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Popolare di Vicenza e Veneto Banca, Ue: “Presto l’ok al salvataggio”

Oggi gli Ad relazioneranno ai consigli d’amministrazione sull’incontro di giovedì con la vigilanza Bce – Viola: “Bisogna fare presto, l’incertezza crea danni enormi” per la fuga di capitali e di risparmiatori e per la rarefazione della liquidità.

Popolare di Vicenza e Veneto Banca, Ue: “Presto l’ok al salvataggio”

“La Commissione Ue è in contatto con le autorità italiane e la Bce su Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca per far avanzare il processo di notifica il più rapidamente possibile”. Lo ha assicurato un portavoce della Commissione europea, ricordando che l’Antitrust Ue ha il compito di vigilare sul rispetto delle regole in materia di aiuti di Stato. Per ottenerli, è necessario che le banche siano solventi e che i soldi pubblici non vengano utilizzati per coprire perdite pregresse o prevedibili.

Giovedì a Francoforte è andato in scena anche un lungo incontro fra la vigilanza Bce e gli amministratori delegati della Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, Fabrizio Viola e Cristiano Carrus. I manager stanno cercando di salvare i due istituti negoziando con la stessa Bce e con la Commissione Europea il via libera agli aiuti di Stato e l’approvazione di un piano industriale che preveda l’ingresso del Tesoro nel capitale e la fusione delle banche, considerata l’unica strada per evitare sia la liquidazione sia il bail in. Non si sa ancora nulla del contenuto dell’incontro, ma oggi Viola e Carrus relazioneranno ai consigli d’amministrazione delle rispettive banche.

I Cda sono stati convocati anche per rispondere alla richiesta dell’Antitrust europeo sulle modalità di rimborso della nuova tranche di bond garantiti dallo Stato che la Popolare di Vicenza e probabilmente anche Veneto Banca hanno chiesto di emettere (a Vicenza servono 2,2 miliardi) per fronteggiare la crisi di liquidità provocata dalla fuga dei depositi.

“L’unica soluzione per il risanamento ed il rilancio delle due banche è un’operazione di fusione che dia vita ad una banca più forte, sana, efficiente”, in grado “di attrarre capitali privati, necessari per rimborsare l’intervento statale – ha detto Viola in un’intervista al Messaggero – la tempistica con la quale si affrontano le crisi bancarie in Europa deve essere accorciata, perché l’incertezza crea danni enormi”.

Anche il presidente della Popolare di Vicenza, Gianni Mion, dalle colonne del Corriere Veneto ha chiesto di fare “molto presto. Le decisioni, il sì o il no, devono arrivare molto rapidamente. Spero che la fusione con Veneto Banca sia possibile entro fine anno”.

Naturalmente il piano di fusione prevederà lacrime e sangue anche per i dipendenti per le inevitabili sovrapposizioni territoriali delle due banche e in conseguenti esuberi. Ma l’alternativa alla fusione sarebbe peggiore.

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