Condividi

Reddito di cittadinanza: chi non lo riceverà più ad agosto e a quali condizioni si potrà mantenere? Le istruzioni dell’Inps

Attraverso una circolare l’Inps ha fornito le istruzioni necessarie a capire chi non riceverà più l’assegno a partire dal mese di agosto e chi invece continuerà a beneficiare dell’erogazione e potrà chiedere il rinnovo. Ecco tutte le novità

Reddito di cittadinanza: chi non lo riceverà più ad agosto e a quali condizioni si potrà mantenere? Le istruzioni dell’Inps

Si avvicina l’addio al reddito di cittadinanza. Dal 1° gennaio 2024 il sussidio sarà sostituito dall’Assegno di Inclusione, ma già ad agosto molte famiglie potrebbero perdere l’assegno a causa delle regole stabilite dalla legge di Bilancio 2023 che ha fissato a sette mesi la durata massima per l’erogazione del reddito di cittadinanza alle famiglie ritenute “occupabili”. Attraverso la circolare n.61 del 12 luglio, l’Inps ha fornito le istruzioni necessarie a capire chi non riceverà più l’assegno a partire dal mese di agosto e chi invece continuerà a beneficiare dell’erogazione e potrà chiedere il rinnovo. Non solo, l’Istituto Nazionale di previdenza sociale ha chiarito quali saranno le nuove regole che entreranno in vigore il 1° gennaio 2024, spiegando anche che i ragazzi tra i 18 e i 29 anni che fanno parte di famiglie con il Reddito di cittadinanza e che non hanno completato i 10 anni di istruzione obbligatoria e hanno quindi lasciato la scuola prima dei 16 anni, non avranno diritto alla quota del reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza: chi non lo riceverà più da agosto? Le istruzioni dell’Inps

La legge di bilancio 2023 ha stabilito che la durata massima del reddito di cittadinanza per le famiglie che il governo considera “occupabili” sarà di 7 mesi (in precedenza erano 18 mesi, rinnovabili dopo un mese di sospensione). Quali sono le famiglie “occupabili”? Quelle in cui non ci sono minorenni, persone sopra i 60 anni o persone con disabilità. Secondo i calcoli, a perdere il diritto al reddito di cittadinanza dopo 7 mesi tra coloro che oggi percepiscono il sussidio sono uno su tre. Le modifiche interesseranno circa 400 mila nuclei familiari. 

Passando dalla teoria alla pratica, per gli occupabili che hanno percepito il reddito di cittadinanza a partire da gennaio 2023, il sussidio si esaurirà a luglio. Il che significa che a partire da agosto non riceveranno più l’assegno. 

Chi potrà mantenere il reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023: le nuove regole 

Per tutti gli anni si andrà avanti fino al 31 dicembre 2023. In particolare continueranno a ricevere l’assegno fino a fine anno le persone “in condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza”. “Per tali soggetti, oltre che per i minorenni e le persone con almeno sessant’anni di età, compresi i percettori di Pensione di cittadinanza, quindi, la durata della prestazione continuerà a essere quella indicata dal decreto 4/2019. In tutti i casi sopra richiamati, tuttavia, l’erogazione della prestazione non potrà proseguire oltre il 31 dicembre 2023. A decorrere dal 1° gennaio 2024, infatti, l’abrogazione degli articoli da 1 a 13 del decreto-legge n. 4/2019, prevista dall’articolo 1, comma 318, della legge di Bilancio 2023, comporterà l’eliminazione della prestazione”.

Per mantenere il reddito di cittadinanza fino a fine anno, o richiedere il rinnovo e ricevere il sussidio fino al 31 dicembre 2023 ci sono delle nuove regole da rispettare. 

In particolare, chi lo richiede dovrà dichiarare di essere immediatamente disponibile al lavoro o a un percorso di formazione, a meno che non si tratti di studenti, di over 65, di persone occupate, di caregiver o di persone con disabilità. L’ultima legge di Bilancio ha infatti stabilito l’obbligo di seguire un corso di formazione, pena la decadenza del reddito.

La seconda regola riguarda invece le offerte di lavoro: se si rifiuta anche una sola offerta di lavoro ritenuta congrua, il sussidio decade. Fino al 2022 erano due, in principio erano tre. 

L’offerta è ritenuta congrua se rispetta i principi di coerenza con le esperienze e le competenze maturate; la distanza dalla residenza non supera gli 80 km (o è raggiungibile in massimo 100 minuti con i mezzi pubblici); la retribuzione è superiore di almeno il 10% del beneficio massimo fruibile da un solo individuo, inclusivo della componente a integrazione del reddito dei nuclei residenti in abitazione in locazione.

Reddito di cittadinanza: addio al sussidio per i giovani che non hanno finito la scuola

Secondo le istruzioni fornite dall’Inps, i giovani tra i 18 e i 29 anni che hanno lasciato gli studi prima dei 16 anni e non hanno finito la scuola dell’obbligo non hanno diritto al reddito di cittadinanza. Per ottenerlo è necessario essere inseriti in percorsi di riqualificazione, o iscriversi a scuole per adulti.

Commenta