Condividi

Piazza Affari in rosso: giù Fca e banche, tengono utility e Btp

Il crollo della Borsa cinese e i nuovi dati sull’industria europea (nonostante il recupero italiano a gennaio) confermano l’allarme lanciato dalla Bce – Positivo il mercato obbligazionario malgrado le tensioni all’interno del governo sulla Tav – In terreno negativo gli industriali, brilla Azimut

Piazza Affari in rosso: giù Fca e banche, tengono utility e Btp

La caduta della Borsa di Shanghai (-4% dopo il tracollo dell’export cinese), combinata con i dati della produzione industriale italiana (ai minimi da sei anni nel trimestre, nonostante il recupero di gennaio), conferma l’allarme lanciato ieri dalla Bce con la revisione al ribasso delle stime sulla crescita. Sono in calo tutti i listini europei, a partire da Piazza Affari, che accelera al ribasso: -1,2% a metà seduta, poco sotto quota 20.500. Fa peggio Madrid con una perdita superiore al punto percentuale. Londra -0,9%. Parigi -0,45%, Francoforte -0,7%.

Migliora a sorpresa il dato della produzione industriale italiana a gennaio: +1,7%, dopo quattro cali consecutivi. “La variazione su base trimestrale – segnala l’Istat – resta ampiamente negativa, mentre su base annua si attenua la caduta registrata negli ultimi mesi”, che si attesta a -0,8%.

Positivo il mercato obbligazionario nonostante le tensioni all’interno del governo sulla Tav. Il differenziale tra i rendimenti del decennale italiano e tedesco si mantiene attorno a 245 punti base, in lieve rialzo rispetto a ieri. Il rendimento è di poco inferiore al 2,5%. Ancor più positivo l’andamento dei titoli a due anni sceso ad un rendimento pari allo 0,663%.

Il rendimento del Bund tedesco scende a 0,05% (-1 punto base), sui minimi da due anni. Ewald Nowotny, numero uno della banca centrale austriaca, ha detto che ci vorrà tempo perché la Bce prepari il nuovo programma Tltro annunciato ieri.

L’euro ha perso ieri l’1% su dollaro, a 1,120. Stamattina tratta a 1,121 sui minimi da giugno del 2017.
Il petrolio Brent a 65,4 dollari il barile, in ribasso dell’1,3%. Le trattative sui dazi tra Cina e Stati Uniti potrebbero incontrare degli intoppi.

A Piazza Affari si spegne dopo un avvio brillante il rally di Atlantia, scivolata in terreno negativo (-0,23%) in tarda mattinata. La società si è detta pronta ad aprire il capitale di Autostrade per l’Italia. Nel quarto trimestre, l’utile netto si attesta a 167 milioni di euro, circa 30 milioni di euro sotto le stime degli analisti, nonostante il peso delle tasse sia stato più basso del previsto.

Ancora positiva invece Azimut (+1,34%), premiata da Kepler Cheuvreux che ha alzato il giudizio a Buy. Target price a 16 euro.

Resistono le utility. L’indice EuroStoxx +0,3% si porta sui massimi da luglio 2011.

Nonostante il lieve ribasso nella seduta, Enel si avvia a chiudere la quarta settimana positiva di seguito con un bilancio provvisorio del +3,7% e facendo segnare i nuovi massimi degli ultimi 14 mesi a 5,53 euro.

In terreno negativo gli Industriali. Crolla Fiat Chrysler (-4%), davanti a Cnh (-1,79%) e Pirelli (-1,66%). Nuovo ribasso per Prysmian (-1,94%) e Leonardo (-1,85%). Ferrari -1%. La controllata Maserati punta a produrre 100.000 autovetture nel 2022, lo dice l’amministratore delegato della casa automobilistica modenese, Harald Wester, in un’intervista al Sole24Ore. Wester conferma che nel futuro le Maserati non monteranno motori Ferrari

Male anche i bancari: Unicredit perde l’1,5%, Banco Bpm -0,87%, Ubi -0,42% e Intesa -0,42%.

Cattolica (+1,5%) ha chiuso il 2018 con 107 milioni di euro di utile netto, quasi il triplo del risultato del 2017. Premi netti a 5,36 miliardi, da 4,49 miliardi del 2017.

Commenta