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Piombino, è fatta per la cessione della ex Lucchini a Jindal

Le Acciaierie di Piombino (ex Lucchini, ora Aferpi) passano dal gruppo algerino Cevital al gruppo indiano Jindal: a renderlo noto è il Mise – Ora i sindacati aspettano il nuovo piano industriale.

Piombino, è fatta per la cessione della ex Lucchini a Jindal

E’ stato firmato al Mise il passaggio delle Acciaierie di Piombino (ex Lucchini, ora Aferpi) dal gruppo algerino Cevital al gruppo indiano Jindal. Lo rende noto il Ministero dello Sviluppo Economico rimarcando come l’intesa sia arrivata “al termine di una lunga e complessa trattativa”. Il Ministro Carlo Calenda ed il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi esprimono soddisfazione per la positiva conclusione di una vicenda che metteva a rischio uno dei più importanti poli siderurgici italiani ed il posto di lavoro di 2.000 persone. “Il Ministero e la Regione monitoreranno attentamente i prossimi sviluppi ed il rispetto di tutti gli impegni”, conclude una nota congiunta di Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Toscana.

Ora che la firma è stata posta ed è stata ridata una speranza per il futuro dell’acciaieria di Piombino, inizia il pressing dei sindacati per conoscere con certezza quali siano i dettagli di questo accordo e il relativo piano industriale. E’ Uilm nazionale, in una nota, a sottolineare questo importante tassello per l’apertura di una nuova era con il gruppo indiano di Jindal.

“La logorante conduzione algerina dello stabilimento di Piombino in termini sociali e industriali deve essere rapidamente superata con un progetto di vero rilancio. – si legge nella nota firmata dalla Uilm nazionale – Attendiamo, quindi, di poterci confrontare con il nuovo management di Jsw sul piano industriale che, indiscutibilmente, dovrà prevedere come obiettivo fondamentale il riavvio della produzione di acciaio. In attesa che questo si realizzi, occorre da subito riavviare i treni di laminazione a pieno regime, recuperare le quote di mercato perse in questi ultimi anni e ridare la sempre apprezzata credibilità ed affidabilità alle ex acciaierie di Piombino; questo consentirà soprattutto, di ridurre l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, di recuperare le retribuzioni dei lavoratori e di riavviare l’indotto”.

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