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Pmi manifattura, Markit: Italia prima nell’Eurozona

Il dato italiano di ottobre è risultato il più alto dell’Eurozona – Germania in lieve calo, Francia in stagnazione, Spagna in crescita ma sotto le attese – Markit: “La ripresa del settore manifatturiero dell’Eurozona è deludente e insignificante: è comprensibile come la Bce stia valutando ulteriori incentivi”.

Pmi manifattura, Markit: Italia prima nell’Eurozona

A ottobre l’indice Pmi manifatturiero dell’Italia è stato il più alto dell’Eurozona, attestandosi a 54,1 punti. Lo ha comunicato questa mattina Markit Economics, precisando che il dato del mese scorso relativo all’intera Eurozona si è attestato a 52,3 punti, contro i 52 di settembre. La stima flash era di un valore invariato a 52 punti. I Purchasing Manager Indexes sono tra gli indicatori macroeconomici più seguiti da economisti, gestori e traders e vengono realizzati mediante l’elaborazione delle risposte a questionari inviati ai responsabili degli acquisti di molte aziende.

Ecco le variazioni registrate fra settembre e ottobre dall’indice Pmi manifatturiero nelle principali economie europee:

ITALIA: da 52,7 a 54,1 punti, oltre le attese (53,1). Si tratta del livello più alto da luglio scorso, per il nono mese consecutivo superiore alla soglia dei 50 punti, che segna il confine fra espansione e contrazione dell’attività. “Secondo le imprese campione – ha commentato Phil Smith, economista di Markit e autore del report sull’Italia –  è incoraggiante assistere ad una ripresa sia da parte del mercato nazionale che da quello internazionale, che fanno presagire una lunga fase di ripresa. Le imprese manifatturiere allo stesso tempo hanno tratto vantaggio dal terzo mese consecutivo di calo dei prezzi di acquisto, causato dalla contrazione maggiore in quasi due anni delle materie prime a livello globale. Ciò ha provocato l’ulteriore crollo dei prezzi di vendita che inevitabilmente incrementa le prospettive di crescita degli ultimi mesi dell’anno in corso”.

GERMANIA: da 52,3 a 52,1, oltre la stima preliminare (51,6). Il dato si colloca sopra quota 50 per l’undicesimo mese di fila.

FRANCIA: invariato a 50,6 punti, appena sotto la stima flash (50.7).

SPAGNA: da 51,7 a 51,3 punti, sotto le stime (52). E’ il tasso di crescita più lento dal dicembre del 2013.

“Rimane deludente e insignificante la ripresa del settore manifatturiero dell’Eurozona – sostiene Chris Williamson, chief economist di Markit –, l’indagine di ottobre infatti ha segnalato una crescita annua della produzione di appena il 2%, performance questa piuttosto debole considerati gli stimoli della banca centrale al momento in atto. Con l’indebolimento della produzione, i livelli occupazionali al valore più basso in otto mesi e i prezzi di vendita in discesa al tasso più veloce da febbraio, è comprensibile come la Bce stia valutando ulteriori incentivi”. 

Ad ogni modo, dall’indagine arriva anche qualche notizia positiva: “I nuovi ordini esteri (incluso il commercio intra eurozona) hanno mostrato l’aumento mensile maggiore in quattro mesi – ha continuato Williamson – . Ciò forse potrebbe alleviare le preoccupazioni su come la più debole crescita in Cina e in altri mercati emergenti potrebbe avere un effetto negativo sulla ripresa dell’eurozona. Inizia a dare segnali di affaticamento la ripresa in quelle nazioni che ad inizio anno avevano registrato un forte incremento, con tassi di crescita in rallentamento in Irlanda e Spagna. Il debole dato in Germania e l’attuale quasi stagnazione in Francia hanno in qualche modo fatto si che i risultati migliori scaturissero sorprendentemente dall’Italia”.

LA REAZIONE DELLE BORSE

Dopo la pubblicazione dei dati Pmi, la Borsa di Milano guadagna lo 0,64%. Positive anche Francoforte (+0,46%) e Parigi (+0,16%).  


Allegati: Fonte: Markit Economics.

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