce del menù riporta un piatto della tradizione esaltato nei sapori da una ricerca spasmodica dei migliori ingredienti”. La guida ci accompagna quindi in un viaggio attraverso le botteghe del gusto. Indirizzi da non perdere per una spesa a prova di buongustaio indubbiamente molto utile per chi invece del ristorante preferisce prepararsi un pasto in casa.

I consigli per gli acquisti del Gambero Rosso operano una interessante selezione su tutto il territorio della Regione: si parte da “Biosalvati” di Cerreto Laziale, tempio della panificazione biologica e della pasta, si prosegue con “Bompiani” a Roma e, sempre nella capitale, ci si può sbizzarrire fra “La bottega dei terzi”, “Il gelato” , “La bottega liberati”, “Il magazzino 23.9”, ”Men At Work – cooperativa sociale”, “Pergamino caffè”, “Jerry Thomas Emporium”, “Santi Sebastiano e Valentino”, “Tutto ghiotto”.  Insomma c’è solo da sbizzarrirsi con la scelta degli ingredienti, ma si può scegliere anche un catering organizzato, si può premiare l’opera svolta da una Onlus per l’inserimento sociale di persone svantaggiate, e poi il pranzo o la cena sono assicurati all’insegna della qualità dal primo al dessert, al caffè.

Trattandosi di una guida su Roma – non poteva mancare una indicazione delle migliori interpretazioni della tradizione romanesca. E anche qui ci sono nomi che oramai sono entrati nell’immaginario collettivo dei Romani e dei turisti che apprezzano la nostra cucina di tradizione. Dove mangiare la migliore amatriciana? All’Osteria Bonelli, al Convivio Troiani, e Da Teo. Dove andare a colpo sicuro per la migliore carbonara? Da Enzo al 29, da Roscioli e da Secondo Tradizione. Dove assaporare una coratella dai sapori delicati e raffinati? Da Checchino dal 1887, da Primo e dalla Sora Lella. E per il carciofo alla giudia la guida ci rimanda ad Agata e Romeo, alla Matricianella e alla Taverna Mari. Se poi vogliamo toglierci lo sfizio di un supplì siamo indirizzati senza esitazione alla Gatta Mangiona, a Laltroballerino Osteria, al Supplizio.

Poiché parliamo di una edizione speciale era ovvio attendersi i anche riconoscimenti particolari per i 30 anni della storia del Gambero ovvero premi destinati a quei ristoranti, botteghe ed enoteche che hanno accompagnato la crescita enogastronomica della città e rappresentano un esempio di qualità nel tempo. Fra i ristoranti e le trattorie troviamo alcuni nomi del gotha gastronomico Romano Agata e Romeo, Il convivio troiani, Al ceppo, Checchino dal 1887, Alfredo a via Gabi, La trattoria Monti, Antonello Colonna Resort a Labico, La Rosetta. E per le specialità alimentari si va sul sicuro su tappe che sono state obbligatorie in questi anni per la ricerca dei prodotti di qualità: Annibale, Angelo Feroci, La Bottega del Cioccolato, Antica Pescheria Galluzzi 1894, Cavalletti, Gatti, De Angelis, Magini, Giovanni De Sanctis, Marinari, La Dolce Roma, Panella, Faggiani, Petrini dal 1926.

Si parla di crescita enogastronomica non possono mancare le enoteche storiche che hanno contribuito a formare e far crescere il gusto per l’enogastronomia di livello e che oggi rappresentano preziosi scrigni del patrimonio enologico nazionale. E qui abbiamo Enoteca Altobelli, Il Goccetto, Arcioni, Lucantoni, La Bottega del Vino, Marchetti, Buccone, Enoteca al Parlamento, Bulzoni, Peluso, Cavour 313, Rocchi, Cul de sac, Cinti, Del Frate, Trimani, Valentini.

Nel la Guida “Roma 2017” una sezione è dedicata ai premi Gruppo del Gusto dell’Associazione Stampa Estera in Italia come a dire la segnalazione di quei ristoranti che si sono fatti apprezzare da palati stranieri, una ristorazione vista con gli occhi di un pubblico internazionale. E fra questi figura al primo posto Il Pagliaccio seguito dall’Osteria del tempo perso, da Spizzala, dall’Antico forno del ghetto e dalla Gelateria dei Gracchi.

Per concludere questa guida propone una selezione accurata e meditata del buongusto romano arricchita da novità con uno spessore, di storie da raccontare, i cui protagonisti sono chef e ristoratori che cavalcano l’onda dei tempi senza lasciarsi travolgere dalle mode proponendo sempre una cucina di amore e meditazione per la genuinità del prodotto, così come le tante botteghe che hanno saputo resistere all’assalto devastante della grande distribuzione organizzata restando sempre fedeli al credo di una costante e ferrea ricerca  di qualità.

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