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Rating, la promozione di S&P non va sprecata con manovre elettoralistiche

L’innalzamento del rating italiano da parte dell’agenzia S&P dovrebbe premiare il debito italiano permettendo ai Btp di ridurre lo spread sui Bund tedeschi al di sotto della soglia 150-160 pb – L’esempio del Portogallo – Non sprechiamo l’occasione con manovre elettoralistiche

S&P’s ha rialzato il rating sovrano dell’Italia di una tacca, da BBB- a BBB, associandovi un outlook stabile. È una buona notizia per il nostro paese. Alla fine, quella ripresa faticosamente acquisita e che si sta consolidando, come mostrano ormai quasi tutti gli indicatori, viene sancita con una riduzione del rischio di default sul debito pubblico italiano. A farlo è Standard and Poor’s, forse la più influente delle tre agenzie di rating globali (le altre due sono Moody’s e Fitch), che negli anni scorsi era stata anche la più severa nei confronti dell’Italia (Moody’s e Fitch avevano arrestato il peggioramento a BBB). S&P’s aveva infatti portato il rating dell’Italia a BBB-, la soglia al di sotto della quale si parla di “titoli spazzatura” (junk bonds) e, di conseguenza, sono pochi gli investitori disposti ad acquistare quei titoli e i tassi di interesse richiesti salgono drasticamente. 

Dunque, ci si può aspettare che nei giorni a venire i mercati premieranno il debito pubblico italiano, consentendo allo spread dei BTP sui Bund tedeschi di ridursi anche al di sotto dei 150-160 punti base, fascia su cui si è collocato ultimamente. L’esperienza del Portogallo è interessante. Un mese e mezzo fa, il rating del Portogallo è risalito da BB+ a BBB-, cioè da “spazzatura” a “investment grade”. A seguire, lo spread dei titoli decennali lusitani nei confronti dei Bund tedeschi di pari durata si è ridotto di 60-70 punti base, fino a un livello di 170-180 punti base con un bel risparmio sugli oneri da interessi del Portogallo. È vero che la risalita da BB+ a BBB- implica di solito una riduzione dei tassi di interesse maggiore che non quella da BBB- a BBB, in quanto risalire dalla fascia “spazzatura” a “investment grade” segna una discontinuità certo più importante. Però, anche allontanarsi ulteriormente dalla fascia “spazzatura” conta molto. Quindi, ci si può attendere un certo abbassamento dei tassi di interesse sui BTP, direi almeno di 20-30 punti base. 

Che ne farà il governo italiano di questo margine di manovra di cui, con tutta probabilità, si troverà a disporre? Si deve auspicare che l’occasione non sia sprecata per seguire istinti elettorali e, magari, attuare provvedimenti di breve respiro. Il consiglio che si può dare all’esecutivo è di sfruttare l’allentamento che si prospetta per favorire un ulteriore recupero del ciclo espansivo degli investimenti. Per il terzo anno consecutivo, quest’anno la dinamica degli investimenti supererà quella del PIL. È importante che tale fase si consolidi ulteriormente. Solo così l’economia italiana potrà rimettersi su un sentiero di crescita stabile e, auspicabilmente, superiore al 2%.

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