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Rigassificatore di Piombino: il Comune bocciato dal Tar. Ora si apre la battaglia delle compensazioni

Il gas serve ancora all’Italia. Il ricorso del Comune di Piombino bocciato dai giudici apre la porta ai ristori economici per la città. Dopo due anni la struttura andrà in Liguria

Rigassificatore di Piombino: il Comune bocciato dal Tar. Ora si apre la battaglia delle compensazioni

“La via giudiziaria, oltre che sbagliata e deleteria per gli interessi della nostra comunità deve essere abbandonata definitivamente in favore di quella politica”. Bisogna riprendere il dialogo con le istituzioni, il Governo, la Regione e la Snam per riaprire le trattative e “accedere alle compensazioni” economiche.
A Piombino sulla vicenda del rigassificatore si fa strada il realismo politico. È di poche ore fa l’Appello per il lavoro e lo sviluppo a Piombino, dopo che il Tar ha bocciato il ricorso del Comune contro l’infrastruttura.

Il Comune ha perso e dovrà pagare anche 90mila euro di spese processuali insieme a Greenpace e WWF.

Il sindaco di Fratelli d’Italia Francesco Ferrari ha usato parole durissime contro la decisione del Tar del Lazio. Reazione comprensibile, nonostante il rigetto del ricorso fosse abbastanza previsto. Ferrari sostiene di aver difeso l’interersse della città. Ma i suoi compagni di partito da Roma avevano cercato di fermarlo ed accettare il rigassificatore. «È una sentenza punitiva – ha detto- nei confronti di un Comune che ha avuto la sola colpa di difendere la propria città. La condanna al pagamento delle spese legali, inoltre, è assolutamente ingiustificata”. 

Secondo il progetto e gli accordi firmati il rigassificatore resterà nel porto di Piombino per due anni, poi andrà nel porto di Vado Ligure. Piombino, quindi, sarà il punto di arrivo di una fonte necessaria a garantire una diversità di forniture per tutto il paese.  

Appello per il lavoro e lo sviluppo da ieri insiste sull’avvio di una nuova fase, meno polemica e infruttusosa. “La vicenda ha segnato il punto più basso della parabola politica del nostro territorio”. Una batosta anche economica perché per sottostare alla condanna del Tar e finanziare altre iniziative “contro” si stima siano stati spesi circa 300 mila euro .  

Guardare avanti

Per recuperare una situazione compromessa la città vuole riaprire le trattative e accedere alle compensazioni. Anzi se si arriva a un buon accordo perché non pensare anche alla permanenza del rigassificatore a Piombino, oltre al periodo attualmente previsto?

La domanda alletta chi ha interesse a rilanciare il ruolo industriale della città. Con la presenza di un impianto utile alla transizione energetica la Toscana si posiziona nello smistamento delle risorse. Le compensazioni ambientali previste dalle leggi andranno a beneficio della città. Il sindaco saprà sicuramente ben impiegarle. Non più per cause perse in partenza .

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