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Portogallo–Ue, sono già scintille: ok alla Finanziaria senza il parere di Bruxelles

Il Consiglio dei Ministri di Lisbona ha approvato la Finanziaria prima di ricevere il parere della Commissione Europea, sfidando apertamente la Troika. Il testo ha ricevuto comunque l’ok dell’Ue – Riviste le stime sul deficit 2016 dal 2,6 al 2,4%, mentre le previsioni sul PIL scendono all’1,9%.

Portogallo–Ue, sono già scintille: ok alla Finanziaria senza il parere di Bruxelles

Le preoccupazioni dell’Unione Europe sul Governo socialista portoghese sono diventate realtà. Lo scontro tra Lisbona e Bruxelles diventa infuocato data la decisione del Primo Ministro Antonio Costa di sfidare apertamente la Troika approvando il disegno di legge sulla finanziaria per il 2016 senza attendere il parere preventivo della Commissione europea. Il testo ha già ricevuto l’ok del Consiglio dei Ministri e breve approderà in Parlamento per l’approvazione definitiva.

Bruxelles aveva chiesto al Portogallo di rivedere la bozza di legge di bilancio in quanto non rispettava gli obiettivi di consolidamento fiscale e riduzione della spesa ma Lisbona ha reagito approvando il testo senza attendere il parere della Commissione sulle modifiche.

Nonostante ciò, nel pomeriggio di oggi, l’Unione Europea ha dato via libera con riserva al progetto di Legge di stabilità 2016, pur evidenziando il continuo rischio da parte di Lisbona di “non conformita’” con le esigenze del Patto di stabilità e di crescita in termini di risanamento dei conti pubblici.

Ad annunciare la notizia è stato il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, secondo cui non ci sono motivi “per chiedere un documento riveduto” a Lisbona, in quanto la deviazione dagli obiettivi di deficit è “accettabile” ma questa, ha aggiunto, “è solo una tappa. La strada e’ ancora lunga e abbiamo ancora molto lavoro da fare, il rischio di non conformita’ esiste sempre”. 

Ricordiamo che l’Esecutivo guidato da Costa ha rivisto al ribasso le sue stime sul deficit 2016 dal 2,6% al 2,4% e quelle sul PIL al +1,9% dal precedente +2,1%, valore giudicato troppo ottimista da Bruxelles. 

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