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Piazza Affari sconta le cedole e la debolezza di Fca

A metà giornata Milano perde il 2,5%, ma solo l’effetto cedole pesa per circa il 2,2% – Fiat Chrysler risente del contenzioso con le autorità tedesche sulle emissioni – Debole Unicredit alla vigilia delle probabili dimissioni dell’ad Ghizzoni – Positive le assicurazioni e i pharma – In evidenza alcune medium/small caps: Saras, Diasorin, Sias e Mondo Tv.

In ripresa i listini europei nonostante dati deboli in arrivo dall’economia reale. L’indice Pmi flash di Markit segnala, come ha sottolineato Chris Williamson, capo economista della società responsabile dell’analisi, un’espansione “fiacca”, non più dello 0,3% per il secondo trimestre.

A metà giornata Francoforte guadagna lo 0,4%, nonostante il calo di Bayer (-3,2%), che ha lanciato la sua offerta su Monsanto (62 miliardi di dollari). Madrid +0,13%, Parigi è poco sotto la parità, Londra +0,10%. La situazione più pesante, almeno all’apparenza, riguarda la Borsa di Milano, sotto del 2,5%. Ma il calo non è così disastroso: sull’indice pesa oggi per il 2,2% circa lo stacco dei dividendi di un gran numero di società.

Mattinata di segno positivo per l’obbligazionario italiano. Il tasso del Btp decennale scende a 1,464%, dall’1,489% del finale di seduta di venerdì, mentre lo spread con l’analoga scadenza sul Bund è stabile a 132 punti base.

Il petrolio registra un lieve calo: Brent a 48,3 dollari al barile (-0,8%), gli esperti si aspettano che la riunione Opec del due giugno prossimo si concluderà con un nulla di fatto sulle quote di produzione.

Spicca in Pazza Affari il calo di Fiat Chrysler (-3,41%, da un minimo di -5%) sull’onda del contenzioso con le autorità tedesche. La scorsa settimana l’azienda ha rifiutato di sottoporsi ai test dei regolatori di Berlino, dopo aver sostenuto analoghi esami in Italia, validi per tutta la Ue.

Nel weekend la Bild-am-Sonntag ha scritto che le autorità di Berlino avrebbero trovato che alcuni modelli di Fiat Chrysler monterebbero un software per alterare i dati sulle emissioni, ipotesi fermamente smentita dal gruppo: giovedì scorso il ministero dei Trasporti italiano aveva invitato l’analogo ministero tedesco ad aprire un dialogo ufficiale fra le autorità dei due Paesi, “e non a continuare una discussione diretta con il produttore”.

Debole Unicredit (-1,2%), alla vigilia delle probabili dimissioni di Federico Ghizzoni. Sale Intesa (+1%) grazie anche alla sottoscrizione di accordi per la cessione di due portafogli di crediti al consumo in bonis, del valore complessivo di 2,6 miliardi di euro. In rialzo anche Ubi (+1%) e Banca Popolare dell’Emilia (+1,1%), entrambe in contatto con Veneto Banca per verificare un’ipotesi di aggregazione prima dell’Ipo.

Sono positive le assicurazioni: Generali+2,6%, UnipolSai+1% e Cattolica +4%. Lievi cali per Enel -0,2% e Telecom Italia -0,1%. Stamattina Equita ha ritoccato verso l’alto il target price a 1,30 euro da 1,28 euro, ribadita la raccomandazione Buy. Oggi si riunisce il cda di Metroweb, domani quello di F2i e il 25 maggio i consigli di Cdp e Cdp Equity.

In evidenza alcune medium/small caps. Sotto i riflettori Saras (+5,6%), che recupera parte del dividendo staccato stamattina, 0,17 euro per azione.

Diasorin mette a segno un rialzo del 4,5% a 54,55 euro, nuovo record storico. La performance da inizio 2016 si amplia a +15%. Stamattina il titolo ha anche staccato un dividendo per azione di 0,65 euro (yield 1,24%).

Sias (+4,2%) è stata inserita da Mediobanca nel suo portafoglio Long (titoli da acquistare).

Mondo TV (+3,7%) ha sottoscritto un accordo per la cessione di una quota dei diritti e la distribuzione in Cina di Naraka e Final Fight.

Giornata positiva per i pharma: Recordati avanza dell’1,32%. Vola Pierrel (+7%), infiammata dall’annuncio dell’avvio della sperimentazione clinica di un gel per la cura della parodontite.

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